Capitolo 11

2.1K 62 5
                                    

Arrivati davanti alla stanza assegnata, Lando apre la porta e appena entriamo un enorme camera entra nel mio campo visivo. Il mio sguardo comincia a spaziare da destra a sinistra. Vedo un enorme letto dalla singolare forma rotonda, i comodini ai lati, dei bellissimi tappetti persiani scendiletto in tinta con le pareti color pastello e la biancheria del letto. Sull'angolo sinistro un comodo salottino e sul tavolino basso una bottiglia di Cristal immersa nel ghiaccio tritato con vicino un cestino di deliziose fragole in una fonduta di coccolato (il nostro kit di benvenuto). Difronte al letto un mega televisore a plasma appeso alla parete con l'abbonamento a Sky & Netflix. Vicino al salottino un fornitissimo angolo bar e un po' più in là una porta socchiusa che lasciava intuire la presenza di una cabina armadio e infine il bagno. Sbircio sporgendo la testa e il mio sguardo viene rapito da una Jacuzzi color oro incastrata nel pavimento, ma c'è un qualcosa che mi attira ancor di più: l'enorme vetrata che come panorama ha tutto il Monza Eni circuit. Mentre ero rapita da questa bellissima immagine, sento una mano calda appoggiarsi sulla mia spalla e la voce suadente di Lando. << Bellissimo vero? Sembra di dominare il mondo da qui>> <<Assolutamente magnifico>>. Prendo il telefono per scattare una foto, ma mi accorgo dell'orario.<< E' tardissimo. Dobbiamo muoverci o faremo tardi per la cena con Carlos>> <<Si giusto. Avremo tempo più tardi per goderci tutto questo>>. Sentiamo bussare alla porta, così vado ad aprire e una figura alta si piazza davanti con la divisa da fattorino. << Ho qui le vostre valigie>>. Lando mi viene incontro per prenderle, gli lascia la mancia e saluta chiudendo la porta. Ora che ci penso...non ho nessun cambio.<<Ehm, Lando; io però non ho nulla da mettermi. Non ero pronta per quest'evenienza>> <<Rimediamo subito>> esclama lui entusiasta. Mi prende per mano e mi trascina giù vicino alla hall dell'hotel. Lungo un corridoio sia a destra, che a sinistra, si intravedono le vetrine di numerose boutique di svariate firme di moda. <<Hai l'imbarazzo della scelta. Scegli quello che vuoi>> <<Tu sei pazzo. Non me lo posso permettere>> <<Di questo non ti devi preoccupare. Ci penserò io>> <<E' fuori discussione. Non posso proprio accettare>> <<Sta zitta e cammina>> mi ordina spingendomi leggermente verso le vetrine. Capendo che era una guerra persa, mi arrendo e avanzo. Non piacendomi troppo le firme eleganti, mi dirigo subito verso un negozio interamente sportivo ma alla moda: il mio mondo. Adidas,Nike,Champions,Puma, Converse All Star,The North Face,Supreme e tutte le altre marche in voga. Mi viene incontro una gentile commessa, gli spiego cosa sto cercando e si vede che ha occhio perché indovina subito la mia taglia. Alla fine optiamo per un pantalone largo con i bottoni laterali dell'Adidas color oro e nero con una giacca abbinata, un top crop nero con la scritta bianca della Puma e infine un paio di scarpe da ginnastica alte abbinate della Nike. La vedo mettere tutto nella busta col logo del negozio e mi sento veramente soddisfatta. Per non mettermi in imbarazzo Lando mi fa allontanare mentre paga il tutto. <<Ora abbiamo tutto il necessario per stasera e sono sicuro che ti starà benissimo>> <<Ma sentilo>> esclamo come risposta sorridendo e guardando il pavimento, dandogli una spintarella amichevole.

Dopo essere risaliti in camera e cambiati, torniamo giù mano nella mano e aspettiamo nella hall l'arrivo di Carlos. <<Eccomi amigos>> <<Finalmente. Sei in ritardo>> lo rimprovera Lando <<E' la prima volta. Di solito sei sempre tu quello in ritardo>> <<Siete sempre a bisticciare voi due. Svelti. Andiamo a cena che ho una fame da lupi. Peggio dei bambini siete>> dico mettendomi in mezzo tra loro avanzando verso l'uscita dell'hotel. Il mio passo si velocizza per via dei brontolii del mio stomaco e senza accorgermene mi allontano leggermente da loro, che pensando di non essere sentiti da me, si mettono a confabulare facendo dei commenti:<<E' tosta la tipa>> sussurra Carlos diretto. Lando ridacchia e concorda aggiungendo qualcosa che personalmente non mi sarei mai aspettata di sentire. <<Si,ha un bel caratterino e detto tra noi: ha delle gambe da urlo>> <<Si hai ragione. Bel bocconcino>> <<Hey, hey, giù le mani. Quella è mia proprietà>> <<Vi sento voi due là dietro e poi chi lo dice che sono di tua proprietà? Non sono di nessuno>> urlo ridacchiando divertita continuando a guardare il marciapiede. <<Te l'avevo detto Carlos>> pronuncia Lando raggiungendomi insieme al suo amico. Finalmente l'insegna luminosa del ristorante giapponese entra nel mio campo visivo. Sto morendo di fame. <<Siamo arrivati>> esclama il piccolo della McLaren. <<E' lì che avevi prenotato giusto?>> chiedo rivolgendomi a Carlos, indicando il ristorante sul dito. <<Yes. E' il migliore di Monza. Fidati di me. Andiamo>> mi risponde avvolgendo con un braccio le mie spalle. <<Vedremo vedremo>> gli dico togliendoglielo scherzosamente ed entrando per prima nel ristorante.   






Amore a 300 Km all'Ora- Lando NorrisWhere stories live. Discover now