Capitolo 3

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Attendendo l'arrivo della guida assegnata al nostro gruppo, approfitto per chiamare mia mamma che sicuro sarà in pensiero, vista la promessa di sentirci appena entrata. Parlando a bassa voce per non disturbare gli altri, la rassicuro del fatto che andava tutto bene, tralasciando naturalmente il particolare che mi ero persa varie volte e che alla fine non volevano lasciarmi entrare. Le raccontai però della mia nuova amica facendola particolarmente felice, visto che mi ripete sempre: "Troverai mai una in grado di sopportare tutte le tue paturnie!". Chiudo poi la chiamata dicendole: <<Ci sentiamo stasera baci>>. Oh cavolo! Mentre parlavo al telefono mi sono distratta e il mio gruppo è già andato avanti. Alessia non deve essersi accorta che mi ero staccata dal gruppo. Ehm, adesso che faccio?. E' meglio se inizio a muovermi o li perderò definitivamente. Mi metto a correre così velocemente che arrivata a ridosso del gruppo, non riesco a fermarmi e ruzzolo addosso a una persona facendo volare a terra le cartelline che teneva in mano. Imbarazzatissima cerco di raccoglierle da terra farfugliando un sacco di scuse. Tra me e me penso: "Sono proprio imbranata. E' la seconda volta oggi, che vado addosso a qualcuno e gli faccio cadere quello che ha in mano. Visto che il primo scontro mi ha regalato una nuova amicizia, spero tanto che la fortuna mi assista anche ora". 

Alzo lo sguardo con timore e mi trovo davanti il team manager della Red Bull racing: Christian Horner che mi guarda con un espressione mista tra sorpresa e divertita. Rimango a guardarlo impietrita, non riuscendo a spiccicar parola. Mi tende la mano, aiutandomi ad alzare da terra e con la mano tremante gli consegno i fogli, usciti dalle cartelline azzurre, sperando non mi riempia di imprecazioni. <<Ma sono fortunata anche sta volta>> pronuncio sottovoce. Lui molto probabilmente mi sente e sorride tranquillizzandomi. <<Non ti preoccupare tesoro. Non è successo niente. A proposito, tu che ci fai qui?>> <<I miei genitori per il mio diciottesimo compleanno mi hanno regalato il pass per questa gara, ma mi sono distratta e ho perso il mio gruppo ed ora non so dove devo andare>> racconto senza smettere di parlare per l'agitazione.<<Oggi è proprio il tuo giorno fortunato>> alludendo probabilmente alla frase che avevo pronunciato sottovoce in precedenza. Dio mi ha sentito. <<Ti accompagno io volentieri>> <<Ma no, non si preoccupi. Sarà già pieno di impegni. Sarei un intralcio>> <<Hai bisogno di una guida ed io sono la persona giusta. Non ti preoccupare. Mi fa più che piacere>> dice lui mettendomi una mano sulla spalla in segno scherzoso. Sorridendo lo ringrazio e lo seguo sollevata. Ed è così che nel tragitto chiacchieriamo un po'. Lui mi parla della sua famiglia; di sua moglie Geri e in particolare dei suoi due figli: Olivia e George, mentre io gli parlo dei miei genitori Amedeo e Cristina, del fatto che sono figlia unica e della mia cagnolina Perla. Mi chiede se sono fidanzata e io gli rispondo in modo negativo scuotendo la testa per poi aggiungere che il mio cuore è stato rubato da un pilota. Lui mi guarda con un sorrisetto malizioso, seguito da un pizzicotto scherzoso sul fianco.<<Dai, dimmi, chi è il fortunato? Prometto che resterà tra noi>> <<Lo sfortunato>> lo correggo ridacchiando. <<Non dire cavolate che sei una bella ragazza. E' Daniel Ricciardo? è diversamente amato da tutte>> esclama con un tono che spuzza curiosità ovunque ed entusiasmo. <<No>> sussurro arrossendo ed abbassando lo sguardo imbarazzata.<<Lando Norris>>. Ecco l'ho detto. Ho confessato l'inevitabile.<<Peccato. Pensavo fosse uno della mia scuderia. Max (Verstappen), per esempio, visto che sono tutte pazze di lui>> <<Si beh è un bel ragazzo questo non lo si può negare; come anche ad esempio Charles Leclerc, ma al cuor non si comanda>> <<Sai quello che vuoi. Mi piaci. Se fosse stato uno dei miei te lo avrei presentato, però potrei comunque tentare>> <<Davvero lei farebbe questo per me?>> <<Si perché mi stai simpatica e non mi capita tutti i giorni di essere "investito" da una ragazza sveglia e carina come te. Ti prego dammi del tu non sono così vecchio>> <<Scusami ma i miei genitori me lo hanno insegnato fin da piccola come forma di rispetto verso gli adulti>> <<Carina e beneducata mi piaci ancora di più>>. Chiacchiera dopo chiacchiera, ci ritroviamo davanti l'entrata della pit lane. <<Seguimi>> mi dice facendomi segno con la mano. Mi porta fino ai garage della Red Bull, si volta e guardandomi con lo sguardo protettivo che avrebbe un padre verso il proprio figlio mi ordina: << Aspetta qui e non ti allontanare. Mi raccomando che non ti perdi nuovamente. Non preoccuparti, sanno che sei con me>>. Lo guardo allontanarsi verso i garage della Mclaren. Per continuare a seguirlo con lo sguardo e non perderlo di vista, cammino all'indietro e senza rendermene conto finisco quasi in mezzo alla pit lane più precisamente dove transitano di solito le monoposto. 

Eccoci tornati al punto dove vi avevo inizialmente lasciato.


Amore a 300 Km all'Ora- Lando Norrisحيث تعيش القصص. اكتشف الآن