Capitolo 13

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L'ascensore si ferma e ci avviamo verso il nostro corridoio. Arriviamo davanti la porta della stanza e Lando appoggia la tessera magnetica nella serratura elettronica. Entrando guardo il tavolino del salottino e mi fiondo verso il cestino delle fragole. <<Ho conservato un posto nel mio stomaco per queste: le adoro>> esclamo con un tono di voce e sguardo da innamorata. Lui ridacchia e mi propone di mangiarle accompagnate a un calice di champagne. Accetto e mi siedo per terra incrociando le gambe davanti l'enorme vetrata e ammirando l'immenso circuito illuminato dai lampioni intorno alla pista. Lando mi raggiunge poco dopo posando i due bicchieri di vetro mezzi pieni per terra, vicino al cestino di fragole che avevo preso. Prova ad imitare la mia posizione, ma fallisce miseramente cadendo all'indietro sulla schiena. Assistendo alla scena scoppio a ridere così tanto da farmi venire le lacrime agli occhi. Il ragazzo al mio fianco ci rinuncia allungando le gambe e dopo qualche sbuffo pronuncia con voce affranta:<<Allora hai finito di ridere?>> <<Scusa ma la scena era da premio oscar>>. Per un po' il silenzio regna nella stanza insieme ai nostri respiri regolari e i nostri occhi persi nell'immagine che abbiamo davanti. Finite le fragole e il vino, sento il bisogno di schiarirmi un po' le idee sugli eventi che si sono susseguiti fino ad ora. <<Lando, avrei bisogno di chiederti una cosa>> dico girandomi verso di lui con tutto il corpo. Si volta verso di me, guardandomi in maniera interrogativa, aspettando che gli ponga la domanda. Sospiro per darmi coraggio che in questo momento è in giro per Monza chissà dove. <<Cosa siamo ora?>> <<Cosa intendi?>> "maschi" penso alzando gli occhi al cielo mentalmente. Perché non capiscono subito quello che vogliamo dire noi femmine?. <<Devo proprio dirti tutto? Penso che tu possa arrivarci anche da solo>> pronuncio incrociando le braccia e facendole aderire al petto, con lo sguardo incatenato al suo ipnotico. Ho già detto ipnotico?. Dopo qualche istante che mi sembra eterno, per via dell'ansia che si sta impossessando di me; non sentendo nessuna risposta da parte sua, scoppio. <<Stiamo insieme o è tutto un gioco?>> esclamo alzando la voce. Lui mi guarda sbalordito per questo mio sfogo diretto ed improvviso, rispondendomi poco dopo: <<Non possiamo vivere quest'avventura giorno per giorno lasciando che faccia il suo corso e vedere dove ci porta Ilaria?>> <<Ehm si. Solo che io sono abituata ad avere tutto sotto controllo e chiaro nella mia vita. E' la prima volta che è tutto poco cristallino e tutte le cose che sono successe e che stanno succedendo mi stan...dio non lo so. So solo che voglio stare al tuo fianco, perché sto bene con te, davvero Lando. Però c'è un problema, io domani devo partire per tornare a casa. Non posso certo stare qui in eterno. Cosa dirò ai miei genitori, se dovessi seguirti in Inghilterra? In più non ho cambi sufficienti per stare via ancora e...>>. Lando mi ferma portando le sue mani sulle mie e dopo qualche attimo mi dice sussurrando che adesso è meglio andare a riposare e domani mattina, a mente fresca, decidere insieme cosa fare e come organizzarci. Annuisco ringraziandolo mentalmente e insieme ci avviamo verso la zona letto.

<<Lando. Mi potresti imprestare una maglietta e un paio di pantaloncini?>> <<Certo, aspetta>>. Mi lascia la mano che mi aveva preso un precedenza e va verso la valigia, dove afferra una maglietta blu e un pantaloncino del medesimo colore. Me li passa e vado in bagno a cambiarmi. Mi guardo allo specchio per vedere le mie condizioni e sinceramente pensavo peggio. La maglietta, con la scritta bianca della Mclaren nel petto, mi arriva quasi a metà ginocchio e il pantaloncino dell'Adidas mi copre tutto il ginocchio. Mi controllo il trucco constatando che il mascara che avevo preso da Sephora è buono come dicevano, così passo ai miei capelli biondo cenere sistemandoli leggermente con le dita. Mi risciacquo velocemente le mani e mettendole in tasca, esco. La scena che mi si propone davanti mi lascia senza fiato e immobile come una statua di pietra: un esemplare di Lando Norris a petto nudo. Wow. Quando lui si accorge di me, mi copro gli occhi con le mani. <<Non ho visto niente>>. Dopo qualche minuto si avvicina e mi afferra dolcemente i polsi, togliendo le mani che mi stavano bloccando la visuale e ridacchia. "Dio ti ringrazio ora ha su una maglietta. Gli volevo saltare addosso" "Frena i tuoi pensieri poco casti coscienza". <<Sei adorabile quando arrossisci>>. Imbarazzata abbasso lo sguardo, non sapendo che dire. <<Dai vieni>> mi dice portandomi verso il letto <<No,no. Dormo sul divanetto tranquillo>> pronuncio cambiando direzione <<Ma non esiste proprio. Se mai ci dormo io lì. Sei mia ospite>> controbatte <<No,non voglio farti dormire lì; Poi mi sentirei in colpa>> <<Allora dormiamo entrambi nel letto>> propone all'improvviso incatenando ancora una volta i nostri sguardi. <<Eh?>> esclamo alterando, senza volere, leggermente la voce. <<Si tranquilla. Tu stai a destra e io a sinistra>> <<D'accordo>> rispondo deglutendo faticosamente. Ci corichiamo insieme e lui spegne la luce. Dopo un po' di tempo passato a provare ad addormentarmi, prendo l'IPhone, che avevo appoggiato nel comodino al fianco della testiera del letto e vedo dalla schermata di blocco con lo sfondo di un Lando sorridente, che sono passate le 2 del mattino. Sbuffo girandomi sul fianco e appoggiando la testa nel cuscino, mi innamoro di quello che ho davanti. Che carino che è mentre dorme. E' così perfetto che mi ricorda uno di quei dipinti di qualche pittore famoso. Non resistendo, scatto una foto togliendo il flash e mi concedo qualche minuto per ammirare il suo visetto angelico. Mi allungo per appoggiare il telefono e mentre mi rigiro per tornare alla mia posizione originaria, Lando porta un braccio intorno alla mia vita tirandomi a sé, fino ad arrivare con la mia schiena appoggiata sul suo petto. Sussulto per questo gesto inaspettato e probabilmente involontario, ma che dopo qualche minuto mi fa prendere sonno.

Amore a 300 Km all'Ora- Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora