Capitolo 15

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Ed eccomi qui, in camera mia, davanti allo schermo del mio pc iniziando a scrivere la tesina che dovrei fare per scuola, ma sono passate ore e il mio foglio virtuale di Word è ancora completamente bianco. Non riesco a concentrarmi. La mia mente viaggia a ritroso ripercorrendo gli eventi che hanno cambiato la mia vita. Visto che sono intrappolata in un vicolo senza uscita, decido di chiamare Alessia giusto per distrarmi un po' e ingannare il cervello. Il telefono squilla svariate volta, ma di lei nessuna risposta. Sbuffando rumorosamente penso "ecco la mia solita fortuna del cavolo" e mentre sto per lanciare il telefono in direzione del letto, questo inizia a suonare e vibrare nella mia mano. <<Ila scusami se non ti ho risposto subito, ma stavo guardando un film e avevo messo il telefono in silenzioso. E' successo qualcosa?>> <<Si. Lui>> <<Ti capisco. Anche a me manca Carlos, ma devi andare avanti e magari ci saranno altre occasioni. Lo so che è difficile ma cerca di distrarti. Leggi qualcosa, ascolta musica, esci, vai al cinema o anche semplicemente a fare una passeggiata; non lo so, magari prendere un po' di aria fresca ti farà bene>> <<Forse hai ragione. Grazie mille per i tuoi consigli. Sapevo di poter contare su di te. Hai sentito Carlos?>> <<Figurati, sai che sono qui. Con Carlos va bene, ogni tanto ci sentiamo senza strafare e mi ha già inviato i biglietti aerei e il pass per raggiungerlo giovedì pomeriggio a Singapore>> <<Sono felice per te>> <<Vorrei tanto che venissi anche tu per poter ripetere la bella esperienza già vissuta>> <<Ale lo sai che verrei molto volentieri, ma il problema è mia mamma. Dubito mi lascerà visto anche il costo totale di tutto e anche perché Singapore non è esattamente dietro l'angolo>> <<Si, forse hai ragione>> dice con voce affranta <<Allora vorrà dire che ti manderò foto e video>> <<Grazie mille. Te lo stavo per chiedere io>>. Dopo aver parlato di altro, chiudiamo la chiamata insieme, promettendo di sentirci più spesso. Decido di seguire uno dei suoi consigli ed esco. Afferro la felpa, che mi aveva comprato Lando, ed ecco di nuovo lui nei miei pensieri. E' così difficile non pensarci perché tutto mi ricorda lui. Abbattuta chiudo la cerniera, collego le cuffiette al telefono, metto una playlist a caso ed dopo aver avvisato i miei, chiudo la porta alle spalle con un tonfo incamminandomi verso il centro. Osservo la natura intorno a me e mentre mi dirigo verso un parchetto, noto le prime foglie autunnali che sono già cadute. Ho sempre amato i colori dell'autunno. Le foglie sfumate dal giallo all'arancio fino al rosso e al marrone. Mi siedo su una panchina cercando di prestare attenzione alla musica che risuona nelle orecchie. Istintivamente metto le mani in tasca e sento con la punta delle dita un pezzo di carta piegato su se stesso. Curiosa lo tiro fuori e rimango sbalordita. Senza che me ne rendessi conto, quando ci siamo salutati, Lando deve avermelo messo in tasca. Il suo numero di telefono. Nella mia testa iniziano a formarsi mille domande. Lo chiamo?. Gli scrivo?. Non faccio nulla?. Intanto, salvo velocemente il numero in rubrica per paura di perdere il bigliettino. Come lo salvo?. Lando?. Nah, è troppo banale. Resto un attimo a pensare e poi una lampadina si accende: "baby milk boy" con a fianco le emoji del bicchiere col latte e la faccina da bambino. Inizio a ridere per il soprannome che gli ho appena attribuito e solo ora mi rendo realmente conto di quanto mi manchi quel ragazzino dal viso angelico. Arrivata a casa,mi siedo subito a tavola trovando tutto pronto e consumo la cena a base di bistecca e insalata come contorno, per poi salutare i miei e filare in camera. 

Inizio ad andare avanti e indietro per la stanza e sono sicura che se continuo così creerò un buco sul pavimento. Le mani mi sudano. Nello stomaco si crea un buco come se non avessi mangiato minuti fa e il ritmo del respiro, insieme a quello del cuore diventa irregolare. Mi siedo sul bordo del letto, chiudendo gli occhi e premendo il tasto home dell'IPhone attivando Siri e ordinandogli di chiamare Lando. Con molta calma porto il telefono all'orecchio destro e sento i bip che si seguono uno dopo l'altro dicendomi che ormai il danno è fatto e che non si può tornare indietro. <<Pronto?>> . Sento la risposta dall'altra parte dell'apparecchio elettronico e mi blocco diventando come una statua fatta di pietra. Il fiatone per l'ansia si arresta improvvisamente lasciando spazio al cuore, che mi sembra abbia cambiato posizione e sia finito in fondo allo stomaco. A contornare il tutto ci sono le corde vocali che non riescono a produrre alcun suono. Benissimo direi. <<Chi parla? Pronto?>> la voce di Lando si ripete come un eco nella mia testa, così prendo un lungo respiro e prima che lui chiuda la chiamata mi faccio coraggio. <<Ciao Lando>> <<Chi sei?>> mi chiede con voce interrogativa <<Sono Ilaria>> <<Ilaria ciao. Aspettavo una tua chiamata o un tuo messaggio. Come stai?>>. All'improvviso ogni cosa ritorna normale tranne il cuore che palpita così tanto che prima o poi mi uscirà dal petto e gironzolerà per tutta la stanza saltellando come un pazzo. <<Tutto bene. Tu?>> <<Bene bene. Ho appena finito di mangiare. Tu hai mangiato?>> <<Si,ho finito anch'io da poco>>. Si crea un arco di tempo che io reputo infinito, dove assaporiamo il suono dei nostri respiri come se fossimo a pochissimi centimetri uno dall'altro. <<Ilaria>> <<Si Lando>> <<Per caso, se ti va, non sei obbligata>> <<Si dimmi>> <<Ti va di venire con me a Singapore per la prossima gara?>>. Resto a bocca aperta per qualche secondo, urlando poi tanti si felicissima. <<Non posso Lando. Ti ringrazio tanto di questa tua proposta, ma è una spesa non differente da affrontare>> pronuncio dispiaciuto ricordandomi dei soldi. <<Ma che dici. Pago tutto io. Il pass l'ho già e per l'aereo non c'è problema>> <<Non esiste Lando. Sono troppi soldi>> <<Fidati, questo non è un gran problema>> <<Lo so però...>> <<Però nulla. Ho appena comprato i biglietti aerei per entrambi così non puoi più tirarti indietro>> <<Uffa d'accordo>> <<Giovedì mattina passo a prenderti, quindi dopo mandami il tuo indirizzo su WhatsApp>> <<No Lando, stai già facendo troppo. Ci vediamo all'aeroporto di Bristol>> <<No no bellezza. Ci vediamo davanti casa tua e basta>> <<Madonna come sei testardo>> <<Si, ma intanto ci rivedremo e davvero Ilaria mi manchi. Mi manchi tanto. Non vedo l'ora di averti davanti e stringerti forte forte>> <<Mi manchi anche tu, Lando. Tanto. Fino ad ora ti ho sempre pensato e speravo tanto un giorno di rivederti>> <<Beh, il tuo desiderio sarà esaudito>>. Ridacchio con un sorriso stampato in volto e dopo esserci salutati con una buonanotte, chiudo la chiamata. Mi sento la ragazza più felice di questo mondo e non vedo l'ora che venga giovedì per rivederlo in tutta la sua bellezza davanti casa mia. Ancora non ci credo. Mi sembra tutto così surreale. Con un enorme quantità di felicità in tutto il corpo mi metto sotto le coperte del letto rosa e bianco candito, chiudo gli occhi e immagino io e Lando abbracciati.

Amore a 300 Km all'Ora- Lando NorrisWhere stories live. Discover now