Capitolo 23

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<<Cosa fai qui?>> <<Ho bisogno di parlare con qualcuno che non sia Alessia>> <<Va bene dimmi>>. Mi trovo nella stanzetta di Carlos seduta con le gambe incrociate nel divanetto nero e davanti il compagno di squadra di Lando, che prende posto al mio fianco. Rilascio un sospiro e sposto lo sguardo dal vuoto a quegli nocciola dello spagnolo. <<Ma stai piangendo?>>. Appoggio le mani sulle guance e asciugo velocemente le lacrime che stavano scorrendo indisturbate sulla mia pelle rosea. Carlos mi circonda le spalle con un braccio e mi fa appoggiare la testa sul petto, come farebbe un fratello con la propria sorella minore. Tocco svariate volte i due anelli che mi ha regalato Lando e rilascio un altro sospiro ma stavolta spezzato dai singhiozzi dati dal pianto. <<Che ha combinato Lando?>> chiede innocentemente centrando una delle due persone nel problema. Già due persone. Provo a rispondergli, ma l'unica cosa che riesco a fare è amplificare il pianto iniziando ad urlare e colpire con rabbia il povero divano diventato una specie di anti-stress. Esaurite le forze, abbraccio Carlos che prontamente ricambia. Cerca di calmare i miei tremolii e il respiro accarezzandomi, di tanto in tanto, la schiena. Chiudo gli occhi, ma è stato l'errore peggiore che potessi fare in quel momento. L'immagine di Vanessa e Lando insieme mi si presenta nitida. Come ha potuto? Pensavo mi amasse. Ma evidentemente mi sbagliavo. Il fidanzamento e la richiesta di matrimonio erano tutte false. I singhiozzi ritornano e anche le lacrime che si presentano subito. <<Hey, hey, hey. No, no, basta piangere ti prego>> sussurra Carlos alzandomi la testa dalla sua spalla. Mi guarda negli occhi e asciuga con i pollici le lacrime. Restiamo uno negli occhi dell'altro, finché non riesco a riprendere nuovamente il controllo di me stessa. Torno al suo fianco stringendomi in uno dei giubbotti della McLaren di Lando che mi ha imprestato per il weekend, perché avevo dimenticato il mio sopra il letto a casa facendo la valigia. Il suo profumo, ancora presente, mi avvolge, facendomi ancora più male mentalmente. Tiro su il cappuccio nascondendo parte dei capelli biondi e del volto. <<Non ce la faccio più a vederti così. Quindi le opzioni sono due: o mi dici cos'è successo o vado da Lando e cercherò di capire da solo il problema>> <<D'accordo. Ti dirò tutto>>.

Flashback:

<<Non pensavo fosse così buono>> <<Vero? E quel topping al caramello? Si sposava benissimo con il caffè al ginseng>> <<Dovremmo prenderlo più spesso. Quando l'ho bevuto mi è sembrato di rivivere quella notte di fuoco con Carlos>> <<Concordo. Aspetta cosa? Hai già fatto l'amore con Carlos? E non mi dici niente?>> <<Beh pensavo che fosse ovvio in qualche modo. Voglio dire capita. E' normale. Non mi dire che non lo hai mai fatto con Lando?>> <<Ehm, veramente non c'è ancora stata l'occasione>> dico imbarazzata <<Com'è possibile? Vivete anche insieme>> <<Non vuol dire nulla. Si vide che a noi basta così>>. Contiamo a conversare ogni tanto, seguendo la corsa con le nostre cuffie arancioni. La gara termina con un ottimo 4 posto per Lando e 5 posto per Carlos. Alessia, vedendo rientrare le monoposto, corre nel box del suo ragazzo per abbracciarlo come solito, mentre io aspetto che portino la monoposto di Lando dentro il box. Dopo vari minuti passati a conversare con Zack Brown sull'ottima gara che ha disputato il mio fidanzato, mi accorgo che Lando è già arrivando e sceso dalla macchina. Afferro velocemente la borsa che avevo appoggiato per terra, vicino ai piedi e corro verso il box. Improvvisamente mi fermo, in mezzo alla pit lane ormai chiusa visto che tutte le monoposto erano entrate nel proprio garage e gli occhi diventano lucidi in un nano secondo. Mi metto una mano fra i capelli, mentre la scena davanti a me, distrugge lentamente il mio cuore. Come una tortura infinita. Non riuscendo più a tenere sotto controllo quella situazione che mi stava travolgendo schiacciandomi, corro velocemente cercando di non farmi notare più di tanto ed entro nel primo posto che la mia mente ha realizzato potesse essere un buon porto sicuro. Chiudo la porta bianca alle mie spalle e mando un messaggio a Carlos dicendogli dov'ero e che avevo bisogno di lui.

<<Questo è tutto>> <<Sicura che tu non abbia visto male? Lando mi dice sempre quanto ti ama e quanto sia felice con te. Non ha senso tutto ciò>> <<Non so più che pensare Carlos. In questo momento sono così confusa e stanca>> <<Dovresti andare a parlare con lui. In questo momento ti starà anche cercando>>. Appena lo spagnolo pronuncia la frase, il mio telefono inizia a squillare rivelando il nome di Lando. Parli del diavolo. Rifiuto la chiamata e spengo l'IPhone ributtandolo dentro la borsetta. Mi massaggio con le dita i lati della fronte, cercando di far passare un po' il mal di testa forte che mi è venuto, conseguenza del pianto isterico. <<Facendo così non risolvi la situazione>> esclama rimproverandomi il castano al mio fianco con le braccia incrociate sul petto. Afferro le mie cose e mi alzo andando verso la porta. <<Grazie per avermi consolato. Ci vediamo domani. Ho bisogno di riposare>> <<Ilaria, non scappare. Vacci a parlare>> <<Non riuscirei a guardarlo negli occhi e parlargli senza rivedere quell'immagine di loro due>> <<Ilaria sei sicura...>> <<So quello che ho visto Carlos. Vuoi anche ti faccia un disegnino?>> <<Ilaria>> <<Vuoi che te la descriva?>> dico alzando il tono della voce <<Ilaria>> <<Vanessa e Lando che si baciavano. L'ho detto. Ora capisci?>> urlo uscendo velocemente da quella stanza che stava diventando opprimente. Mi copro la testa col cappuccio, che era scivolato giù, per coprirmi dalle gocce di acqua che stavano cadendo dal cielo pieno di nubi grigie. Alzo il volto verso il cielo lasciando le lacrime salate, che stavano scorrendo nuovamente sul mio viso, si mescolassero con la pioggia che aumentava a dismisura. Dei tuoni rimbombano spezzando il silenzio che circondava la zona, visto che tutti erano nei propri garage per sistemare e mettere via tutta la roba. Il meteo presente in quel momento rappresentava a pieno il mio stato d'animo. 

Triste, arrabbiata e vuota.

Amore a 300 Km all'Ora- Lando NorrisWhere stories live. Discover now