Capitolo 7

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Dopo una decina di minuti arriviamo davanti a dei tornelli con dei bodyguard in giacca e cravatta con l'auricolare nell'orecchio, simili a quelli che avevo incontrato all'ingresso del Paddock club. Inizio ad agitarmi perché sapevo che potevano accedere solo i piloti e lo staff delle varie scuderie, ma Lando, vedendo il velo di preoccupazione sul mio volto, richiama la mia attenzione stringendo forte la mano che aveva tra la sua.<<Tranquilla, ci penso io>> <<Non voglio metterti in qualche guaio>> <<Hey,hey,hey tranquilla okay? Fidati di me>> afferma strofinando le mani piano piano sulle mie braccia che giacevano penzolanti ai lati dei fianchi, guardandomi negli occhi e regalandomi un sorriso.<<Va bene>> sussurro dandogli la mia completa fiducia. Ci incamminiamo mano nella mano davanti uno dei quattro tortelli in ferro argentato con un monitor che scannerizza il codice del pass. Lando dopo aver salutato con un gesto di mano uno della sicurezza lì presente passa. Mi fa cenno con la testa di seguirlo, ma il bodyguard mi blocca.<<Lei non può. Non ha il pass abilitato per questa entrata. Mi dispiace, si deve allontanare>> <<Dai Lorenzo è la mia ragazza>> <<Certo; anche le altre erano tue ragazze. Non mi freghi più Norris>> borbotta ridacchiando sotto i baffi. Dopo aver sentito queste frasi, la mia mente viaggia immaginando le possibili scene. Il sangue mi arriva alle guance che diventano rosse per l'imbarazzo e porto lo sguardo per terra, dove improvvisamente, trovo interessanti le mie scarpe comprate da poco. <<Non è vero. Non lo ascoltare>> mi spiega Lando portandomi così ad alzare lo sguardo e incrociare inevitabilmente il suo anche se lontani di qualche metro. <<Bene allora voglio un bacio. Baciatevi, così capisco che non mi state mentendo>> <<Uffa come sei testardo>> sbuffa e impreca Lando contro la guardia. Il ragazzino torna indietro con passo veloce. Si avvicina a me e porta la bocca a pochissimi centimetri dal mio orecchio destro sfiorandone il lobo destro.<<Lo facciamo? Non sentirti obbligata>> sussurra con voce roca che mi destabilizza. <<Ehm io>> <<Ilaria, non ti obbligo. Se non vuoi possiamo...>> <<Fallo>> esclamo con convinzione dopo aver trovato un po' di coraggio.<<Sicura?>> <<Si. Alla fine è solo un bacio no?>> <<Ehm si d'accordo allora>>. Il bodyguard era immobile davanti a noi impaziente. Batteva un piede per terra con le braccia incrociate sul petto. Lando, senza perdere tempo, si avvicina verso di me. A un palmo di distanza stringe dolcemente il mio fianco sinistro, mentre con l'altra mano mi tocca delicatamente la guancia accarezzandola col pollice formando dei cerchi invisibili. Il mio fiato si collega al suo e dopo aver fatto sfiorare un attimo le labbra, prende l'iniziativa decisiva e le fa combaciare. Aspetta qualche secondo, cominciando lentamente a muovere le labbra. Presa di sorpresa e per non sembrare un impedita, cerco di prendere confidenza e seguire il ritmo che lui stesso stava impostando al nostro bacio. Lo stomaco improvvisamente lascia spazio ad una sensazione di vuoto. Ora credo di capire le famose "farfalle nello stomaco". Le sento crescere a dismisura e milioni di brividi si propagano per tutto il corpo. Lando chiede l'accesso della bocca picchiettando con la lingua il mio labbro inferiore e senza pensarci due volte, alle svariate conseguenze che potrebbero nascere dopo questo, glielo concedo dando vita a un intreccio caldo e indescrivibile. La sua bocca poco a poco manda in estasi ogni centimetro del mio corpo e ormai abbandonata a lui mi avvicino di più fino a sentire il suo addome muscoloso, fasciato dalla maglietta del team McLaren, al mio stringendolo forte.


Ogni particella del mio corpo abbandona la ragione come la mia testa che si scollega completamente dalla realtà, andando in totale standby. Lando mi sta travolgendo anche senza volerlo in qualcosa che sicuramente conoscendomi sarà più grande di me, ma più ci penso e più non mi interessa. In così poco tempo questo ragazzo sta diventando il mio porto sicuro, la mia casa e la mia droga. Non so se dopo tutto quello che stiamo vivendo ora, porterà a qualcosa di concreto, positivo o negativo, ma soffrendo svariate volte, ho deciso di lasciare la vita fare il suo corso e quello che verrà, verrà. Questi miei pensieri si annebbiano riportandomi alla realtà e sentendo la mancanza di ossigeno stacco le labbra, anche se di controvoglia, da quelle di Lando. Il suo profumo, mescolato al bagnodoccia, mi invade sempre più le narici, facendomi avvertire una sensazione di puro incanto. Appoggia la fronte alla mia ancora con gli occhi chiusi e le labbra socchiuse in cerca di nuovo ossigeno. Dopo qualche secondo, si stacca lentamente guardandomi negli occhi e regalandomi un sorriso. Un sorriso enorme che potrebbe ammazzare chiunque per quanto è perfetto. Il mio sguardo resta intrecciato al suo creando un alchimia che non sapevo esistesse.<<Okay, passa pure ragazza. Io non ho visto nulla>>.  Svegliati dalla trance, il piccolo della McLaren mi prende per mano e ancora intontiti, passiamo i tortelli per arrivare alla strada completamente recintata ai lati, da delle transenne con lo stemma della formula 1 bianco e rosso. Prima di andare verso i vari giornalisti, che appena lo vedono lo chiamano insistentemente per una sua dichiarazione riguardo la gara da poco conclusa, mi porta in un angolo pieno di sedie in plastica colorate. <<Per non creare casini con i giornalisti ti lascio qui. Siediti pure e aspettami. Se qualcuno ti chiede qualcosa dí che sei con me e tieni. Non ci metterò molto>> afferma appoggiando poi le sue labbra morbide, ancora leggermente gonfie per via del bacio, sulla mia guancia. Vedendolo andare sorridente verso i giornalisti, prendo in mano il pass che mi aveva messo al collo e osservo la sua foto. Sono fottuta già lo so. Sorriso e passo il tempo girando sulle varie applicazioni installate nell'iPhone e bloccando per qualche secondo l'immagine che si stava formando nella mia testa del nostro bacio.

Amore a 300 Km all'Ora- Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora