Capitolo 18

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<<Ilaria svegliati. Sta iniziando la gara. Ilaria?>>. Sento una mano scuotermi la spalla e svegliarmi dal mondo dei sogni. <<Chi è? Lasciami dormire>> dico con voce impastata girandomi dalla parte opposta <<La gara sta iniziando. Lando vuole salutarti prima di entrare nella monoposto>> <<Cosa?>> urlo alzandomi di scatto. Afferro in velocità la borsa con all'interno il telefono, i soldi e il necessario per poi correre fuori dalla stanza e raggiungere al più presto la pista. Saluto velocemente i pochi meccanici presenti all'interno del garage, già seduti davanti il grande schermo in attesa della gara. Senza andare a sbattere contro nessuno raggiungo Lando trovatosi seduto per terra affianco alla monoposto con in mano una borraccia.<<Lando...eccomi>> esclamo con il fiatone <<Finalmente. Dov'eri?>> <<Scusa stavo dormendo. Sai...ancora qualche sintomo da jet lag>> <<Chi ti ha svegliato?>> <<Un meccanico. Non sono neanche riuscita a capire chi era, che sono corsa fuori per venire da te>> <<Capito>>. Si china verso di me e chiude gli occhi facendomi intuire cosa vuole.<<Lando siamo in pubblico>> gli dico sussurrando e guardandomi intorno che nessuno ci stesse fissando <<E quindi? Voglio un bacio>> . Gli stampo un bacio sulla guancia, ma quando mi stavo allontanando lui mi afferra il volto e me ne lascia uno a stampo. Imbarazzata mi allontano e sorridendo gli auguro buona fortuna. Torno verso la pit lane e mentre stavo entrando nel garage per potermi unire ai meccanici e seguire la gara, sento una voce forte chiamarmi. Mi volto e vedo Zak Brown farmi un cenno con la mano di andare lì. Mi consegna un paio di cuffie arancioni con un microfono e mi fa sedere vicino a lui e ad altri ragazzi tutti vestiti di arancione e nero. <<Lando vuole che stai in collegamento>> mi spiega notando sicuramente la mia espressione interrogativa <<Eh? Cioè io sentirò tutto quello che voi direte e potrò comunicare con lui durante la gara?>> <<Esatto. Forza ragazzi che inizia>>.

5,4,3,2,1 e via, inizia il gran premio. Indosso le cuffie e fisso i vari schermi leggermente sopra di me e notando subito l'ottima partenza di Lando, salendo di 4 posizioni in più dalla posizione conquistata in qualifica. Ora si trova terzo con davanti Max Verstappen e dietro Charles Leclerc. Dopo una trentina di giri, vediamo la monoposto del suo compagno di scuderia perdere potenza e il motore ci abbandona rilasciando del fumo e facendolo così ritirare dalla gara. Dopo varie interviste Carlos mi raggiunge, salutandomi con due baci sulla guancia e sedendosi al mio fianco indossando anche lui un paio di cuffie. Iniziando ad avere sete mi alzo e controllando che nessuna monoposto stia transitando per fare un pit stop, corro velocemente verso il garage per afferrare una bottiglietta d'acqua e tornare alla mia postazione. Improvvisamente sento un botto raggiungere i miei timpani e i meccanici rilasciare un boato orribile che mi fa venire la pelle d'oca. Mi giro e la scena che mi ritrovo davanti mi fa salire le lacrime agli occhi e un vuoto al buco dello stomaco. La monoposto di Lando completamente distrutta. Bandiera rossa. L'unica cosa che divide me e questa orrenda immagine è la rete di recinzione dove mi aveva baciata l'altra sera. Corro a prendere le cuffie e schiaccio il bottone di collegamento chiamandolo disperatamente con le lacrime che bagnavano ormai le mie guance, ma non ho sentito nessuna risposta da parte sua. D'impulso scendo dalla sedia e corro verso l'entrata del circuito, ma qualcuno mi afferra trascinandomi via e mi abbraccia. <<Ilaria calmati. Va tutto bene. Basta tremare. Cerca di riprendere il controllo di te stessa>>. Affondo la testa nel petto di Carlos e cerco di fare quello che mi ha detto il miglior amico del mio ragazzo. Dopo vari minuti mi stacco e vedo arrivare i medici di corsa con Lando sopra una barella così li seguo affiancata da Andreas. <<Lei chi è?>> <<Può salire. E' la fidanzata del pilota>> <<Okay andiamo>>.

Sono ore che siamo in sala d'attesa e non si sa ancora nulla. Non faccio altro che andare avanti e indietro per il corridoio freddo che sa di amuchina e fermare ogni tanto un medico per avere informazioni che però non ricevo. Mi liquidano tutti con "Si calmi e aspetti seduta. Appena sappiamo qualcosa glielo faremo sapere". Si certo e io intanto sono qui inerme senza poter fare nulla, mentre il mio ragazzo è sotto i ferri. <<Ilaria io vado alle macchinette. Vuoi qualcosa?>> mi chiede improvvisamente il secondo team principal della McLaren attirando la mia attenzione. Nego con la testa ringraziandolo e mi siedo raccogliendo distrattamente i capelli in uno chignon disordinato e appoggiando il capo nel muro bianco alle mie spalle. <<Ilaria>> . Vedo Alessia correre verso di me e poi abbracciarmi. <<Si sa qualcosa?>> <<Nulla. Ho paura Ale>> <<Andrà tutto bene>> <<L'ho già sentita sta frase>> dico a bassa voce alzando gli occhi al cielo mentalmente <<Ilaria, Lando è forte. Ce la farà>> esclama con voce sicura Carlos arrivato poco dopo Alessia. <<Vedrai Lando starà bene>> <<Lo spero. Grazie ragazzi>>.

<<I familiari del signor Norris?>> <<Noi>> dico alzandomi in velocità e andando verso il dottore <<Bene prego. Seguitemi>>. Percorriamo parte del corridoio e arriviamo nella "zona vip". <<Questa è la stanza. Prima di entrare vi comunico il quadro generale del ragazzo. Lando con l'impatto ha sbattuto la testa ed è andato in commozione cerebrale nonostante avesse il casco, che però gli ha protetto la faccia dai detriti della macchina che con l'impatto gli sono volati sul volto e su parti del corpo. Ha qualche abrasione sulle mani ma nulla di grave; i guanti hanno coperto abbastanza fortunatamente. Ora si trova in coma farmacologico ma tra poche ore dovrebbe svegliarsi. Per ora ha i valori vitali stabili. Stanza 46,prego e uno alla volta>> ci spiega velocemente il medico lasciandoci davanti una porta beige scorrevole. <<Okay. Vai Ila>> <<Sicuri?>> <<Stai scherzando? Fila dentro che stai malissimo e hai bisogno di vederlo>> <<Grazie>> sussurro con un sorriso.

La stanza è arredata con un armadio bianco appoggiato al muro, un divanetto beige, un tavolino di vetro con delle riviste e un vaso di vetro vuoto, delle poltroncine, il letto, due comodini e delle finestre che filtrano la luce solare che illumina il volto di Lando. Prendo una poltroncina, la avvicino al letto per poi sedermi e prendere la sua mano piena di graffi e abrasioni sulle nocche. Ha una fasciatura sulla testa e qualche graffio sul viso con dei tubi al naso per respirare. Quel viso angelico da bambino. Una lacrima solca la mia guancia. Odio terribilmente vederlo in quelle condizioni. Lo so che il dottore mi ha detto che si sarebbe svegliato ma,
se non fosse così? Se non si svegliasse più?

Amore a 300 Km all'Ora- Lando NorrisWhere stories live. Discover now