12.Papà

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Beatrice

Solitamente, quando Daniele Faina pretende che siano tutti presenti in classe prima dell'inizio delle lezioni, è perché - a detta sua - ci sono cose importanti di cui parlare. Quindi ci riunisce, per così dire, affinché ci possa essere una riunione nella quale si discuta tutti insieme.

Nella maggior parte dei casi, sono questioni scolastiche; come ad esempio decidere se chiedere o meno a un professore di spostare un compito, decidere se aderire a uno sciopero e così via.

Oggi però, ho come l'impressione che la questione sia molto più futile del previsto.

Una volta entrati tutti in classe, prima dell'arrivo della nostra professoressa di francese, Faina si siede sulla cattedra in modo da poter essere al centro dell'attenzione - egocentrico, è dir poco - e si porta dietro anche i suoi amici fidati. Marco difatti, è seduto alla sua destra, mentre invece Loffredi è seduto su di una sedia alla sua sinistra.

A vederli, sembrano la reincarnazione della Santissima Trinità.

La sedia sulla quale siede Umberto, è posizionata chiaramente davanti alla cattedra e lui - rivolto verso di noi, seduti un po' sparsi per la classe - vi è seduto in maniera spaparanzata e poggiando i gomiti sulla scrivania dietro di sé.

Oggi mi sembra essere tornato quello di sempre; evidentemente ieri fingeva di avercela con il mondo intero solo per poter trattare male me!

«Bene ragazzi, un attimo di attenzione!» Esordisce Daniele attirando l'attenzione di tutti noi. Una volta ottenuta, continua «Come tutti ben sappiamo, tra qualche giorno è Natale, ma a noi non frega un cazzo! Perché a Natale non ci si sballa.»

Alzo gli occhi al cielo prevedendo il tipo di piega che prenderà questa discussione. Ancora mi chiedo come abbiamo fatto l'anno scorso a candidare Faina come rappresentante d'istituto. Fortuna che quest'anno ha perso l'incarico.

«A noi interessa Capodanno, ovviamente!»

Alcuni dei ragazzi presenti fischiano in un chiaro segno d'approvazione.

«Quindi oggi siamo qui per decidere se e come organizzare tutti insieme, un modo per festeggiare!» conclude il troglodita. Usa così tanta enfasi in quello che dice, che quasi mi sembra stia tenendo un comizio elettorale.

«Potremmo andare in un ristorante che organizza un cenone.» Propone Ilaria seduta, come sempre, di fianco a me.

«Che palle, Ilà!» protesta, ovviamente il candidato alle elezioni «Abbiamo bisogno di un posto dove possiamo sballarci.»

«Se organizzassimo a casa di uno di noi?» propone questa volta Rosa, un'altra nostra compagna di classe.

«No, non mi va. Sarebbe una cosa fatta tra di noi senza la possibilità di conoscere gente nuova.» Ha ancora da ridire Faina, senza chiedere il parere di nessun altro.

Chiaramente a lui fa comodo andare in un luogo dove ci siano persone sconosciute, così può rimorchiare senza per forza dover rivedere le stesse ragazze ogni giorno in classe.

«Scusa, allora tu cosa avevi in mente?» chiede un nostro compagno.

«Siete fortunati, perché con le mie straordinarie doti da PR... » Inizia a dire pavoneggiandosi fin troppo «Ho trovato un pub niente male e poco distante dalla nostra scuola, che per Capodanno sta organizzando una seratina speciale con tanto di dj set. Credo sia l'ideale, anche perché lì possiamo tranquillamente sfamarci e bere fino alle prime luci dell'alba, volendo.»

Chiaramente tutti i presenti sono d'accordo con l'idea proposta da Faina. Figuriamoci se qualcuno si permette di contraddire quello che fuoriesce dalla sua bocca.

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