14.Capodanno

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Umberto

Alla fine Beatrice Marchesi ha ceduto.

Un paio di sere fa mi ha contattato chiedendomi se fosse ancora valida l'offerta del passaggio, per poter essere presente alla festa di Capodanno.
Quindi oggi - 31 dicembre - io arrivo con il mio scooter sotto casa sua, e accosto per poterla aspettare.

Chiaramente é in ritardo, ma questo lo avevo già messo in conto. Proprio per questo motivo sono partito da casa con dieci minuti di ritardo a mia volta; a quanto pare, questo non è servito comunque.

Scendo dallo scooter togliendo il casco e passandomi una mano tra i capelli, in un gesto quasi automatico che sono solito fare per sistemarli. Poi prendo dalla tasca dei miei jeans il pacchetto di sigarette e ne accendo una. Avrò tutto il tempo di fumarla, per come si mettono le cose.

Faccio un paio di tiri, prima di decidermi a scriverle, dicendole che sono giù e che sarebbe carino che si sbrigasse. Anche perché si congela e  io non ho intenzione di prendere un raffreddore per colpa sua.

Mi appoggio allo scooter continuando a fumare; essere in questo posto, mi riporta alla mente il momento in cui  ci siamo baciati. O meglio, in cui io ho baciato lei.

Mi viene da sorridere nel ripensare alla sua faccia, subito dopo essersi resa conto di aver ricambiato. Mi diverte soprattutto il suo ostentare una diversità rispetto a tutte le altre ragazze con le quali sono stato, quando invece lei non è poi così diversa; insomma, dice di odiarmi - o comunque di non sopportarmi - ma poi le basta un bacio, per lasciarsi andare. Anche l'ultima volta che ci siamo visti e io le ho detto che avrei voluto baciarla di nuovo, mi è sembrata sul punto di cedere.

Però forse, una cosa che la rende diversa c'è : a me con lei piace un sacco giocare. Ed è una cosa che non mi era mai capitata prima, con nessun altra.

Il problema sta nel fatto che forse sto perdendo un po' il controllo anche io, e questa cosa non va bene. In primis perché lei è la fidanzata di Andrea e lui, è ancora il mio migliore amico. E in secondo luogo, perché devo fermarmi prima che sia troppo tardi;  in questo caso, mi riferisco solo e solamente a me stesso e a quello che provo.

Giocare con lei mi piace, certo... Però forse mi piace un po' troppo per poter continuare.

Mi dico che devo trovare la distrazione giusta, ma proprio mentre ci sto pensando la figura di Beatrice si palesa davanti ai miei occhi.

Cammina verso di me e non appena il suo sguardo incontra il mio, sul suo volto inizia già a formarsi quel cipiglio di disdegno che l'accompagna ogni volta che è in mia compagnia.

Io invece non riesco a nascondere il mio sorriso, nemmeno quando lei mi arriva di fianco e neppure mi saluta.

«Eventualmente, buonasera.» La rimprovero io, ma senza malizia.

Lei si volta nella mia direzione visibilmente annoiata, ma le basta fissarmi un attimo e la sua espressione cambia. «Hai tagliato i capelli?» mi chiede stranita.

Mi lascia per un momento sorpreso; non credevo se ne accorgesse. Effettivamente li ho tagliati qualche giorno fa perché mi ero stancato di averli lunghi fin sotto la mandibola. Però lei è la prima che lo nota subito, e anche con poca illuminazione stradale, aggiungerei!

«Sì, li ho tagliati.» Le rispondo passandole il casco che dovrà indossare.

«Stai meglio così.» Si lascia sfuggire, quasi distrattamente. Poi, sembra rendersi di aver aperto bocca troppo in fretta, perché molto più oggettivamente, aggiunge «Ora hai un'aria più seria e meno trascurata.» Dopodiché, afferra il casco e se lo porta alla testa, indossandolo.

Il Momento Più BelloWhere stories live. Discover now