3. Aperitivo a lume di neon

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HARRY

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HARRY

Un tavolo bianco in plastica fuori al balcone, due calici da vino riempiti di Ferrarelle e tarallini pugliesi pescati direttamente dalla confezione in plastica. Sono passate le sette ed il cielo comincia a vestirsi dell'oscurità della notte quando, attorno al neon che ci fa luce, cominciano a ronzare delle mosche — ed il balconcino dei vicini quasi trema, tanto è alto volume della cassa con cui ascoltano Gigi D'Alessio senza sosta, da almeno due ore.

Zayn, dopo essersi risvegliato dal suo stato comatoso, ha deciso bene di fare fuori tutte le banane che avevamo in casa, lasciando solo qualche mela. Successivamente è poi crollato in un sonno profondo, forse troppo provato dalla corsa di oggi.

«Quindi, Styles, cosa si prova ad avere Med Student, con annessa emoji, nella biografia di Instagram?»Gwendaline muove l'acqua nel calice come se stesse per bere vino vero. Prende poi un sorso, lasciando che i suoi occhi, da appena sopra i bordi di vetro, scrutino la mia figura. Dopo avermi rivolto una smorfia, accavalla le gambe in modo sensuale — ed io sono costretto a socchiudere le palpebre per un paio di secondi, tenendo il ponte del naso tra pollice ed indice pur di non andare troppo oltre con la fantasia; pur di non focalizzarmi su cosa ci sia sotto il suo pigiama in pile di Doraemon.

«Aiuta con le ragazze?» si sporge appena, posando i gomiti sul tavolo e giocando con il Daniel Wellington al suo polso, mentre io cerco disperatamente di concentrarmi sul balcone dei vicini, sul bambino a petto nudo, in pantaloncini, che usa una pentola come sua personale batteria, e sul padre, che batte un paio di pugni sulla cassa perché, sul ritornello di «Non dirgli mai», si blocca un paio di volte.

«Il mio fascino sta tutto nei capelli.» Rilascio un sospiro, stringendo le dita attorno ai braccioli della sedia e vedendola assottigliare lo sguardo. Sembra disorientata, sbigottita quasi, dalla mia affermazione, e per questo mantiene la sua postura rigida, battendo le palpebre un paio di volte.

«Be' il mondo è bello perché è vario» inclina di poco il capo, allungandosi per prendere un altro sorso d'acqua e rivolgendomi un sorriso di circostanza. È evidentemente come non riesca a capacitarsi che il mio fascino possa essere racchiuso nei capelli.

«Ferrarelle non mente mai» sussurra tra sé e sé, inumidendosi le labbra e portando poi i talloni sulla sedia, avvicinando le ginocchia al petto.

«Come può dissetarti l'acqua frizzante?» arricciando il naso, scuoto il capo, mentre lei scrolla le spalle, meravigliata anche da questa mia altra affermazione.

«Tecnicamente, questo, dovrebbe essere un aperitivo, giusto? Dovrebbero esserci fragole e Chardonnay, ma non ci sono.» Fa spallucce, giocando con il calice tra le sue dita. «E poi questo tuo non riconoscere la superiorità dell'acqua frizzante è un gran disonore

«Fai un aperitivo Chardonnay e fragole?» aggrotto le sopracciglia, posando la caviglia destra sul ginocchio sinistro, sistemandomi meglio sulla sedia, mentre la madre del bambino batterista esce sul pianerottolo munita di pantofola nella mano destra, pronta a richiamare suo figlio, che nel frattempo ha battuto, con forchetta e cucchiaio, così tanto sulla pentola da procurare un mal di testa ad almeno metà vicinato.

«Tu e tuo cugino lo fate con patatine del discount e succo d'uva.» Ribatte sprezzante, come a voler intendere che io non sia proprio nella condizione di poter criticare la sua scelta.

«Oh, avanti, ammetti che le patatine dei discount sono buone.» Con un colpetto di tosse, mi sporgo in avanti, calando drasticamente il tono di voce: «Non ti sentirà nessuno, tranne me.» Sorrido beffardo, tornando a rilassarmi contro lo schienale, beandomi della sua espressione confusa.

«Sono quelle dell'Eurospin.» Per qualche attimo lascia trapelare dalla sua espressione seriosa un sorriso acerbo, non prima di aver ripreso la sua costante smorfia carica di disappunto. «Ma ciò non cambia che comprate del vino di merda, perché tuo cugino si ostina a riempirvi di Tavernello.»

«Vino che, tra l'altro, si usa per cucinare.» Si inumidisce le labbra, tornando a scrollare le spalle.

«Zayn è per la quantità, non la qualità.»

Ma proprio in questo preciso istante, Zayn fa capolino sul balcone. Con una busta gialla alla mano, il giubbotto e un berretto di lana in testa.

«Non avrai mica intenzione di uscire?» lei inarca un sopracciglio, ma lui palesemente la ignora, rivolgendosi direttamente a me.

«Harry, ho trovato il tuo costume di Halloween dello scorso anno» regge la confezione con la mano destra «quando ti sei travestito da Scooby-Doo, da cane.» Zayn, con un colpetto di tosse, si schiarisce la voce. «Mettitelo, che ti porto a fare pipì.»

StuckWhere stories live. Discover now