13. Zorro che ruba la donzella

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GWENDALINE

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GWENDALINE

Quando ieri Harry è uscito da camera sua, per mangiare il toast, rientrando subito dopo, non mi aspettavo che la mattina successiva occupasse il posto sullo sgabello in cucina.

È rimasto piuttosto silenzioso tutto il tempo, ma ciò che più mi ha preoccupato, però, è cosa abbia mangiato per colazione. Ha sostituito yogurt, frutta e cereali a pancarrè con doppio strato di Nutella, accompagnato da latte col cacao — rigorosamente rubando il Nesquik a Zayn. La stranezza di Harry ha colpito un po' tutti oggi, al punto da ammutolirci categoricamente e spingerci a rintanarci in camera per cercare di studiare.

Tarzan ora è stravaccato sul divano, a guardare la tv, mentre io affetto il Galbanino — posandolo sul pane tostato, assieme a speck, pomodorini e rucola.

Il massimo che so fare è un toast e abbiamo finito tutte le cose congelate che posso carbonizzare nel microonde. Quindi, con Harry fuori uso, mi tocca sfamare i miei coinquilini con ciò.

«Zayn!» lo richiamo a gran voce, aspettandomi che Harry ascolti, nonostante non accenni a staccare quei maledetti auricolari. Vedere i suoi capelli sciolti sul tessuto del divano mi fa rabbrividire, al sol pensare che quel groviglio unto stia sporcando la mia preziosa risorsa di felicità. Mi chiedo quali canzoni tristi stia ascoltando, racchiuso nella sua bolla di malumore, disperato come se avessero appena annunciato il ritorno dei jeans a vita bassa.

«È pronto!» mi poggio al bancone in granito, incrociando le braccia e aspettando una qualsiasi reazione da parte del riccio.

Invece si fa vivo solo Zayn, che procede a passo svelto verso il tavolo. È vestito da Zorro: tutto in nero, con un leggings, un cappello e una striscia nera in tessuto sugli occhi. Con un pennarello, che spero non si riveli essere indelebile, si è persino disegnato un paio di baffi, arricciati verso la fine con una curva pittoresca. Non faccio in tempo a chiedermi come farà a lavarli via che mi ritrovo a testa in giù.

Zayn, infatti, con un paio di mosse veloci, mi ha presa in braccio, facendo penzolare la mia testa.

Mi tiene appena sotto il sedere e dalla paura prendo ad urlare, strattonandogli la maglietta nella vana speranza che mi faccia scendere.

«Harry!» Disperatamente cerco di catturare la sua attenzione, mentre vengo trasportata verso il balcone. Finisce per accorgersi della situazione con un po' di ritardo, alzandosi dal divano e cercando di venirci incontro con parecchia urgenza.

«Concittadini!» Zayn squarcia il silenzio con un urlo, tenendomi ben salda al suo corpo. «Sto per vomitare» sussurro tra me e me, arrendendomi alla possibilità che possa morire di crepacuore in una situazione come questa. Andiamo, va ammesso. Quale sano di mente si fiderebbe di una versione di Zayn Malik, vestito da Zorro, che ti fa penzolare a testa in giù su un balcone al terzo piano?

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