27. Forchettine di plastica

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Chapter twenty seven,
"forchettine di plastica"

Chapter twenty seven,"forchettine di plastica"

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GWENDALINE

Il pomeriggio successivo l'ho speso a fissare il soffitto, a stringere i denti, per via dei crampi che tanto mi hanno tormentata da subito dopo mangiato. L'arrivo delle mestruazioni non era previsto fino a settimana prossima, ma mai in vita mia sono stata tanto felice per la loro stessa venuta.

Faccio il mio ingresso in salotto, notando Maggie giocare alle carte francesi con Zayn, che tiene in ostaggio la smart tv con una compilation delle venti frasi più sexy e intimidatorie pronunciate da Giuseppe Conte. Harry fa battere la punta della matita contro un blocchetto di fogli.

Non appena varco la soglia della cucina, tutti si zittiscono. Mi dirigo verso il frigorifero, con l'intenzione di ispezionare le mensole senza una vera e propria ragione. Il mio desiderio principale è versarmi un bicchiere di tè freddo al limone, ma sono costretta a storcere il naso dal momento in cui ogni singola bottiglia è alla pesca. Una confezione di gelato all'amarena è posizionata sul terzo scaffale, dal basso.

Afferro il contenitore in plastica, con l'intento di riporlo al suo posto all'interno del congelatore. Tuttavia, incoraggiata dal pressante desiderio di affondare il cucchiaino sulla fredda superficie di tale leccornia, apro la piccola confezione con una certa euforia, che muore del tutto quando noto come la vaschetta sia stata usata come posto dove riporre ciliegie, frutta fresca.

<<Mi state prendendo per il culo?>> ringhio, facendo battere il piede contro il pavimento con una certa insistenza.

<<Noi no,>> Zayn posa una carta sul bancone in granito, mentre provo a capire da quale gioco siano tanto coinvolti <<Harry probabilmente sì>>.

Sgrano gli occhi e Tarzan impercettibilmente arrossisce. Margaret sembra tanto estasiata dalle parole del suo avversario, mentre si porta una mano alla bocca, scuotendo la testa. I tre cominciano a ridere e, le loro azioni, fanno in modo che il mio viso si colori di un leggero rosso.

<<Non è colpa mia se Gwendaline non sa essere silenziosa>> Styles alza le braccia in segno di resa e Maggie mi guarda ammiccante. Sentire lo sguardo dei tre soffermarsi sulla mia figura mi mette alla strette, facendomi agitare e venir meno la concentrazione per formulare una battuta che possa difendermi.

<<Mi sono contenuta al massimo, lo giuro!>> l'intento principale era bloccare l'ilarità generale. Purtroppo, però, le mie parole non fanno altro che alimentare il fenomeno opposto. Mi costringo a nascondere le chiazze cremisi sul viso, portando i palmi sul volto stesso, e arrendermi all'idea di non essere capace, al momento, di controbattere.
Arrivo, quindi, alla consapevolezza che l'indifferenza sia il mio unico mezzo di salvezza.

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