Capitolo 13

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Ladybug aveva ascoltato attentamente ogni singola parola del suo partner e aveva iniziato a formulare ipotesi e teorie sull'identità di Papillon e sul luogo dove si potesse nascondere.

«D'ora in avanti dovremo essere ancora più vigili. Siamo già un passo avanti, non ci vorrà molto per scoprire finalmente chi si cela dietro la maschera di Papillon.»

Chat Noir annuì e subito dopo accordarono gli orari per le ronde da effettuare sperando di scoprire il luogo esatto del covo del loro nemico.

Finirono giusto in tempo, perché furono presto interrotti dal suono degli orecchini di Ladybug.

«Se non dovremo vederci prima per un qualche attacco akuma, l'appuntamento sarà domani sera alle sette. Ora però vai Ladybug, stai per ritrasformarti.» Le disse Chat Noir. La ragazza si bloccò un attimo sebbene fosse consapevole che il tempo stava per finire e sussurrò: «Così non sono più "My Lady" o Bogaboo per te, eh...»

Chat non le rispose, disse semplicemente: «È ora di andare.» Detto questo Chat saltò via utilizzando il suo bastone e Ladybug si diresse rapidamente verso casa sua.

Arrivò sul balcone giusto in tempo, perché la trasformazione terminò e la corvina tornò a essere Marinette. Entrò in camera e dopo pochi minuti entrarono i coniugi Dupain-Cheng per assicurarsi che la loro bambina fosse salva.

«Abbiamo saputo dell'attacco akuma, siamo felici che tu stia bene. Chi ti ha portata qui tesoro?» Chiese sollevata Sabine.
«Chat Noir. Alix è riuscita a rintracciarlo e l'ha portato da me a gli altri.» Marinette sorrise tristemente e poi finse di sbadigliare in modo che i suoi genitori la lasciassero sola a "riposare".

La ragazza si sdraiò sul suo letto, ma non dormì e iniziò a fissare il soffitto pensando. Non si accorse della presenza di qualcuno che si stava avvicinando a quattro zampe a lei. Chat Noir comparve nella sua visuale poco dopo, facendole fare un salto. L'ospite inaspettato riuscì ad impedirle di gridare giusto in tempo prima che allarmasse nuovamente Tom e Sabine.

«Chat, cosa ci fai qui?»
«Beh, ti avevo detto che sarei tornato presto. Come stai?»
Marinette finse l'ennesimo sorriso: «Sto bene, grazie per prima.»
«Mmh, non mi sembra che tu stia tanto bene invece. Cos'è successo? Cosa c'è che non va?» Mannaggia a lui che la capiva ad ogni sguardo.

«Niente davvero, sono solo stanca!» Quella era decisamente la scusa adatta ad ogni situazione: sei arrabbiato? No, solo stanchezza.
Sei triste? Sempre colpa della stanchezza!

Sebbene Chat Noir non fosse ancora convinto, decise di far cadere il discorso per non peggiorare le cose.

«Marinette, sento di potermi fidare di te. Voglio che tu sappia una cosa, ma devi promettere di mantenere il segreto. Che ne dici?»
La ragazza si mise subito seduta e annuì curiosa di sentire cosa Chat aveva da dire.

Chat iniziò a parlare a bassa voce per non farsi sentire da nessun altro all'infuori di lei: «Ho scoperto la zona da dove provengono le akuma, io e Ladybug scopriremo presto chi si nasconde dietro il nome di Papillon.»

Ossignore...
Marinette si finse sorpresa e scioccata, poi fece i complimenti al ragazzo. La giovane però non poteva permettere che qualcun altro lo venisse a sapere. Lei era Ladybug, quindi non ci sarebbero stati problemi, ma se l'avesse detto a un'altra persona? Sarebbe stato troppo rischioso.

«Chat, lascia che ti dica questo: promettimi che non dirai questa cosa a nessun altro, okay? È molto pericoloso, non avresti dovuto dirlo nemmeno a me.»
Probabilmente Chat Noir non se l'aspettava o non ci aveva pensato, perché subito fece un'espressione abbattuta da cucciolo bastonato.

Io e te contro il mondo💘 // miraculousWhere stories live. Discover now