Capitolo 16

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Chat Noir sembrava proprio non aver intenzione di volersene andare quella sera, ma a Marinette certo non dispiaceva. Era con lei da ore come per recuperare il tempo perso e ora erano ancora lì, insieme, che parlavano del più e del meno.

Pareva che entrambi avessero dimenticato tutto quello che era successo loro nelle ultime settimane grazie alla compagnia l'uno dell'altra e non avevano intenzione di ritornare con i piedi per terra. Se fossero tornati alla realtà, automaticamente sarebbero tornati anche i problemi e questo nessuno dei due lo voleva.

Scese in fretta la sera e Sabine Dupain-Cheng la chiamò per cenare.

Marinette non voleva andare perché desiderava restare a parlare con Chat ancora un po', ma né lui né i suoi genitori le avrebbero permesso di saltare il pasto, per cui si arrese.

«Chat, lo so che forse è chiedere troppo, ma potresti tornare? Intendo-tornare questa sera...» chiese Marinette cercando di nascondere l'imbarazzo che stava provando nel porre quella domanda. Forse pensava che Chat le avrebbe detto di non potere e che non sarebbe più potuto tornare da lei, perché si stupì quando vide il volto del ragazzo illuminarsi: «Certamente purr-incess, tutte le volte che vuoi.» Chat avrebbe preferito molto di più (ovviamente) passare del tempo con Marinette piuttosto che tornare in quella che doveva essere casa sua. Tanto probabilmente suo padre non si sarebbe accorto della sua assenza quella sera e Nathalie... beh, bastava che dopo cena le augurasse la buona notte e si chiudesse in camera. Poi si sarebbe subito trasformato e sarebbe tornato dalla sua Marinette. Sul viso ormai rosso della ragazza spuntò un grande sorriso, dopodiché salutò il supereroe e lasciò la stanza dirigendosi in cucina. Chat Noir invece uscì dalla finestrella e, attento che nessuno lo vedesse, corse verso Villa Agreste e si detrasformò in camera sua. Quella sera voleva dimenticarsi tutto: suo padre, Papillon, quello che era successo durante i giorni precedenti, le litigate, ogni cosa. Voleva solo stare tranquillo e passare del tempo con la ragazza che, ormai ne era certo, amava.

D'altra parte poteva permettersi anche lui di essere felice ogni tanto, giusto?

Durante la cena cercò di comportarsi come tutte le altre sere: si sedette compostamente a tavola, chiese di suo padre a Nathalie che puntualmente rispose che non si sarebbe potuto presentare a causa dei tanti impegni e infine mangiò, in silenzio. L'unica differenza fu che, mentre fino a poche settimane prima Adrien sperava che per una volta la donna gli dicesse che presto suo padre sarebbe arrivato a cenare insieme a lui alla stessa tavola, ora pregava perché questo non avvenisse. Non voleva vedere suo padre, non voleva parargli, non voleva condividere nulla con lui. Naturalmente non lo fece notare per evitare di destare sospetti e si finse deluso come sempre. Il ragazzo scorse un'espressione sconsolata sul volto di Nathalie, ma non era la prima volta che la notava. Quella donna, sebbene cercasse di mostrarsi sempre priva di emozioni o sentimenti, voleva molto bene ad Adrien e quest'ultimo l'aveva capito. Gli faceva piacere che almeno lei provasse affetto nei suoi confronti, lo rendeva felice e lo faceva sentire sempre un po' meno solo di quanto non fosse.

Comunque tutto andò come il ragazzo aveva previsto e quando finì di mangiare salutò educatamente e si diresse verso camera sua.

Si chiuse la porta alle spalle, spense le luci e fece finta di andare a dormire. Invece di infilarsi sotto le coperte, però, richiamò Plagg che lo squadrò con disappunto prima di venire risucchiato dal miraculous.

«Scusami, Plagg, ma la mia principessa mi aspetta. Il tuo formaggio può aspettare.» Sussurrò divertito Adrien prima di lanciarsi silenziosamente dalla finestra per atterrare sul tetto vicino. Corse veloce finché non raggiunse nuovamente l'abitazione di Marinette e notò che la botola sul terrazzino che portava all'interno della stanza della ragazza era rimasta aperta.

Io e te contro il mondo💘 // miraculousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora