Capitolo 21

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Mentirei se vi dicessi che Marinette non aspettò con ansia l'arrivo della sera per andare a fare visita ad Adrien. Anche a scuola era stata non poco distratta pensando a cosa avrebbe potuto fare per metterlo a suo agio e capire che cosa avesse, guadagnandosi così un breve rimprovero dalla professoressa Bustier.

Magari avrebbero potuto guardare qualche anime -sapeva con certezza che ad Adrien piacessero molto- oppure giocare ai videogiochi. Il modello non era così bravo, o almeno non quanto Marinette, ma come aveva già avuto modo di sperimentare, giocare insieme a lui era sempre piacevole.

In ogni caso, finita la scuola, il pomeriggio passò in modo incredibilmente lento.
L'anno scolastico volgeva ormai al termine e i compiti da fare erano pochi, in più con tutti i pensieri che aveva in testa, la corvina non aveva nemmeno voglia di andare avanti con la creazione di nuovi bozzetti. In sostanza non aveva nulla da fare se non attendere con impazienza che la sera arrivasse.
Alla fine, dopo una chiacchierata con la sua fedele kwami, decise di andare ad aiutare i suoi genitori nella boulangerie fino a sera.

Quando il negozio chiuse, la famiglia cenò in tranquillità e in allegria come al solito e infine, dopo aver aiutato a sparecchiare e lavare i piatti, la corvina diede la buonanotte e salì in camera sua chiudendo la botola per evitare di essere scoperta.

«Vai di nuovo da Adrien?» Chiese gentilmente Tikki, ancora preoccupata.
Marinette, cogliendo immediatamente tale preoccupazione, la rassicurò: «Sì, ma devi stare tranquilla. Starò attenta come l'ultima volta e nessuno farà caso alla mia presenza. Fidati di me.» Dopo averle sorriso dolcemente, la ragazza pronunciò le due solite paroline e si trasformò impaziente di raggiungere Villa Agreste.

Non appena giunse a destinazione non esitò a bussare lievemente alla finestra del ragazzo tentanto di non fare troppo rumore. Adrien, in pochi istanti, fu davanti a lei e la invitò subito ad entrare.

«Ladybug, sei venuta davvero!» La accolse lui, sorpreso.
Nonostante cercasse di nasconderlo, la sua espressione era ancora tutt'altro che spensierata e Ladybug, nonostante se ne fosse resa conto, tentò di evitare l'argomento e di non dare a vedere che aveva capito che qualcosa non andasse.
«Ovviamente. Perché, ne dubitavi?»
Adrien si scusò imbarazzato: «Immaginavo che tu fossi sempre piena di impegni e che fosse difficile trovare del tempo da dedicare a un normale cittadino come me...»

«Figurati, una promessa è una promessa. Allora, che stavi facendo?» Domandò curiosa la corvina che nel frattempo si era seduta sul divano accanto al biondo dopo l'invito di quest'ultimo.
«Nulla di che in realtà... stavo riordinando degli spartiti, ma preferisco senza dubbio passare il tempo con un'amica.» Adrien si accorse troppo tardi che, in teoria, lui e Ladybug si conoscevano a malapena e che di conseguenza definirla "amica" non fosse propriamente corretto, però lei sembrò non farci caso.

«Lo stesso vale per me. Allora, cosa ti piacerebbe fare? Giocare ai videogiochi, guardare qualcosa alla TV...?»
Adrien, dapprima confuso dal fatto che la ragazza stesse davvero cercando di tirarlo su, decise di lasciarsi andare per la prima volta dopo tanto tempo e passare una serata in tranquillità e senza ansie o preoccupazioni: «E sia per i videogiochi. Sappi che non sono un asso, ma non mi sottovalutare!»
Ladybug sorrise felice del risultato che aveva ottenuta con quella visita: «Beh, che vinca il migliore!»

Adrien tirò fuori da un cassetto il videogioco "Ultimate Mecha Strike III". Non era affatto male a giocarci e aveva anche quasi partecipato al torneo tra scuole che era avvenuto qualche anno prima dopo aver battuto il suo compagno di classe, Max, alle selezioni.
Se si fosse scontrato con qualsiasi altro giocatore avrebbe sicuramente avuto qualche possibilità di vittoria, ma il suo avversario ora era Ladybug... se avesse saputo che la supereroina fosse stata Marinette avrebbe rinunciato fin da subito!

Io e te contro il mondo💘 // miraculousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora