Capitolo 15

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Marinette aprì finalmente gli occhi e venne accecata dalla luce.
Cercò di alzarsi ma qualcuno glielo impedì: «È meglio se stai sdraiata ancora per qualche minuto, rischi di farti venire dei capogiri.» Un'infermiera era di fianco a lei, impegnata a riordinare medicinali su uno scaffale.

«È stato un tuo amico a portarti qui, ha detto che sei svenuta all'improvviso e che non è nemmeno la prima volta. Io sono stata assunta da poco, quindi non conosco la tua situazione. Posso farti qualche domanda? Non ci vorrà molto, tranquilla.» Chiese gentilmente la donna.
Marinette si limitò ad annuire.
«D'accordo, allora... tanto per cominciare vorrei chiederti se sei solita ad avere cali di zuccheri o pressione bassa.»
«No, sto bene.» Che bugiarda...
«Dormi e mangi abbastanza?» tentò di nuovo.
«Sì. Non so perché sono svenuta, va tutto benissimo!» Rispose un'altra volta.

L'infermiera non sembrava convinta, ma capì che la ragazza non voleva collaborare quindi lasciò perdere.
«Okay, ho capito. Senti, il tuo amico sta aspettando fuori da un po', ti va di vederlo?»
Marinette ripensò alla loro discussione e il suo viso si rabbuiò, però alla fine decise di acconsentire.
Adrien entrò poco dopo e si avvicinò lentamente al lettino di Marinette, la quale aveva subito rivolto lo sguardo altrove.
«C-come stai?» Chiese titubante il ragazzo.
La corvina sospirò, poi rispose: «Sono stata meglio, grazie per l'interessamento...»

«Marinette ascolta, mi dispiace. Non volevo litigare con te, ma non posso dirti quello che sta succedendo nella mia vita, okay? Tutti abbiamo dei segreti e penso che lo stesso valga per te, quindi cerca di capire.»
«L'unica differenza è che per colpa di quel qualcosa che ti ha reso così, stai facendo preoccupare tutti! In questo modo non si tratta più solo di te, capisci? Voglio solo cercare di aiutarti, ma non posso se non mi dici cos'hai.»

«Allora che mi dici di te? Anche se continui ad affermare il contrario, si vede lontano un miglio che stai tutto tranne che bene. Che cos'hai? Che cosa ti sta succedendo?»
«Non ho niente, Adrien! Ma anche se avessi qualcosa non potrei spiegarti le ragioni.»
«E hai ancora la faccia tosta di venire a dirmi di non tenermi tutto dentro e di rivelarti i miei segreti quando tu sei la prima a fare l'esatto contrario?»
«La differenza è che il mio stato d'animo non crea problemi agli altri.»
«Allora sei proprio cieca se la pensi così. Senti, è da un'ora che aspetto di vederti per vedere come stai, non sono venuto qui per litigare e per ascoltare certe stupidaggini. Solo una cosa: ti credevo più intelligente, Marinette. Ma lasciamo perdere, mi sono stufato di sentire i tuoi discorsi senza capo né coda e le tue ramanzine che dovresti piuttosto fare a te stessa. Me ne torno in classe.» Non lasciò nemmeno il tempo di rispondere a Marinette, che aprì la porta dell'infermeria e se ne andò.

La corvina era rimasta stupita, non si aspettava un discorso del genere da parte sua. Si riaddormentò con un pensiero fisso in testa: "Ma cosa ci sta succedendo?"

Dopo un po' l'infermiera diede finalmente il permesso a Marinette di rialzarsi e tornare a casa e così lei fece. Non riuscì a salutare Alya perché la sua classe stava ancora facendo lezione, ma di sicuro l'avrebbe sentita al telefono durante il pomeriggio e le avrebbe spiegato tutto.

Fortunatamente i suoi genitori quella mattina non sarebbero stati a casa, troppo impegnati con diverse consegne di torte in tutta Parigi, così la corvina non avrebbe dovuto dare spiegazioni per il suo rientro anticipato.

Salì in camera sua e, non sapendo cosa fare, iniziò qualche compito e poi si mise a creare qualche nuovo bozzetto.

***

Adrien non era tornato in classe e non era nemmeno andato a casa. Stava girovagando per la città senza meta e voleva semplicemente stare da solo, senza nessuno intorno.

Io e te contro il mondo💘 // miraculousWhere stories live. Discover now