Capitolo 19

2.2K 113 25
                                    

«Una volta mi avevi detto che saremmo stati io e te contro il mondo... ti sei accorto però, che ora mi hai lasciata sola?»

Chat Noir tentò di spostare nuovamente lo sguardo, ma la corvina glielo impedì.

Il ragazzo sapeva perfettamente che Ladybug aveva ragione, però non era pronto a farle sapere ciò che aveva scoperto. Non sapeva come lei lo avrebbe guardato se le avesse raccontato tutto, non aveva idea di come potesse reagire. E suo padre? Sarebbe stato catturato, condannato? Voleva davvero che questo accadesse?

Chat spostò le mani della ragazza dal suo viso e la allontanò bruscamente: «Te lo ripeto un'ultima volta: non ti immischiare e lasciami solo, ti prego.»
Ladybug lo guardò, sconvolta dal fatto che le sue parole non avessero fatto alcun effetto su di lui: «Dopo tutto questo, ancora ti ostini a tacere? Perché! Cosa ti è successo ti così grave da non poterti fidare di me?» Gli domandò cercando di mantenere la calma.

«È troppo complicato, te l'ho già detto.»
«Senti, io non so cosa ti sia accaduto, né so perché preferisci tenere tutto dentro anziché parlarne, ma non puoi andare avanti così... cerca di capire!» A queste parole Chat Noir si alzò e puntò il suo sguardo pungente su di lei. Non voleva farla soffrire, non voleva veramente allontanarla, ma non poteva fare altro.

«Adesso basta, è abbastanza. Non capisco perché tu sia venuta a cercarmi, ma non avresti dovuto. Le tue parole non faranno alcun effetto su di me, qualunque esse siano. Ora lasciami in pace e vattene.» Ladybug indietreggiò, delusa.
«Come puoi dire una cosa simi-» La corvina venne interrotta immediatamente: «Basta.»

La risposta di Chat fu secca, quasi acida. La ragazza rimase immobile a fissarlo sbalordita, lui invece, mediante il suo bastone, scomparve con un balzo.

Ladybug non sapeva cosa dire o cosa fare: avrebbe dovuto seguirlo? Avrebbe dovuto cercare ancora di persuaderlo a raccontare tutta la verità? O avrebbe semplicemente dovuto lasciarlo andare come stava facendo in quel momento?

No, non poteva arrendersi così facilmente. Chat Noir stava soffrendo e lei avrebbe fatto di tutto pur di capire cosa lo tormentava e aiutarlo.

Determinata, si voltò immediatamente e lo seguì senza ulteriori ripensamenti.
«Chat Noir, fermo! Ti prego, aspetta, voglio solo parlare!» Gridò la ragazza sperando di fermare la fuga del supereroe. Lui però, ovviamente, non si fermò. Sentiva di stare di nuovo per crollare e non voleva che Ladybug fosse costretta ad assistere alla scena.

Si sentiva come se un vortice di emozioni lo avesse travolto e non sapeva come controllarsi: dolore, rabbia, paura, sensi di colpa... non riusciva a provare altro che questo.

Quando sentì di essersi allontanato abbastanza, finalmente si fermò. Si trovava sul tetto della sua villa, ben nascosto da sguardi indiscreti, e di Ladybug non c'era alcuna traccia.

L'auto di suo padre si trovava posteggiata oltre i cancelli, il che significava che lui e Nathalie erano già tornati ed evidentemente non si erano ancora accorti della sua assenza. Se avessero scoperto la sua stanza vuota, probabilmente ci sarebbero state decine di macchine della polizia all'esterno della villa.

Beh, a Gabriel probabilmente non era saltato nemmeno in mente di andare a controllare che suo figlio stesse bene e di certo Adrien non se ne meravigliò.

Balzò sul tetto di un'altra casa per non destare sospetti e si rannicchiò contro un comignolo sperando di non essere trovato da Ladybug.
«Chat, ti sei fermato finalmente!»
Come non detto.

Il ragazzo sbuffò e la guardò infastidito: «Ancora? Sbaglio o ti avevo detto di lasciarmi solo?»
«No, adesso basta Chat. Non smetterò di seguirti finché non mi dirai cosa ti sta succedendo.» Lo rimproverò Ladybug.

Io e te contro il mondo💘 // miraculousKde žijí příběhy. Začni objevovat