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Suonò la campanella così che tutti i studenti potessero lasciare finalmente scuola.

Hyuck stava davanti al cancello della scuola aspettando il corvino.

"Oh Haechan che fai qui?" gli chiese Jaemin che stava passando in quel esatto momento.

"Sto aspettando qualcuno..." disse un po' imbarazzato.

"Mh, hai visto Jeno e Renjun?" chiese girandosi di qua e di là.

"No, penso non siano ancora usciti"

• • •

Jaemin rientrò correndo nella scuola, cercando in tutte le aule i due ragazzi.

Cercò dappertutto ma non li trovava. Gli mancava solo la palestra da controllare.

Corse più che poteva e appena arrivò aprì la porta e portò le sue mani sulle ginocchia calmando il suo respiro.

"Jaemin che succede?"

Jaemin appena alzò lo guardo si ritrovò Jeno e Renjun con le mani unite.
Si sentì spezzato. Si sentiva il cuore spezzato. Voleva tanto dividere quelle mani. Era geloso dei due.

"M-mi avevate promesso che sareste venuti da me" disse per poi avvicinarsi ai due.

"Hai ragione, stavamo proprio per venire" disse Renjun lasciando la mano di Jeno.

I tre si diressero verso la casa di Jaemin anche se su tutti e tre si era posata una tensione.

Appena arrivarono si guardarono. Jeno e Renjun notarono sul viso del ragazzo dai capelli castani un'espressione strana, mai vista prima d'ora.

"Jaemin che succede?" chiese Jeno avvicinandosi a lui.

"Che avete fatto voi due prima? Perché vi tenevate per mano" chiese diretto, senza fare giri di parole. Era la prima volta che Jaemin faceva una scena di gelosia del genere. Non era quel tipo. Proprio per niente.

"Jaemin che hai? Sei strano" chiese Renjun mentre provò ad accarezzargli i capelli ma lui rifiutò il suo tocco.

"Non ho davvero nulla. Ve lo dico chiaro e tonto, mi ha dato fastidio il fatto che vi tenevate per mano." disse per poi mettere il muso.

"Nana, ma nooo, non pensare male, stavo solo facendo vedere a Renjun come conquistare quella che gli piace" dissi Jeno ridendo.

"C-cosa, a Renjun piace qualcuna?"

• • •

"Oddio ma quanto ci mette questo" disse abbassa voce Hyuck sbuffando per poi mettersi seduto sul muretto lì vicino.

Hyuck più aspettava e più aveva ansia e caldo. Quel giorno i raggi del sole erano davvero potenti da far sudare la fronte del piccolo Hyuck.

"Scusa, ti ho fatto aspettare tanto?" chiese Mark arregendosi dalla spalla di Hyuck.

"No mi stavo giusto sciogliendo"

Mark fece una risata che riscaldò il cuore di Hyuck.

I due iniziarono a passeggiare senza aprire bocca fino ad arrivare ad un parco lì vicino. Si misero sotto ad un albero così da ripararsi dal caldo sole.

"Che mi devi dire?" chiese Hyuck spezzando quel silenzio stressante.

"Bhe, non so se tu ricordi quello che è successo a quella festa-"

"Lo so, mi stavi per baciare"

"Non era mia intenzione davvero! Io sono fidanzato, non lo farei mai, non sei il mio tipo, non mi piacciono i ragazzi, poi te, assolutamente no. Non voglio aver a che fare con ragazzi. Davvero non pensare male" disse Mark facendo spezzare il cuore al più piccolo.

Quelle parole fecero davvero male a Hyuck, non pensava di essersi innamorato così tanto da soffrire.

"Tutto qui, posso andare a casa?" chiese Hyuck con tono furioso sentendo un vuoto dentro,  mentre sentiva già gli occhi pizzicare.

Mark annuì allora Hyuck si alzò, per poi incamminarsi verso casa, sentendo un piccola goccia accarezzargli il volto.

Mark rimase seduto a fissare il nulla, e nel mentre si rese conto del grande errore che aveva commesso.
Aveva detto delle cose orrende al piccolo raggio di sole.

Era davvero così stupido.
Sapeva che era il suo amico d'infanzia e sapeva che era molto sensibile, soprattutto quando qualcuno gli faceva abbassare l'autostima.

"Sono proprio un coglione"

𝑅𝐸𝑀𝐸𝑀𝐵𝐸𝑅 𝑀𝐸~ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋKde žijí příběhy. Začni objevovat