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"Oddio mio quanto cavolo ci mettono questi due!" si lamentò Renjun poggiando le sue braccia sulla valigia.

"Mamma mia, io non vedo l'ora di andare al mare e questi mi fanno pure aspettare!" si lamentò Chenle.

"Eccoci!" urlarono in coro Jeno e Jaemin.

I soliti ritardatari.

"Riprovate a fare una cosa del genere e partiamo senza di voi" disse Jisung poggiando il suo braccio sulla spalla di Chenle.

A Haechan fece ridere la scena, dato tutti erano ansiosi e frustrati dai due, mentre lui era calmo e rilassato; in quel momento non aveva nessun problema per la testa.

*aeroporto*

"Oddio finalmente siamo arrivati... woo già sento il caldo, yooo" disse Jaemin tirando la sua maglietta facendo uscire un leggero venticello fresco.

"Mamma mia, hai ragione" si unì anche Jisung, facendo la stessa cosa che stava facendo il maggiore con la maglietta.
Renjun sempre più frustrato dai atteggiamenti dei ragazzi non poté far altro che non portarsi la mano sulla fronte, schiaffeggiandosi.

Haechan invece era un po' confuso dato che non sapeva come muoversi nei luoghi nuovi, si guardò un po' in giro affinché non trovò una ragazza.

"Ehm... scusa, sai dov'è l'uscita?" chiese in modo formale il biondino.

La ragazza lo guardò con occhi spalancati, come se avesse visto un dio greco davanti.
Restò muta per diversi secondi affinché si rese conto della situazione.

"Ah sis-i, è da que-lla par-te" disse lei, mostrando con la mano la direzione.
Haechan ringraziò e chiamò gli altri per farli uscire.

"Guys ma non sentite quest'aria d'estate, cioè mannnn sto adorando troppo tutto ciò" disse Jeno alzando le braccia al cielo.

"Aspetta ancora un po' quando andremo al mare, aaaah non vedo l'ora" urlò Chenle, come se fosse un delfino.

I ragazzi camminarono per poco, affinché arrivarono davanti a un ragazzo poggiato su una macchina rossa. Era molto alto, capelli castani chiaro, occhi a mandorla, indossava una camicia, jeans bianchi e delle scarpe da ginnastica. Era un ragazzo stupendo agli occhi dei ragazzi.

"Eccovi, vi aspettavo da un po' " disse il ragazzo in coreano.

"Scusaci Johnny hyung è che non sapevamo come uscire da quel aeroporto" rise Renjun grattandosi la nuca.

I ragazzi entrarono nella macchina del ragazzo, ma nessuno sapeva dove li stesse portando.

Haechan continuava a fissare il ragazzo, che sembrava così conosciuto, ed era convinto di averlo già visto diverse volte, ma continuava a non capire chi fosse.
Non fece domande a riguardo, né avrebbe parlato quanto ne avrebbe avuto bisogno.

"Wow guardate che bello" diceva Jisung mostrando diversi posti con il dito. Era un bambino che si godeva ogni piccola cosa mai vista prima.

[...]

"Arrivati" disse Johnny fermando la macchina davanti a una villa a dir poco grande.

"Grazie dio, finalmente relax" disse Renjun sospirando, essendo consapevole del fatto che non avrebbe avuto più i suoi amici a rompergli le scatole, forse.

Haechan appena scese dall'auto rimase a bocca aperta dopo aver visto quella magnifica villa, era davvero troppo.

"Johnny, non pensi sia esagerato?" chiese insicuro Haechan, prima di entrare dal cancello.

"Ma no, figurati, fate quello che volete, c'è spazio per tutti" disse il ragazzo alto per poi portarsi i capelli all'indietro.

"È proprio bello questo ragazzo" pensò Heachan.

Appena i ragazzi entrarono nella gigante villa, lasciarono le loro valigie, per poi andare in ogni parte della casa, analizzando ogni cosa con stupore.

D'un tratto mentre Haechan guardava tutte le stanze, aprì la porta a una stanza che stava un po' più distante dalle altre.

"Scusa ma non si usa bussare?" chiese qualcuno dopo che Haechan girò lo sguardo trovandosi una figura stesa sul letto.

"Oh aspetta cosa!?!"

...

𝑅𝐸𝑀𝐸𝑀𝐵𝐸𝑅 𝑀𝐸~ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋWhere stories live. Discover now