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Appena Hyuck chiuse la chiamata altre lacrime iniziarono a coprirgli il viso, come se non bastasse, la voglia di urlare era sull'orlo di uscire nuovamente. Cercava di trattenersi, stringendo il lenzuolo tra i denti.
Cercò di chiudere gli occhi e dimenticare, di dormire beatamente, ma ovviamente in quello stato non riusciva a stare nemmeno fermo, figuriamoci a dormire.
Si girò diverse volte nel grande letto ma niente, il sonno non arrivava e ne tanto meno la rabbia andava via.
Era la prima volta che stava in quello stato, non gli era mai successa una cosa del genere. Forse non era mai stato innamorato, o forse non sapeva come reagire a una separazione, anche se lui ci era passato; se ne era andato di casa per continuare gli studi in pace a Seoul, aveva lasciato la sua famiglia, ma non fu così doloroso come l'addio di Mark.

Hyuck, si ritrovò a fare notte in bianco, riuscì a godersi l'alba, guardandola dalla finestra, ammirando il sole che sorgeva lentamente dalle nuvole che diventarono rosee. Riuscì a dargli un'atmosfera di calma.
Era una delle prime volte che riuscì a vedere l'alba, era il solito ragazzino che si addormentava prima di tutti quindi, era un onore per lui riuscire a vedere quello spettacolo.

TOC-TOC

Hyuck lasciò che la porta si apra e si ritrovò un Jeno sorridente di prima mattina.

"Buongiorno"

"Giorno" disse Hyuck prendendo un cuscino appogiandolo sulle sue cosce scoperte dal tessuto del suo pigiama, o meglio i suoi pantaloncini corti da basket.

"Ma queste occhiaie..." disse Jeno toccando il viso del più piccolo.

"Eh, niente niente"

"Mh, non hai dormito vero" disse Jeno per poi guardarlo con uno sguardo dispiaciuto.

"Tranquillo, recupererò"

_ _ _ _ _ _ _ _dopo qualche settimana _ _ _ _ _ _ _

"Ragazzi ragazzi, notiziona!" urlava Jaemin per casa tenendo un foglio in mano.

"Che cosa?" chiese Jisung fermando il ragazzo dai capelli rosa.

"Lunedì si parte per Miami!!" urlò facendosi sentire in tutta casa.

"Cosa??" uscì da un angolo Haechan, per poi dirigersi verso gli amici.

"Essi, faremo una vacanza bellissima!"

"Vado a fare la valigia!" urlò Chenle con la sua voce squillante.

"Aspetta, ma i soldi, aereo, cioè tutta l'organizzazione dov'è?" chiese un po' preoccupato Hyuck anche se in un certo senso felice.

"Non preoccuparti, abbiamo già tutto, ci aspettano dei ragazzi lì" disse Jeno per poi colpire la spalla di Haechan.

"Mh, mi devo fidare?" chiese incerto Hyuck guardando i due che se la godevano.

"Si Haechan, fidati sarà una bella vacanza, alla fine ci vuole proprio un po' di relax" disse Renjun mentre si stiracchiava sul divano.

"Si certo però nel frattempo qua nessuno sa parlare inglese correttamente se non io dai" disse Haechan tirandosela.

"E senti, ho preso 9 all'ultimo compito, quindi non sei l'unico eh" continuò Jaemin.

"Non penso sia quello il problema adesso... andate a farvi le valigie più che altro" disse Renjun facendo segno agli altri di andare su, nelle loro stanze.

"È arrivata la mammina" fece qualche smorfia Jeno.

"Fila nella tua stanza sennò ti faccio il culo a strisce" essi, Renjun era rimasto il solito.

[...]

Hyuck iniziò a prepararsi la valigia, non essendo consapevole del fatto dei giorni, non sapeva quanto ci fosse rimasto lì. Sperava tutta l'estate, dato che in Corea non aveva molto da fare.
Questo mitico viaggio era stato organizzato dai tre fidanzatini, ovvero: Renjun, Jaemin e Jeno.
Volevano fare una sopresa un po' a tutti dato che serviva un momento di relax, sole, mare e spiaggia; alla fine era estate.
Avevano organizzato quel viaggio soprattutto per alzare un po' anche il morale del piccolo Hyuck, che anche se continuava a sorridere, dentro di sé era ancora distrutto. Era ovvio, era percepibile.
Con Mark però non ci parlava spesso. Se ci parlava era solo attraverso messaggi, non voleva assolutamente sentire la sua voce, sarebbe ritornato nella situazione iniziale; però in un certo senso gli sarebbe piaciuto, solo magari risentire il suo richiamo, anche un filo della sua voce.
Ma era già depresso, non voleva peggiorare.

D'un tratto, mentre metteva le sue magliette nella valigia, il telefono incominciò a suonare.

Sul suo telefono mostro la schermata con su scritto "Mark Hyung". Parlando proprio di lui, non sapeva che fare.
Non sapeva se rispondere o no.
Cioè non sapeva il motivo per cui il maggiore lo stesse chiamando.

Prese il telefono tra le sue mani, tremanti, e cliccò sul pulsante "rispondi".

[D-donghyuck]

Disse Mark a basso tono. Sembrava che avesse appena pianto.

[M-mark, ciao]

[C-ciao... com-e va? m-mi manchi Hyuckie]

Disse il maggiore per poi esplodere in un pianto silenzioso.
Ci furono diversi secondi di silenzio, dovuti al fatto che Hyuck si stava trattenendo le lacrime, che avrebbero voluto uscire da un momento all'altro.

[Anche tu, anche tu mi manchi Minhyung...]

[N-non vedo l'ora d-di rivederti...]

[Spero il più presto]

[Devo andare, ciao Hyuckie, ti amo]
_

"Ti amo anche io Minhyung..."

𝑅𝐸𝑀𝐸𝑀𝐵𝐸𝑅 𝑀𝐸~ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋOnde histórias criam vida. Descubra agora