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Ed ecco che arrivò anche l'ultimo giorno di scuola.
Hyuck si alzò felice dal letto, pronto per affrontare l'ultimo giorno d'inferno.

Durante il giorno Hyuck però non trovò nessuna traccia del suo amato Mark. Non l'aveva visto nemmeno a scuola.
I suoi amici lo guardavano preoccupato, anche se Hyuck non ci dava peso, stava pensando solo positivo.

Appena Hyuck tornò trovò i suoi amici seduti sul divano.
Aveva deciso di farsi un po' di passeggiate, e ogni tanto trovava qualche amico di Mark per strada e se ne usciva chiedendo del corvino. Ma niente. Nessuno sapeva niente.

"Hey Hyuck, tutto okay?" chiese Jaemin avvicinandosi a lui.

"Sisi, tutto okay"

Appena posò il suo zaino trovò sul davanzale della cucina un foglio stropicciato, con vicino un post it con su scritto 'per Hyuck'.
Hyuck non perse altro tempo e iniziò a leggere.

- Hey, come va? Come è andato il tuo ultimo giorno di scuola? Io per quanto sai non ho potuto godermi l'ultimo dell'anno e adesso forse lo capirai... so che starai leggendo questo, e ti chiederai il perché un pezzo di carta stropicciato dovrebbe essere pieno di scritte e pieno di domande quando nemmeno sai da chi sono fatte... leggi ma non odiarmi. Ti avverto già, non era mia intenzione. È solo che io e Taeyong ne avevamo parlato ed mi ha costretto a lasciarti.
Sinceramente non saprei come esprimermi in questo momento, ma penso che scrivere sia più facile del parlare a faccia a faccia con te. Non vorrei vedere il tuo sguardo in questo momento.
Inizieri con fatto che adoro il nostro rapporto, anche se ci sono state cose proibite, cose che nel nostro rapporto non dovevano nemmeno esistere, ma noi ce ne siamo fregati e siamo andati avanti. Il nostro amore ha fatto tutto da solo, senza chiedere consenso al nostro cervello.
In questo periodo ho davvero capito quanto possa essere stupido. Un finto etero. Uno che non riesce a mostrare le proprie emozioni, se non solo con gesti banali. Ho capito che sono così difficile, tanto da non potermi capire nemmeno io. Tu invece ci sei riuscito in poco tempo.... sei riuscito a capirmi meglio di quanto l'avessi fatto io stesso, sei riuscito a leggermi da testa a piedi.
Ricordo ancora la "prima" volta che ti ho visto. Stavi con Jeno e gli spiegavi matematica. Divertente ricontro.
Mi sembravi così familiare, ma ti ho sempre evitato così da non crearmi problemi.
Ricordi quella festa, molto probabilmente nessuno dei due sa cosa è successo precisamente, ma sono sicuro che l'abbiamo fatto con uno scopo.
Sapevo bene che Eunbi ti stava antipatica, e avrei dovuto darti ragione tutte le volte, ma quel giorno, su quell'altalena, il mio cervello continuò a funzionare. Quando vidi la tua faccia da vicino. Quella pelle abbronzata, baciata delicatamente dal sole, quelle mani che tenevi strette al ferro così da reggerti, i tuoi capelli morbidi e profumati che si spostavano a causa dal poco vento che tirava contro la tua faccia, e si posava sulle tue labbra rosse e carnose. Quel momento magnifico, ai miei occhi, l'avevano rovinato due stupidi... io e Eunbi eravamo quelli che fermammo quel momento con arroganza, constringendoti a scendere da una stupida altalena uguale alle altre attorno.
Sai l'avevo fatto apposta, volevo vedere la tua reazione, ma tu ricambiasti con la stessa moneta, spuntando quel nome con acidità e rancore.
"Minhyung".
Pensi che io dopo ciò non avevo capito chi eri? Pensavi veramente che quel faccino, quel raggio di sole, non era altro che il mio amore perduto?
Eri il mio migliore amico, di un tempo, che si venne a scoprire che mi amava. L'amico del cuore. L'amico che ogni cosa che succedeva la superava insieme all'altro, tenendosi stretti, tendendo strette quelle mani da bambini.
Mi sono sempre ricordato di te, ma continuavo a fingere, a far finta che io e te ci conoscevamo solo da poco, che il nostro amore fosse recente. Invece questo amore lo conserviamo pure da troppo.
Quel giorno, quando eravamo ancora bambini, ti dissi che dovevo partire per il canada... ed ho scritto questo per dirtelo di nuovo. Partirò per il Canada. Non voglio spiegarti il motivo ma voglio solo che tu lo sappia.
Quella chiamata da parte di Taeyong fu proprio su questo argomento, ma io non facevo altro a pensare a come dirtelo.
Non mi dimenticherò di te, non riuscirei a farlo.
Non posso dimenticare i nostri sguardi, le nostre prime parole, le nostre labbra scontrate, del tuo tocco morbido e caldo sulla mia pelle fredda e secca, dei nostri tocchi segreti.
Penso sia proibito dimenticare.
Non capisco perché con così tanto tempo che abbiamo avuto davanti, non abbiamo mai avuto coraggio di dirci "ti amo".
Era così scontato che persino il cielo sopra di noi lo aveva capito.
Lo sai che non sono bravo con le parole ma ti chiedo solo una cosa: ricordati di me, amami come hai sempre fatto, adorami, ma non venire a cercarmi.
Voglio farti capire che il mio amore non è una cosa banale, non voglio che tu percepisca le mie parole per banali, o scontate, davvero... voglio che capisca quello che provo, e sappi che è molto di più di quello che ti ho mostrato.
Avrei potuto portarti in capo al mondo solo per vedere il tuo sorriso stampato in faccia.
Non sai in questo momento quanto vorrei baciarti e urlare al mondo che sei mio.
Vorrei tanto ritoccare quella pelle abbronzata, e candida... vorrei tanto ripercepire quel contatto fisico che tanto odio ma che continuo a volere, nonostante il fastidio. Con te lo vorrei rifare.
Vorrei ribaciare quelle labbra, che ogni volta che si scontrano con le mie, una scia di brividi mi oltrepassava il corpo.
Non puoi capire quanto mi mancherà.
Mi mancherai piccolo, mi mancherai come l'aria.
Scusami, scusami per quello che sto facendo.
Scusami se ho rovinato il tuo sorriso e fatto si che diventasse lacrime.
Sappi che in questo momento non riesco nemmeno a scrive per tutte le lacrime che si sono accumulate nei miei occhi... Perdonami, ma ricordati di me...

Ti amo e l'ho sempre fatto e lo farò per sempre Lee Donghyuck.

Addio...

Da Mark Lee, il tuo amore perduto -

Hyuck appena finito di leggere, si accorse che sul foglio vi erano cadute lacrime.
Il cuore di Hyuck si strappò. Non si spezzò. Divenne a metà. Aveva perso di nuovo Mark. Una seconda volta. L'aveva perso per sempre.
Si buttò a terra e lasciò che le lacrime uscissero creando così un pianto disperato.

"No no no no! M-mark... perché mi f-ai tutto ciò...avevi detto che non mi avresti lasciato. No no non è p-ossibile" urlò il piccolo a squarciagola sentendo il suo stomaco chiudersi.

Si sentiva una merda... di nuovo.

𝑅𝐸𝑀𝐸𝑀𝐵𝐸𝑅 𝑀𝐸~ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋWhere stories live. Discover now