3|Mistero

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Inciampai su un sasso e caddi rotolando ai piedi di Gregorio. Non era la prima volta che facevo un'entrata "trionfale" del genere, ma l'uomo sembrò non farci caso.

Gregorio mi rivolse uno sguardo gentile e mi porse la mano per aiutarmi. «Attenta a dove metti i piedi, quel sasso c'era anche prima» Ridacchiò. Poi il suo sguardo si fece più serio quando sembrò ricordarsi qualcosa. «Vieni, ti devo mostrare una cosa»

Mi portò nella sua Domus che quel giorno ospitava un gruppo di ragazzi che se ne stavano tranquilli a leggere dentro la sua biblioteca. Avrei tanto voluto aggiungermi a loro, chissà quali storie magnifiche racchiudevano tutti i libri antichi che non avevo ancora letto.

Entrai nello studio di Gregorio, una stanza piccola e rettangolare, illuminata da una grande finestra dietro la scrivania perfettamente ordinata.

L'uomo prese in mano un foglio scritto da entrambi i lati e me lo porse.

«Cos'è?» chiesi avvicinandomelo agli occhi. Le lettere erano minuscole e tutte appiccicate.

«Un rapporto dettagliato su ciò che è successo stamattina»

«E cosa è successo?»

Gregorio si sedette sulla sua poltrona, gemendo sollevato. Trecento anni di esperienze gli gravavano sulla schiena. Persino lui, dopo tanto tempo, stava iniziando a perdere colpi.

«Siamo riusciti ad individuare il nascondiglio di Slave e di sua figlia» spiegò, sistemandosi i piccoli occhiali circolari. «Quell'uomo ha fatto qualcosa contro natura e contro il Mondo Nascosto. Abbiamo ricevuto numerose richieste di aiuto dalle ambasciate delle Creature della Notte a causa sua. Servendosi dei poteri di una strega, sta rapendo delle persone e le sta sfruttando per i suoi esperimenti. Le Creature della Notte vogliono giustizia e minacciano di prendersela da soli se non interveniamo noi.

«Quindi mi hai chiamata per intervenire?»

Gregorio annuì, facendo muovere i suoi riccioli d'argento. «Per raccogliere delle informazioni in più ho mandato una squadra di guardiani. Una volta che saranno tornati, analizzeremo meglio la situazione e decideremo cosa fare. Se Slave dovrà essere fermato di nuovo, tu dovrai essere pronta a farlo. A proposito, come procedono i tuoi allenamenti?»

Tentennai il capo. «Procedono ma non come vorrebbe Athariel. Non sono molto brava con la spada ma ho imparato ad evocare a comando i miei poteri. Per ora Athariel dice che li so usare solo nella loro forma grezza, ma presto riuscirò a sviluppare qualche tecnica»

Gregorio sorrise. «Sono certo che ce la farai. L'arte della spada non è semplice, ma tu puoi farcela» Indugiò qualche secondo. «Se posso saperlo, con quale mano la impugni?»

Alzai la mano destra. «Con questa, la stessa con cui scrivo»

L'uomo si massaggiò il mento barbuto. «Interessante...» Poi mi rivolse un ultimo sorriso. «Grazie per aver soddisfatto la mia piccola curiosità. Non ti ruberò altro tempo, vai pure a casa a riposarti. Quando sarà il momento, ti chiamerò di nuovo»

«Va bene. Ciao, Gregorio!»

«Ciao, piccola allieva»

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«Ridammi gli occhiali!» urlò Lara a Luca.

Il ragazzo li teneva in alto, mentre lei provava a saltare per riprenderseli. «Dai! Che altrimenti non riesco a distinguere una foglia di timo da una di noce!»

«Prima dimmi che sono fantastico»

«Luca!»

«Cosa? Non ti sento! È difficile vederti da quassù. Dove sei?»

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