44|Un po' di calma... forse

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Marta fu la prima a precipitarsi nel tendone quando sentì da alcuni guardiani che Isabelle era al Campo. Ci si era affezionata durante l'Accademia, specialmente per il suo fare protettivo che la distingueva come la "sorellona" del gruppo sempre a prendersi cura di Martin, Lucas e Marta.
A Eleonora ci pensava Marisol.

La prima cosa che fece fu abbracciare forte Isabelle, poi abbracciò anche me. A Nicholas invece rivolse un sorriso e niente di più. Anche lei lo considerava un citrullo. Brava la mia Marta, l'avevo istruita per bene.

«So che di solito sono io a raccontare le cose» disse l'undicenne sedendosi sul lettino di Isabelle, «ma non vi sembra il caso di spiegarmi cosa sia successo? Necessito una storia lunga piena di esplosioni, drammi e tanto romance. C'è dell'enemies to lovers?»

Nicholas e Isabelle si guardarono stanchi e confusi.

«Un giorno scriverò un libro e te lo leggerai per capirla» intervenni io.

Marta spalancò gli occhi. «Davvero?»

«No. Faccio pena a scrivere...»

Le ultime parole famose...

Marta mi guardò di sottecchi per poi tirarmi una manata sulla spalla.
Ci aveva creduto davvero, ops.

Poco dopo nel tendone dell'infermeria entrò Drake, sporco di sangue, con lo sguardo perso.

«Cosa è successo?» chiese Marta alzandosi per andare ad aiutarlo.
«Shirley... lei... e il Mezzosangue...»
«Calmati, Drake» lo rassicurai. «Prendi un grosso respiro e dicci cosa è successo»

Ci raccontò della sua missione, degli ambasciatori morti e del Mezzosangue che aveva convinto Shirley ad unirsi a lui.

Ma a che scopo? Cosa poteva volere un trecent'enne da una ragazzina come Shirley che non aveva alcun legame con... i celestiali... oh cribio.

Guardai Drake allarmata. No, era troppo scosso per chiedergli dei dettagli. Ma dovevo assolutamente parlare con Gregorio.
Se ciò che pensavo era vero, eravamo tutti in pericolo.

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

Mi aspettai di trovare l'anziano mago triste per la scomparsa del suo maestro o preoccupato perché erano caduti in un giorno contemporaneamente cinque governi e invece era tranquillo sul divano a sorseggiare del tè.

Era ammattito?

«Gregorio... come stai?» chiesi inquietata dal suo comportamento.

«Male, ma si deve andare avanti. E tu? Ho sentito che hai polverizzato un demone superiore, la cosa ti fa onore» Sorseggiò il suo tè. «E la voce si è sparsa anche per la Città Aurea. Ti ritengono ora pronta ad incontrare gli altri prescelti»
Rimasi con la bocca spalancata.
«Non fare così! Prima o poi sapevi che li avresti incontrati»

«È che ormai hanno acquisito un'aura di leggenda tale che mi è difficile credere che li incontrerò. Non sono alla loro altezza però. Da quel che ho sentito hanno un intelletto fuori dal comune, sono abili nel combattimento e nell'uso delle loro armi e sanno bene come individuare una presenza demoniaca»

Gregorio ridacchiò. «Avranno pure tutte queste abilità, ma non hanno mai affrontato un demone vero e proprio. L'unica ad averlo fatto sei tu, e ne hai perfino sconfitto uno tra i più potenti. Dovresti smettere di sottovalutarti, sei molto più di ciò che credi»

Sorrisi soddisfatta. Ricevere un complimento sincero da Gregorio era una delle sensazioni migliori.

«Ora perché non ti concedi una pausa? Il pericolo è ormai finito, i governi dei quattro regni stanno eleggendo nuovi capi e sembrano aver trovato una nuova stabilità. Per quanto riguarda i vampiri... dovremo fare in modo di indebolirli ancora, almeno quanto basta per impedire un altro disastro del genere» Sospirò. «La ragazza sta bene?» Stava parlando di Isabelle.

I Grandi 7Where stories live. Discover now