14|Racconto intorno al falò

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Piccoli spiragli di luce mi accarezzarono gli occhi, illuminando le iridi nocciola che si stavano schiudendo lentamente.

Inspirai iniziando a muovere prima un dito, poi la mano e tutto il braccio. Lo sfilai dalle coperte e me lo portai sugli occhi per coprirli dalla luce.

«Giulia» mi chiamò una voce tenera e lievemente spaventata. «Svegliati. Siamo finite in un posto strano»

Aggrottai le sopracciglia, tenendo il braccio sugli occhi. «Posto strano?»

«Sì, siamo in mezzo ai boschi e ci sono tanti ragazzi. Siamo state rapite ancora, forse è un altro progetto di Mr. Slave»

Sorrisi lievemente. «No, non siamo in un altro esperimento di Slave»

«E come fai ad esserne certa?»

Tolsi il braccio dagli occhi e mi girai verso la mia amica.
Era seduta sul letto, vestita con un pigiama lilla lungo che dovevano aver preso dal magazzino del Campo, un'enorme struttura contenente migliaia di vestiti diversi appartenenti ad epoche diverse.

Allungai una mano verso di lei ed Eleonora l'accolse tra le sue mani, approfittando del mio calore per riscaldarsi.

«Questo posto non è ciò che pensi... è difficile da spiegare»

Sfilai la mano dalla presa della mia amica e mi misi a sedere, sentendo tutti i muscoli indolenziti.
La corsa che avevo fatto per sfuggire alle grinfie di Slave e del malvagio Mezzosangue mi era costata molto cara.

«Allora spiegamelo» disse Eleonora. Gli occhi castani iniziarono a perdere piccole perle trasparenti che le corsero lungo le guance. «Perché non so più nulla. Non so dove sono, non so spiegarmi cosa è successo e mi sa che non so nemmeno chi sei veramente tu»

Mi avvicinai cautamente. «Di me ti puoi fidare, lo sai»

«Ma mi hai mentito. Questo posto... perché non mi hai mai detto di questo posto? Se tu lo conosci così bene vuol dire che ci sei già stata»

La accolsi tra le mie braccia, accarezzandole la schiena. Sentivo il peso del suo mento sopra la mia spalla. Le sue lacrime mi stavano bagnando la maglietta, ma le avrei assorbite tutte con piacere pur di rivederla sorridere ancora.

Decisi che se voleva la verità, allora l'avrebbe avuta.
Pura, sincera, dolorosa verità.

«Eri ferita e nessun ospedale sarebbe stato in grado di guarirti in tempo. Ti ho portata qui perché sapevo che sarebbero riusciti a salvarti» Sospirai. «Non avrei mai dovuto. Ho infranto le regole, qui dovrebbero starci solo i ragazzi che hai visto, i guardiani, e ci ho portato te che sei una persona normale. Ma non me ne pento, lo rifarei milioni di volte pur di saperti salva»

Eleonora rimase in silenzio, continuando ad abbracciarmi. Come risposta ricevetti una debole carezza sulla schiena.
Percepivo la sua confusione e la sua frustrazione.

Verità. Dovevo dirle la verità.

«Questo posto è il Campo di Addestramento dei Guardiani. Loro proteggono il Mondo Nascosto e anche il Mondo Normale dal male che spesso riemerge dall'ombra e si nasconde nella vita quotidiana delle persone. Il Mondo Nascosto, invece, è formato da maghi, lupi mannari, vampiri e stregoni. Tutti questi sono denominati Creature della Notte»

I Grandi 7Where stories live. Discover now