38|Dolci scuse

160 8 70
                                    

Drake tirò fuori dal forno la seconda teglia di muffin al cioccolato, lasciando che il calore e il profumo dei dolci si propagasse per tutta la cucina.

Si era messo d'accordo con i cuochi della mensa per usare la cucina del campo per prepararsi dei muffin con la scusa che li avrebbe dati da mangiare ai guardiani.

Così si era messo a fare chili d'impasto e a metterli in numerose teglie. Era un suo modo di sfogarsi che a quanto pare piaceva ai guardiani che ne potevano beneficiare.

Una volta, agli inizi di novembre, quando doveva ancora processare il fatto che Shirley lo avesse ucciso, si era messo a sfornare una grande torta al cioccolato e con essa si era fatto amico tutti i bambini del campo.

Be' almeno sapeva trasformare la sua tristezza in qualcosa che rendesse felice gli altri.

Non c'era nessuno in cucina a parte lui.
La stanza era ampia e rettangolare, studiata per tenerci dentro una ventina di persone lavoranti.
Chissà se li pagavano i cuochi e con quale valuta.
Sapeva che erano abitanti della Città Aurea, luogo dove potevano accedervi solo i guardiani adulti e le sette famiglie più importanti. Era come un paradiso per viventi, costruita in mezzo a una radura, attorno al gigantesco Albero Dorato che era circondato da un giardino recintato dove spesso si radunavano i membri del Consiglio per meditare.

Un giorno anche Drake sarebbe andato alla Città Aurea e avrebbe visto con i suoi occhi ciò che affascinava tanto le persone che ci vivevano.

Si sciacquò le mani nel lavabo e sospirò soddisfatto. Aveva finito tutto l'impasto che ora stava finendo di cuocersi.

Prese un muffin da una delle due teglie che aveva tirato fuori e lo morse. Sorrise gongolando. Erano buonissimi e non vedeva l'ora che anche gli altri guardiani li mangiassero.

Lo finì e si pulì le mani sul grembiule.
Il timer suonò: era tempo di tirar fuori la terza teglia. In tutto erano una decina, per un totale di circa duecento muffin. Di solito erano una cinquantina i guardiani che si fermavano a mangiare, molti di loro era perché erano orfani o senzatetto, tutti gli altri tornavano dalle loro famiglie finiti gli allenamenti giornalieri.

Con la coda dell'occhio vide un'ombra sgusciare dietro al frigorifero, nascondendosi da lui.
Sospirò deluso. Pensava fosse qualche bambino curioso.

«Non c'è bisogno di nascondersi, Shirley, ti vedo comunque...»

La ragazza uscì dal suo nascondiglio diventando rossa dalla vergogna. «Pensavo di essere molto più brava a nascondermi»

«Mi dispiace ma non lo sei» La voce di Drake era fredda e tagliente. L'ultima persona che voleva vedere era proprio lei. Non riusciva a guardarla senza sentirsi un nodo in gola e le lacrime agli occhi.

«Ti ho visto entrare qua dentro poche ore fa. Ho cercato di resistere alla tentazione, ma... volevo vederti» ammise Shirley.

«Okay, figo, ora mi hai visto» rispose secco.

Shirley mise il broncio. «E ti devo anche parlare»

Drake deglutì a fatica mentre si concentrava sulle teglie che tirava fuori. Quando le mise tutte sul tavolo al centro della stanza, iniziò a togliere i muffin e a disporli su dei vassoi.

I Grandi 7Where stories live. Discover now