17|Richiesta di aiuto

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«Io sono lo zio di Shirley. Il mio nome è Fred e voi siete gli unici di cui mi posso fidare per chiedervi un favore enorme» disse lasciandoci di stucco. «Non guardatemi così... venite, vi offro una ciambella»

Io e Drake ci guardammo e per quei cinque secondi avemmo una conversazione fatta solo di sguardi che dicevano: "cosa facciamo?", "non lo so", "ci fidiamo?", "sentiamo cosa ha da dire", "va bene, tanto non ho nulla da perdere".

E accettammo la proposta della ciambella perché, devo ammetterlo, adoro e adoravo gli spuntini di mezzanotte. Peccato che non riuscissi mai a farli per paura che i miei genitori mi scoprissero e mi sgridassero.
Durante la giornata potevano anche non esserci ma la notte erano sempre nelle loro stanze a dormire.

Lo seguimmo dentro la mensa ormai vuota.
Era inquietante vedere una stanza grande quanto una palestra con tre lunghi tavoli completamente vuota.

L'uomo entrò nella cucina dietro al bancone vuoto e se ne uscì con due ciambelle che ci porse.

Ancora confusi dalla rivelazione le accettammo e ci sedemmo su una panca di legno; Fred si sedette in quella di fronte a noi e iniziò a parlare.

«Come vi ho già detto, io sono Frederich Lüscher, fratello di Clara Lüscher, la madre di Shirley» esordì allargandosi il colletto del suo maglioncino marrone e verde a scacchi.

Quindi Shirley non aveva solo un padre, ma anche una madre e uno zio. Allora perché non era con loro?

«Ho saputo che voi due la conoscevate perché siete stati nell'Accademia, perciò eccomi qui a pregarvi di aiutarmi, o meglio, di aiutare mia nipote»

Drake diede un altro morso nervoso alla sua ciambella tamburellando la punta del piede per terra facendo un suono simile a quello di un picchio che puntella il becco su un albero.

Fred gli lanciò un'occhiataccia e lui fu costretto a smettere.
Quando si parlava di Shirley Drake era sempre nervoso e parecchio sensibile.

«Di recente quel verme di Slave, suo padre, le ha iniettato il sangue di un demone superiore che l'ha resa una strega, in sostanza, ma è pericoloso. Se ne assume troppo la sua mente rischia di essere soggiogata e da lì non c'è più ritorno»

Fred picchiettò il dito sul suo orologio da polso dall'aria antica e vissuta. «Per ora Slave si è contenuto ma lo conosco e so che presto le farà perdere il controllo rendendola la strega più potente che il Mondo Nascosto abbia conosciuto, se non si conta colei che vanta la carica di braccio destro del Mezzosangue. In sostanza, il succo di tutta la faccenda è che... ho bisogno di voi due per fermare Slave prima che sia troppo tardi. Drake, so che tu hai i poteri del guardiano dell'Albero Dorato e, Giulia, so che sei una prescelta celestiale. Voi due siete i ragazzi più potenti di questo posto. Confido in voi nella riuscita di questa missione»

Drake e io finimmo le nostre ciambelle e il ragazzo, ancora tremante dall'ansia, decise di prendere la parola.

«Ma come dovremmo fare a fermare Slave? Non possiamo di certo rapire sua figlia e rinchiuderla! Ti ricordo, Fred, che lei crede che io sia morto e allo stesso tempo odia la povera Giulia che ha rovinato i piani di suo padre» obbiettò il mio amico.

«Io sono entrata nel laboratorio di Slave. So dov'è, so cosa nasconde ed è più pericoloso di quel che sembra. È una missione troppo rischiosa due ragazzini che hanno appena scoperto di avere dei poteri» mi aggiunsi alla conversazione.

I Grandi 7Where stories live. Discover now