19|Poteri vampireschi

187 10 173
                                    

Tutto sommato essere morsi da un vampiro non era poi così male, eccetto se si era Isabelle e il vampiro in questione aveva dei piani speciali per lei.

Quella mattina si svegliò con un forte mal di testa e i suoi genitori decisero di non mandarla a scuola.
Aveva perso molto sangue e doveva riprendersi.
Così le era stata messa una ciotolina di cioccolatini nella camera.

Come ben saprete -o forse no- il cioccolato è uno degli alimenti contenente più ferro e quindi, oltre ad essere buono, fa anche bene!
Adesso potrei passare ore ed ore a scrivere elogi sulla potenza indiscussa di sua maestà Barretta di Cioccolato ma non credo che il libro si chiami "i 7 cioccolatini" quindi mi atterrò alla narrazione classica.

Dopo aver pranzato con un'abbondante bistecca nonostante la nausea che le causava il dolore, Isabelle si era seduta sul letto con la schiena appoggiata su un cuscino rosa di Hello Kitty -non si è mai troppo grandi per quella gattina, mai- a leggere un libro.

Era piuttosto spesso, con la copertina quasi del tutto nera, e il nome "The Mark" era scritto in bianco sopra l'immagine di un corvo.

I suoi occhi scorrevano lungo le righe divorando voracemente ogni parola che incontravano. 
Leggere era la sua più grande passione, oltre che al tiro con l'arco.
Un tempo era iscritta a un corso e ogni venerdì andava in una palestra, faceva qualche tiro perfetto e veniva selezionata per le gare, ma una volta ritornata a casa e iniziate le superiori si era resa conto di non avere più tempo per fare uno sport del genere.
E poi, da quando era stata rapita, i suoi genitori preferivano che restasse a casa il più possibile.

All'improvviso arrivò una folata d'aria così forte che spalancò la finestra semiaperta della sua camera e lei fu costretta a interrompere la sua lettura per sistemarla.

Chiuse con cura The Mark mettendoci un segnalibro nero che si era fatta da sola adattandolo allo stile di quel libro e si alzò piano piano barcollando verso la finestra.

Le lunghe tende bianche ondeggiavano spinte dall'aria gelida che penetrava nella stanza facendo rabbrividire la ragazza.

Con una mossa decisa chiuse del tutto la finestra e il movimento delle tende si placò lasciando che un profondo silenzio calasse nella stanza.
Finalmente aveva un'atmosfera perfetta per leggere: silenzio assoluto, la luce del sole prossimo al tramonto che filtrava dalla stanza, un letto stupendo -con un cuscino fantastico- e un libro piacevole e ben scritto.

«Isabelle!» La voce di suo padre risuonò per il corridoio penetrando nella sua stanza. «Io e tua madre andiamo a fare compere. Torneremo stasera, ti serve qualcosa?»

«Dei cerotti grossi» rispose Isabelle lasciando il libro sul letto mentre avanzava lentamente a piedi scalzi verso i suoi genitori. «E se riuscite anche un pacchetto nuovo di penne. Pochi mesi di scuola e già ne ho usate tre»

«Ma come fai?» le chiese la madre preoccupata.
Fece spallucce. «Si seccano quando arrivo a metà»

I due sposi si guardarono l'un l'altra negli occhi e si sorrisero a vicenda con un affetto che solo due innamorati potevano provare.
Un affetto tremendamente invidiato da Isabelle, un'adolescente che avrebbe pagato oro per vivere un'avventura entusiasmante in un mondo magico trovando finalmente l'amore della sua vita proprio come accadeva nei libri.

«Va bene, ora andiamo. Chiudi tu?» disse il padre riponendo le chiavi in tasca.

Isabelle annuì e restò nell'uscio aspettando che i suoi genitori uscissero prima di richiudere a chiave la porta.

I Grandi 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora