30|Coppia improbabile

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Nicholas scivolò agilmente sulle tegole di un tetto e, aggrappatosi alla ringhiera di un balcone, si diede lo slancio per saltare all'altro palazzo.
Si sentiva come Spiderman, un supereroe famoso per il suo gironzolare per New York dondolando sulle sue ragnatele.
Era alla ricerca della casa dell'Erede di Zerafor, re dei vampiri. Quella ragazza sarebbe stata il suo biglietto per la fama e la gloria all'interno del regno dei vampiri.

Chissà se sarebbe riuscito a conquistarla con il su carisma e a indurla a proclamarlo suo re.

I suoi pensieri egoisti si interruppero quando arrivò finalmente di fronte alla finestra aperta di una stanza. Era stata lasciata così apposta per lui.
Riusciva a vedere le tende bianche svolazzare all'interno della camera e la luce giallognola che evidenziava la silhouette di una ragazzina.
"Fantastico!" pensò sfregandosi le mani.

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Isabelle uscì dal bagno collegato direttamente alla sua camera con lo spazzolino ancora in bocca e la schiuma del dentifricio che le colava sul mento.

Aveva appena sentito un rumore provenire dalla sua stanza ed era andata a guardare se fossero stati i suoi genitori o se era solo la sua immaginazione.

Probabilmente era Zerafor, non si sarebbe stupita di ritrovarselo in camera dopo tutte le volte che lo aveva già fatto. Ci aveva quasi fatto l'abitudine, anche se la cosa rimaneva lo stesso inquietante.
Non passava giorno in cui non si chiedesse "Perché proprio io?" e ci riflettesse senza ottenere alcuna risposta.

Il re dei vampiri le aveva promesso che, una volta conclusa la trasformazione, glielo avrebbe rivelato. Quindi ciò che doveva fare era solo aspettare e pregare che tutto andasse per il meglio.
A dirla tutta non aveva la minima voglia di diventare la regina dei vampiri e governare un regno a soli quattordici anni.

Questa è una domanda che farò solo a Zerafor: perché diamine hai voluto mettere una quattordicenne al comando del tuo regno?!

Con la coda dell'occhio vide una figura poco più alta di lei appoggiata alla sua libreria con un libro dalla copertina rossa e verde in mano. Era uno dei libri che doveva ancora leggere e si sentì pervadere da una furia omicida quando il ragazzo lo aprì sformandolo.

Provò a parlare ma le andò di traverso la saliva mista a dentifricio e fu costretta a correre in bagno per sputarla.
Nicholas continuò impertinentemente a leggere sfogliando le pagine di quel libro piuttosto spesso.

L'acqua del rubinetto scorreva velocemente mentre Isabelle si sciacquava la faccia ripetendosi "è solo la tua immaginazione" come se fosse un mantra.
«No, non lo è» commentò Nicholas distratto dalla lettura.
Isabelle si fece coraggio e uscì sbattendo forte i piedi per terra e mostrando i suoi canini per intimorirlo. Di certo il suo pigiama rosa e bianco non la faceva di certo apparire minacciosa.

«Cosa ci fai tu in camera mia?» gli chiese rossa dalla rabbia. «Come hai fatto ad entrare? E soprattutto, che diamine hai fatto ai tuoi capelli?» Indicò la capigliatura biondo platino del ragazzo dove si poteva vedere una leggera ricrescita castana.
Il midvam sembrò piuttosto offeso dall'ultima domanda. Si passò una mano tra i capelli e mise il broncio. «Ci sto benissimo invece!»
Isabelle fece un verso esasperato. Dal corridoio udì le voci dei suoi genitori. «Isabelle, tutto bene?» le chiese sua madre, preoccupata.
«Sì! Mi è solo...» Strappò il libro dalle mani di Nicholas. «...caduto un libro! Sai quanto ci tengo!»

Chiuse velocemente la porta della sua stanza a chiave e fulminò il ragazzo con lo sguardo. Era riuscita a cavarsela con i suoi genitori ma per quanto ancora avrebbe potuto ingannarli?
Non erano stupidi, se sentivano due voci si sarebbero accorti di Nicholas e a quel punto... no, non voleva nemmeno pensare alla possibilità che i suoi genitori potessero venire feriti o peggio, uccisi.

I Grandi 7Where stories live. Discover now