CAPITOLO 1

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Ciao a tutti!

Sto scrivendo qui, a inizio capitolo, sopratutto per chi inizierà la storia.

Ho notato che i capitoli della storia sono messi un pò male.. Non in ordine, per questo chiedo di fare attenzione ai capitoli, vedete il titolo è il capitolo per vedere se la state leggendo in modo "corretto"

Mi scuso per questo problema in anticipo...

Pov tae

Stavo camminando tranquillo per una strada che facevo sempre per tornare a casa non passava quasi nessuno di li, non era una zona tanto trafficata.

Ero rimasto tutto il pomeriggio in biblioteca sia per studiare sia per svagarmi e leggere qualche libro.

Sentì qualcuno, dalla presa sembra un ragazzo, sbattermi contro il muro dell'edificio di cui stavo passando accanto.

<ah...> gemetti dal dolore della botta.

<ciao troietta!> esclamò il ragazzo che mi aveva sbattuto contro il muro. Lo riconosi subito, e il mio bullo, Jackson.

<stai andando a lavorare?> chiese uno del suo gruppo ridendo insieme agli altri. Poteva sembrare una domanda "normale" ma non a me, non detta da loro.

A scuola sono ritenuto la puttana grazie alle prese con in giro di questo gruppo che mi tormenta dall'inizio delle superiori. Mi hanno preso di mira fin da subito dato che mi vesto in maniera femminile, ma io mi sento bene a stare così, mi sento a mio agio vestirmi in questo modo.

<non è che domani manchi perché sei troppo stanco?> disse ridendo sempre uno dei ragazzi.

<cosa dicevamo domani ai professori? Ha lavorato talmente tanto ieri notte che oggi non riusciva ad alzarsi dal letto... Perché gli faceva male il culo?> e dopo questa battuta detta dal "capo" si misero a ridere tutti.

Abbassai lo sguardo stavo per piangere ansi, stavo già piangendo.

Ogni giorno a scuola subito prese in giro da parte loro e toccate da altri che seguivano il loro esempio.

<no ora ti metti a piangere? Che cucciolo che sei!> disse sempre Jackson accarezzandomi una guancia, asciugandomi una lacrima per prendermi in giro infatti si mise a ridere subito dopo sbattendomi ancora le spalle contro il muro e bloccandomi le mani sopra la testa.

<l-lasciami> dissi cercando di liberarmi ma lui era più forte.

Ottenni una stretta rafforzata e strinsi gli occhi.

<ora ci divertiamo troietta> ghignò mentre i ragazzi resero. Rafforzò ancora di più la presa.

Delle volte picchiavano pure, sopratutto se mi beccavano fuori scuola... Come ora.

<mm...> mugugnai dal dolore ai polsi che mi stava procurando.

<hey! Non hai sentito? Lascialo!> disse una voce a me sconosciuta da dietro i bulli. Vennero allontanati un pò da me.

Ringraziai mentalmente lo sconosciuto.

Pov kook

Uscì dalla palestra, avevo fatto due ore di allenamento.

Mi ero trasferimento da quasi una settimana lì a Seoul per il lavoro dei miei, la prima cosa che ho cercato è stata una palestra dove potermi allenare, infatti mi ci iscrissi il giorno dopo il trasloco, e una palestra per boxe dove potevo continuare il mio sport.

Appena uscì dalla palestra vidi un gruppo di ragazzi, sembravano più o meno della mia età, di fronte ad un'altro, all'inizio pensai non fosse nulla dato che non li vedevo troppo chiaramente ma non ne ero troppo sicuro quindi mi avvicinai in pochino giusto per accertarmi che non stessero litigando.

<l-lasciami> sentì dire.

<ora ci divertiamo troietta> sentì ancora, poi mi fu udibile un mugolio, sembrava di dolore, poi ancora delle risate.

Ho sempre odiato gli atti di bullismo o di prepotenza quindi non potè che andare lì e aiutare il ragazzino che sembrava essere tanto sottomesso dal ragazzo difronte a lui.

<hey! Non hai sentito? Lascialo!> esclamai scanzando i ragazzi arrivando alla vittima della situazione.

Era un ragazzo minuto, tratti gentili e di una bellezza che... Wow... A parer mio sembra un'angelo.

<e tu chi sarersti sentiamo!> disse uno dei ragazzi.

<nessuno di cui ti deve intetessare!> risposi freddo dandogli le spalle andando di fronte il ragazzo angelo per vedere se stesse bene.

<stai bene?> chiesi con tono gentile.

Non fece in tempo a rispondere che parlò lo stesso di prima.

<ti sei fatto il ragazzo eh puttanella!> commentò.

Il ragazzo davanti a me abbassò la testa, non lo vidi bene in faccia ma sembra stesse piangendo.

<anche se fosse> mi girai per guardarlo in faccia stando sempre davanti all'angelo.

Vidi il bullo deglutire.

Avevo indurito lo sguardo e serrato la mascella. Mi rigirai a guardare il ragazzo angelo.

<allora ci vuoi dire chi cazzo sei così poi ti levi dalle palle!> esclamò uno del gruppo prendendomi per una spalla e girandomi.

<l'ha detto il tuo amico prima!> dissi.

<si certo è mo sei il ragazzo di questa troia> rise facendo ridere tutti gli altri.

<beh...> dissi ridendo sarcasticamente <hai qualche problema al riguardo?> chiesi prendendolo dal colletto con una mano facendomi improvvisamente serio.

<perché se è così posso risolverli subito!> esclamai.

<no no tranquillo> si affrettò a dire.

<come immaginavo> commento lasciandolo di forza, spingendolo leggermente e avvicinandomi al ragazzo angelo.

<andiamo piccolo> dissi mettendogli una mano sulla parte bassa della schiena e calandomi per prendere il borsone della palestra lasciato li precedentemente.

Andammo un pò più lontano da loro.

<come stai?> chiese.

<ora meglio... G-grazie> rispose arrossendo un pochino.

<dai asciugati le lacrime> dissi. Lui si asciugò subito le lacrime ma lo fermai quasi subito alzandogli il mento e asciugarle con i miei pollici quasi come fosse una carezza. Gli accarezzai poi i capelli.

<t-ti ringrazio d-davvero tanto> disse.

<stai tranquillo mm?> dissi <come ti chiami?> chiesi.

<so-sono taehyung> disse. Anche il suo nome era carino.

<io sono jungkook> gli sorrisi.

Gli chiesi dove stesse andando e ci avviammo insieme allontanandoci da quel gruppo di bulli che avrei volentieri preso a calci.

Accompagnai taehyung a casa e io proseguì per la mia strada, non abitavamo distanti anzi eravamo anche vicini di casa, c'erano solo tre case a distanziare le nostre.

<jung-jungkook> mi chiamo qualcuno, sorrisi, era il ragazzino <po-posso... Ecco... Avere il-il tuo numero di telefono... Magari...> chiese io annuì contento.

Gli diedi il telefono e lui scrisse il suo numero pmentre io feci lo stesso con il suo per poi entrare di corsa, imbarazzato, dentro casa sua.

<carino> pensai per l'ennesima volta avviandomi verso casa mia, ed entrandoci.

Capitolo di passaggio ^^ spero vi sembri interessante da leggere

BOXER AND ANGEL ¦kookv¦Where stories live. Discover now