24 • Toc toc •

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Seguire la press conference da Sky Go non è stata una bellissima pensata. La wifi dell'albergo non è così efficiente come credevo e il mio portatile non collabora.

"Adesso mi spieghi perché ti sei portata quel coso, dovevi essere in pausa questi giorni."

Federica mi guarda storto con i capelli avvolti nell'asciugamano e il dito puntato verso il PC.

"Antonio sta facendo la conferenza piloti. Se non ti dispiace vorrei vedere il mio ragazzo."

Faccio la finta offesa, mentre lei ride con un'espressione malandrina e si lancia in bocca una mentina con fare teatrale.

"Sai, pensavo una cosa." Inizia a parlare lei. Già so che sarà una specie di quelle stupidaggini filosofiche delle sue.

"Hai visto quella storia delle due migliori amiche che non possono essere entrambe belle? Tipo che una è figa e una no? Adesso mi spieghi perché noi due siamo tutte e due fighe."

Scoppio a ridere, sempre però con un occhio rivolto allo schermo.

"Non sono io quella che è stata attenzionata da Lewis Hamilton di sicuro. Quindi, trai le tue conclusioni."

"Se è per questo non sono io quella che è fidanzata con Antonio Giovinazzi. Andiamo, ammettilo che sei figa anche tu per una volta."

Si siede sul letto, alzando e abbassando le sopracciglia. Scuoto la testa esasperata.

"Se te lo dico mi lasci vedere la conferenza in pace?"

"Sì."

"Ok, sono strafiga, sono una gnocca spaziale. Contenta? Grazie, prego, ciao."

Federica alza gli occhi al cielo e torna in bagno per finire di asciugarsi i capelli, mentre io riesco finalmente a vedere e sentire Giovi parlare. Devo ammettere che il suo accento italianissimo mentre parla in inglese è abbastanza divertente.

•••

"Come sono andato?" Domanda Antonio in videochiamata ormai dopo l'orario di cena.

"Diciamo che devi lavorare sull'inglese. Ma per il resto ok."

"Prenderò lezioni private allora."

Ridacchio leggermente. Antonio si fissa a guardarmi, sembra leggermente malinconico.

"Cosa c'è?" Gli chiedo seria. Lui scrolla le spalle, e io insisto nel domandare la stessa cosa per farlo cedere.

"Hai un balcone in camera?" Annuisco. "Puoi andare fuori per favore?"

Mi alzo e vado fuori al balcone. Successivamente mi chiede di mettermi in controluce della luce della luna e io aggrotto le sopracciglia confusa.

"Tutto questo balletto per cosa?" Chiedo incuriosita.

"Sapevo che eri bella, ma al chiaro di luna non c'è paragone..."

Arrossisco come una scema, mi tolgo dal balcone e torno dentro.

"Stai cominciando a leggere qualche libro di citazioni?" Ridacchio cercando di togliermi dall'imbarazzo.

"Ma insomma, uno apre il cuore alla donna che ama e viene trattato così!" Ridiamo entrambi e torno a sedermi sul letto.

"Comunque..." inizia a cambiare discorso lui. "Quando riparti?"

"Lunedì pomeriggio. Martedì mattina devo andare in ufficio fresca come una rosa."

"Spero di farcela a vederti. Forse sono un bel po' impegnato."

Abbasso la testa, la scuoto leggermente. Cerco di non far trasparire il fatto che ci sono rimasta male.

Soulmates || Antonio GiovinazziDonde viven las historias. Descúbrelo ahora