23 • Randevouz •

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Io e Loretta stiamo seguendo le prove sul maxischermo insieme ad altri giornalisti, come sempre. Si è complimentata con me per il blog con Lance Stroll e si dice pienamenente soddisfatta.

Ha anche provato a chiedermi diverse volte se c'era qualcosa che non andava e per ora sembro averla convinta con un "Tranquilla sto bene, ma il jet lag e la stanchezza non sono molto d'aiuto."

Almeno sembra convinta. Per ora. Tra l'ansia che Loretta possa bombardarmi di domande e il fatto che Antonio abbia qualcosa da nascondermi su quella promoter assillante mi sto autodistruggendo. Raf ha sempre ragione: sono una professionista nel farmi venire paranoie e complicarmi l'esistenza.

Cerco di concentrarmi sulle domande da porre, annotandole sul taccuino, ma Loretta mi distrae di nuovo picchiettandomi la spalla. Alzo lo sguardo e vedo il replay di Antonio che perde il posteriore della macchina e va a impattare le barriere.

Niente di grave, infatti risponde subito che è ok, ma è comunque abbastanza per farmi prendere un colpo al cuore e fermare il respiro per un secondo.

•••

Prove finite, le solite domande flash. Mentre appunto alcune risposte, la mia referente si avvicina all'orecchio per sussurrare.

"Qui abbiamo quasi finito. Antonio è appena andato al box, approfitta ora o mai più."

Sorrido, annuisco e non ci penso due volte a correre verso il motorhome di Antonio, guardandomi più e più volte intorno e facendo attenzione a chi mi vede.

Busso, mi apre subito e salto subito su, chiudendo la porta dietro di me.

"Come stai? Tutto bene?"

Gli metto le mani sul viso, con il fiatone dovuto alla preoccupazione e alla corsa di poco fa.

"Cami, stai tranquilla. Sto benone. Ho solo appoggiato la macchina alle barriere, non è grave. Non mi sono fatto nulla."

"Lo so, lo so..." rispondo io, scostandogli alcuni capelli dal volto.

Mi prende le mani, mi guarda serio.

"Allora perché sei preoccupata?"

Io abbasso la testa, la scuoto per sviare il discorso che mi tormenta dal momento che ho letto quei maledetti messaggi.

"Visto che tu non me lo vuoi dire, te lo dico io perché sei preoccupata." Mi dice poi, facendomi drizzare tutti i capelli dall'ansia.

"Sei preoccupata per quei messaggi di Vittoria? Quella promoter che mi assilla ultimamente?"

"Come..." inizio a domandare io, lui mi prende le mani per levarle dal viso e potermi guardare per bene in faccia.

"Ho visto che li hai visualizzati tu, perché io non li avevo aperti per niente. Ma non volevo essere invadente perciò non ho detto nulla. Ma se devi stare preoccupata così tanto per questa storia non credo sia il caso di non parlarne, no?"

Mi sento un'idiota, come al solito succede spesso. Ho sbagliato di nuovo. Sospiro, mi passo una mano in fronte.

"Scusami non dovevo vedere quei messaggi, invadere la tua privacy così... E poi dovevo chiedere subito però... Lasciamo stare. Scusami, Antonio."

"Non devi scusarti, smettila. E comunque è una ragazza che vuole propormi il suo sponsor, ma visto che era così insistente, ho detto al mio manager se poteva sentirla lui al posto mio e da quel momento non mi ha scritto più. A volte possono essere estenuanti."

Annuisco, ancora con il rimorso e l'imbarazzo che prevaricano nella mia mente. Antonio mi alza il mento con un gesto veloce del dito e mi bacia, prima veloce e poi più piano. Poi mi accarezza la guancia e io non riesco a fare altro che guardarlo ammaliata.

Soulmates || Antonio GiovinazziWhere stories live. Discover now