34 • Ti aspetto •

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"Un brindisi! Alla prima stagione di Antonio in Alfa Romeo!"

Tutti i meccanici, ingegneri e membri del team italiano alzano i calici pieni di champagne.
Champagne, non spumante.

"Anche alla meravigliosa stagione di Kimi, ovviamente." Aggiunge con un sorriso imbarazzato il mio fidanzato.

"Oh andiamo, prenditi un momento di gloria anche tu!"

Vasseur beve un sorso dal bicchiere, il finlandese appoggia le sue parole mentre mette una mano sulla spalla di Antonio.

Giovi si gira verso di me, verso l'uscita del box dove mi sono fermata a guardarli. Non volevo rovinare il momento e in fondo non c'entro nulla con tutto ciò. Nemmeno sanno che Antonio è fidanzato con me.

O almeno non sono mai entrata nel box o nell'hospitality come la sua fidanzata, diciamo che lo sanno perché ne hanno parlato diversi giornali e fanpage del web, ma Antonio non mi ha mai presentato a loro. Sono come una seconda famiglia per lui.

Il mio ragazzo tende la mano verso di me, per invitarmi ad andare da lui. Io indietreggio due passi e alzo la mano, per dirgli di no. A quel punto mi raggiunge in silenzio, mi prende la mano e senza aggiungere una parola mi porta nel box, sorridente come non mai.

"Ragazzi, lei è Camilla, la mia ragazza. Anche se molti di voi già lo sapevano." Alcuni ridacchiano divertiti dall'ironia di Antonio, poi si avvicinano per fare conversazione.

Qui nel paddock è come se ci fosse una grande festa: tutti i box delle scuderie sono ancora illuminati, meccanici e altri membri delle squadre con magliette totalmente diverse tra loro si ritrovano a parlare come vecchi amici in mezzo all'asfalto, piloti che in pista se le danno di santa ragione chiacchierano di fronte all'hospitality. Questo è il lato bello dello sport. Non esistono squadre o avversari in queste occasioni.

"E ora che si fa?"

"Vuoi andare a salutare altri piloti? Pierre, Charles, Seb... Dimmi tu."

Faccio spallucce. Poi faccio di no con la testa. Non voglio disturbare altri piloti, già è tanto se sono rimasta qui con lui, non volevo intromettermi. Mentre passeggiamo sottobraccio sto per poggiare la mia testa sulla sua spalla, ma qualcuno mi chiama da dietro.

Pronuncia il mio nome con un accento inglese che riconoscerei ovunque, soprattutto visto che sono abituata a sentire tutte le interviste in inglese, special modo le sue.

Lewis si avvicina a noi, salutandoci in italiano e spostando lo sguardo da me a Antonio in pochi secondi. Il mio fidanzato si complimenta subito per il mondiale ufficialmente vinto, l'inglese fa un sorrisino quasi forzato dei suoi e poi guarda di nuovo me.

Gli stringo la mano, senza un briciolo di emozione sul volto.

"Complimenti per il titolo. Anche se già credo di avertelo detto alcuni GP fa."

Lui mi stringe la mano, poi annuisce, dandomi ragione.

"Veramente volevo parlare di altro..." inizia Lewis.

Antonio fa per andarsene, io gli afferro il braccio e lo stringo verso di me.

"Antonio può sentire. In fondo non credo parleremo di molto e a lungo."

Il campione fa un respiro profondo, poi si sfrega le mani come fa di solito. Cerca di trovare le parole, si vede dalla faccia concentrata.

"Come sta Federica?" Dice soltanto.

"Sta bene. Anche se potresti parlare con lei, sarebbe meglio. Ricordati che sarà la madre di tuo figlio."

"So cosa pensi di me. Ma ho già spiegato i miei motivi a Federica. Le ho già detto che le darò tutti i soldi che le servono, tutto l'aiuto che vuole se le servirà..."

Soulmates || Antonio GiovinazziDonde viven las historias. Descúbrelo ahora