27 • Via il dente, via il dolore •

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Mi sveglio lentamente, con un senso di pesantezza e stordimento nel cervello. Mi fanno male le braccia, mi bruciano i piccoli graffietti vicino alla spalla.

Rimango stesa, sul fianco, non voglio ancora alzarmi. Riesco a vedere Antonio e Federica sulla soglia della porta, di fronte a me.

"Capisci? Speravo non succedesse più, invece... È sempre un colpo al cuore vederla così e sapere che non puoi fare più di tanto per aiutarla."

Sospira lei. Il mio ragazzo abbassa lo sguardo, poggiando una mano sulla sua spalla. Non dice nulla, Federica si passa una mano sul viso con fare stanco.

"Chissà cosa diavolo è successo per ridurla così. Sicuro non ci dirà tutta la verità, se qualcosa la fa stare male difficilmente te lo dice lei per prima. Preferisce soffrire da sola e quando poi scoppia, si fa aiutare."

"Posso capirla. A me non serve sapere perché sta male, ma voglio farle capire che qualsiasi cosa sia successa, io ci sono. Come te e Raffaele, del resto. Non la abbandoneremo, per nessun motivo al mondo."

Riesco a tirarmi su, seduta sul letto. Attiro l'attenzione dei due, che vengono subito da me con un sorriso stampato sul volto.

"Ti sei riposata?" Domanda subito Antonio, sedendosi al mio fianco.

Annuisco poco, Federica si siede sul davanzale della finestra.

"Ci hai fatto prendere un bello spavento. Raffaele è andato a prendere qualcosa da bere e mangiare, Loretta è dovuta partire subito per l'Italia, il capo aveva bisogno di lei. Ti manda i più cari saluti e dice se la puoi chiamare appena te la senti."

"Grazie." Dico soltanto, sforzandomi di sorridere.

In realtà non ho idea di come spiegare tutto ciò che è successo. Perché ero lì, con chi ero, tutto quello che Oscar mi ha detto. Non so se Federica gli ha detto qualcosa che io non ho mai detto ad Antonio. Ho paura che succeda il putiferio.

Mi costringo a rimanere calma, sono al sicuro, no? Loro non mi giudicheranno mai, posso stare tranquilla. Vero?

"Perchè non mi hai detto che soffri di attacchi di panico?" Domanda serio poi Antonio.

Lo guardo, Federica ci osserva senza fiatare.

"Perchè pensavo che non mi sarebbe più successo. L'ultimo l'ho avuto un bel po' di tempo fa."

"Me lo ha detto prima Federica. Però potevi dirmelo comunque, sai che ti avrei aiutato in questo." Mi prende la mano, la accarezza piano.

In quel momento, Raffaele entra con una busta di plastica, strapiena di roba. Sorride subito non appena nota che sono sveglia e provvede subito a distribuire il cibo a tutti.

Viene e mi scompiglia i capelli, anche se erano già abbastanza pietosi. Mi domanda come sto, se ho riposato, mi informa del fatto che mi ha rifatto la valigia e mi ha preparato il cambio per partire nel pomeriggio.

Poco dopo Federica e Raffaele scendono alla hall per comunicare la situazione della stanza, io e Antonio rimaniamo soli. Ho paura di affrontare il tutto, così afferro il telefono e chiamo velocemente Loretta, le dico che sto bene e che torno presto.

Una telefonata veloce, visto che era di fretta. Speravo di guadagnare più tempo.

"Fatto?" Chiede poi lui non appena riattacco. Io annuisco e lui viene a sedersi accanto a me, poggia la mano sulla mia.

"Camilla, ti avevo detto che potevi dirmi tutto, perché non l'hai fatto?"

"Perché credevo non succedesse più e non pensavo fosse una cosa da dirti. Tutto qui."

Soulmates || Antonio GiovinazziOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz