30 • Siamo d'accordo? •

176 21 7
                                    

Mi batte forte il cuore. Non riesco a muovermi. Perché mi sta aspettando? È palese che stia aspettando me, sta suonando il citofono del mio cancelletto. Sa che è casa mia, è già venuto qui in passato.

Prendo un gran respiro e vado lì, lui si gira e mi guarda senza dire niente. Si sposta e io infilo la chiave nel cancelletto, lo apro.

Rimango ferma con la mano sul ferro battuto freddo. Mi giro e lui resta lì, in silenzio. Sa che non lo farò entrare. Allora perché è qui?

"Cosa vuoi da me? Perché mi stavi aspettando?" Chiedo ansiosa.

"Dovevo parlarti. Sul serio stavolta."

"Abbiamo già detto tutto quello che bisognava dire." Entro e chiudo il cancello, lui avvicina il volto, per farsi vedere meglio.

Qualche ciuffo dei capelli castani sfuggiti dalla coda gli copre gli occhi, grandi e espressivi. Riesco a perdermi sempre nel suo sguardo.

"So tutto Camilla." Dice calmo.

"Tutto cosa, Antonio? A cosa ti riferisci?" Non capisco di cosa stia parlando.

"Della storia di Oscar. Che è il tuo ex e che ti ha ricattata. Il motivo del tuo attacco di panico."

Come lo sa? Chi glielo ha detto? Probabilmente adesso ho la faccia color porcellana, bianca come un cadavere. Si guarda intorno, poi i suoi occhi tornano su di me.

"Se vuoi parlare qui ok, ma almeno il cancelletto puoi aprirlo..." Aggiunge. Sentiamo il rimbombare di un tuono, secco e veloce. Pioverà tra pochissimo.

Riapro il cancelletto e lo faccio entrare a casa, nel silenzio totale. Chiudo dietro di me la porta, facendogli segno di prendere posto sul divano subito alla sua destra. Prendo una sedia dalla cucina e la metto di fronte a lui, non poco agitata per quello che sta succedendo.

"Perché non me ne hai parlato prima? Sapevi che ti avrei potuto aiutare e che avremmo affrontato tutto insieme."

"Non è così semplice. Io... Mi sentivo in difetto, come se ti avessi deluso dicendoti tutto. Avevo paura di perderti, di crearti problemi."

"Lo sapevamo fin dall'inizio che sarebbe potuto succedere, che avremmo avuto ostacoli di questo tipo. Gossip, intromissioni degli altri, chiacchiericci nel paddock, difficoltà lavorative per entrambi. O no?"

"Sì però... So di che cosa è capace Oscar e sentirlo parlare in quel modo... Di te, di noi... Gli ho dato ragione. Sono davvero solo un ostacolo per te Antonio. Quelle cose che ho detto in macchina quando ti ho lasciato, le pensavo davvero. Non ho nulla da offrirti oltre guai e difficoltà."

Si alza, mi viene di fronte e si inginocchia, poggiando le mani sulle mie gambe. Sorride in modo tenero.

"Non è vero. E Oscar possiamo affrontarlo, non è mica onnipotente. Non voglio dire le solite frasi fatte, ma davvero noi possiamo superare tutto insieme. Io non voglio nessun'altra, voglio stare con te e fronteggiare le difficoltà che normalmente ci si presenteranno. Voglio restare con te per tutto il resto dei miei giorni. Anche se a tratti può essere difficile."

Gli salto al collo e lo faccio cadere di lato, lo stringo forte nascondendo la mia faccia sulla sua spalla. Scoppio a piangere, non so nemmeno io perché. Come ho fatto a dubitare di lui, di noi? 

"Ti amo, Camilla."

"Scusami Antonio, io-"

"Non iniziare, non devi scusarti per nulla. Stai tranquilla. Acqua passata." Mi interrompe subito, accarezzandomi i capelli e stringendomi forte.

Sentiamo il rumore di un altro tuono, la pioggia che scende con uno scrosciare ininterrotto. Birba si avvicina a noi, si butta con la schiena per terra e si struscia a noi. Sorrido leggermente, Antonio accarezza la testa della mia gattina. 

Soulmates || Antonio GiovinazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora