10 • Koy no yokan •

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Dopo aver aperto la porta della mia stanza, mi guardo intorno e non trovo Loretta.

Poggio tutto cercando di non fare troppo rumore per disturbarla quando spunta con la testa dal bagno.

"Finito?"

Annuisco con un mezzo sorriso.

"La cena è a buffet, quindi attenta a regolarti stavolta con il cibo."

Ride, riferendosi all'ultimo incidente.

"Lo farò." Cerco di rispondere felice, quando mi accorgo che non ho voglia di ridere o scherzare.

"Camilla." Loretta mi fissa, in piedi davanti al bagno. "È successo qualcosa di spiacevole?"

"No no. Niente di grave."

"Allora cosa? Sempre se posso sapere, non vorrei essere invadente."

Dopo averla rassicurata dicendole che non è invadente, non aggiungo altro.

"Credi nell'amore a prima vista?" Sbotto poi dal nulla.

Loretta ridacchia, arrossisce lievemente.

"Tesoro, io non ho pregiudizi sull'amore. Credo nell'amore e basta." Si interrompe e torna seria.

"Perché mi chiedi tutto questo? C'è qualcosa che devi chiedermi?"

"Penso... Che non ho il coraggio di ammettere che mi sono innamorata di nuovo. Ho paura che... Vada tutto in malora come la mia ultima relazione."

"Come fai a saperlo se non ci provi? Senti, non conosco la tua precedente relazione, ma qualsiasi cosa sia successa... È successa con un altro e tempo fa. Giusto?"

Annuisco, senza aggiungere altro.

"Allora non puoi dire che succeda la stessa cosa, capisci? Secondo me la soluzione migliore è aspettare. Solo il tempo può renderti lucida sugli sbagli di prima e su cosa fare adesso. Se questo ragazzo ti vuole davvero... Saprà aspettarti."

Sorride, mentre mi carezza la testa delicatamente. Metto su un sorriso sghembo per risposta.

"Qualunque cosa tu voglia dirmi, in ogni momento, io sono sempre qui. Certo, non saprò darti gli stessi consigli saggi e premurosi di tua madre o tuo padre, ma cercherò di fare del mio meglio."

"Grazie Loretta, mi serve davvero."

Mentre si alza per cambiarsi e scendere per cenare in hotel, mi pare che adesso ha un'espressione piuttosto malinconica sul volto.

"Hai figli Loretta? Dico... Mi hai parlato di tuo marito ma non mi hai parlato dei tuoi figli... Hanno la mia età?"

Si blocca e si gira lentamente verso di me. Devo aver parlato troppo.

"No, tesoro. Non ho figli. Potrei averne, ma... Tristan non può. Abbiamo provato per vie traverse, ma niente. Così abbiamo deciso che se non potevamo avere così dei figli, allora non avremmo provato più."

"E l'adozione? Non avete pensato a questa opzione?"

"Sì ma... Le pratiche sono lunghissime e i processi molto complessi. Abbiamo gettato la spugna."

"Capito..."

"L'importante è che ci sia l'amore tra noi due. Quello tiene su una famiglia, con o senza figli. E io lo amo ogni giorno come fosse il primo, se non di più."

La osservo. Ha una nostalgia disarmante impressa negli occhi scuri e profondi. Si ricompone, spezzando l'aria tesa della stanza.

"Sai... Mia figlia, se ne avessi avuta mai una... La immaginavo come te. Bella e raggiante, intelligente e professionale in tutto ciò che fa. Quando parliamo, sono davvero contenta di poter fare le veci di tua madre o tuo padre in qualche modo."

Soulmates || Antonio GiovinazziOù les histoires vivent. Découvrez maintenant