{CAPITOLO TRE}

263 27 4
                                    

Aprii gli occhi lentamente.

Sentivo la mia testa sollevata, mi sentivo più leggero, e ciò che vedevo non era di certo il soffitto scuro e bianco del bagno in cui mi trovavo.
Sospirai alzandomi con l'aiuto delle braccia e mi guardai intorno: ero in infermeria.

Ma la domanda era, chi diamine mi aveva portato qui?

"Ehy Jiminie, stai bene?" chiese la dottoressa entrando in stanza, con la sua solita cartella azzurra e il sorriso stampato sul viso.

La dottoressa Mok era davvero molto gentile e paziente con tutti. Era giovane, forse anche sulla ventina, alta, dai capelli lunghi e neri e gli occhi dolci e scuri. Era la stessa che al primo anno spensava caramelle ogni volta, ti lasciava riposare sui lettini per l'affaticamento delle troppe ore e compiti e che ti dava una mano in qualsiasi difficoltà. Con me aveva instaurato un rapporto davvero molto forte, sembravamo quasi sorella e fratello e per me in un certo senso poteva essere vero. Non scorderò mai quante volte mi ha portato a casa con sé, lasciandomi mangiare un buon pasto caldo, quando di mangiare non ne avevo più voglia e lo stress mi stava divorando.

Era un angelo.

Annuii sorridendole
"Sto bene, grazie per esserti presa cura di me"

"Oh Jiminie, non ho fatto tanto, ma puoi dirmi cosa ti è successo? Non è mai capitato"

"Mok, è una storia davvero tanto lunga, non saprei davvero da dove iniziare" sbuffai mettendomi le mani in faccia

"Potresti iniziare dal principio? Lo so che c'è qualcosa Jiminie, lo vedo nei tuoi occhi e ci posso scommettere che hai pianto. Ti conosco fin troppo bene" annuì abbracciandomi

Sospirai sentendomi così sollevato dal fatto che qualcuno potesse capirmi, tanto che annuii e mi appoggiai con la testa sulla sua spalla
"Mok, è successa una cosa brutta" mi misi una mano davanti alla bocca iniziando a tremare e singhiozzare.

Anche se la mia testa diceva di no, il mio corpo non le rispondeva per niente. Il mio cuore aveva un dolore così forte da poter sovrastare di gran lunga le decisioni ragionevoli. Come avrei potuto superare la cosa, se una volta ricordato iniziavo a risentirmi peggio di prima?

"Ti ascolto Jiminie, sfogati..." annuí Mok inziando ad accarezzarmi i capelli

"Sai Mok..." singhiozzai tra una parola e un'altra "ero in-innamorato di Jungkook da un pò di tempo, l'unico che lo s-sapeva era proprio Taehyung e...nulla oggi andava tutto bene fino a quando...n-non li ho visti camminare mano nella ma-mano" sospirai tra una pausa e l'altra

"Oh, sei sicuro Jimin che fosse per quello che pensi?"

"Mok...Jungkook m-me l'ha detto praticamente in faccia" mi passai una mano davanti agli occhi per poi stringermi contro la sua spalla "me l'ha detto in faccia e m-mi sento c-cosi uno schifo, mi s-sento solo. Non po-posso fidarmi più d-di nessuno, non ce la fa-faccio"

Mok continuò ad accarezzarmi i capelli
"Jimin hey, riprendi fiato okay? Stai calmo e tranquillo" mi prese il viso fra le mani asciugando le lacrime "sei un ragazzo così solare, dolce con tutti ma soprattutto intelligente, perché farti rovinare da queste cose? Lo so che ti senti tradito, ti capisco e probabilmente adesso non riuscirai nemmeno ad guardarli in faccia. È giusto che sia così, ma, perfavore non restarne ferito per troppo tempo, sei un giovane ragazzo pieno di vita e amore da dividere con le persone giuste. Mh?"

La guardai tirando sú con il naso per poi annuire e sorridere leggermente. Le sue parole mi facevano sempre questo effetto, erano così preziose da trasmettermi sicurezza e determinazione.

"Grazie Mok, grazie" la abbracciai iniziando a calmarmi piano piano

"Adesso sciacquati il viso e va a casa mh? Abbiamo fatto un certificato per te, domani se ti senti bene ritorna altrimenti parlami, ti aiuterò io. Hai il mio numero, no?"

"Sei stata davvero preziosa e ti ringrazio per questo...non avrei sopportato altre ore con...loro"

"Hey non pensarci, fa come ti ho detto. Io devo lasciarti, ho un'altro paziente nella sala opposta. Attento quando torni a casa, ti voglio bene Jimin"

"Anche io Mok" sorrisi e annuí prendendo le mie cose "ti aggiornerò su quello che succede, grazie ancora" mi avvicinai per darle un abbraccio per poi uscire dalla stanza.

Strinsi la spallina dello zaino e sospirai andando verso lo stesso bagno, di prima, per potermi dare una rinfrescata e tornare a casa. Sbuffai pensando che Mok ancora una volta mi era stata accanto, ma era frustrante non capire chi mi aveva portato lì. Magari quella strana voce con un potere magico? Beh, non sarebbe stata tanto forte da poterlo fare, in effetti.
Scossi la testa abbassandola per poi entrare. Corrugai la fronte appena, però, mi sentii degli occhi addosso, erano quelli di Taehyung e Jungkook e bruciavano troppo.

Alzai la testa e li vidi davanti a me. E probabilmente il gioco era semplice: io non mi aspettavo di vederli lí e loro non si aspettavano di vedermi lí.

Decisi di ignorarli avvicinandomi ad uno dei lavandini ma venni bloccato da Taehyung che mi afferrò delicatamente il polso
"Jiminie, come stai?"

Lo guardai senza proferire parola

"Jiminie dimmi qualcosa, perfavore...qualsiasi cosa"

Notai la sua voce tremare, sapevo che per lui era troppo questo. E alla fine potevamo benissimo evitarla se il buonsenso non fosse scappato del tutto da casa sua.

Mi voltai aprendo il rubinetto senza dire niente, ancora.

"Tae, non vuole parlarti. È palese" Jungkook si intromise mettendo una mano sulla spalla di Taehyung mentre quest'ultimo continuava a fissarmi

"Jiminie, perfavore..." continuò agitando la mano che stringeva il mio polso

Chiusi gli occhi sospirando
"Chiamami Jimin, solo per gli amici sono Jiminie" annuii togliendo con un brusco movimento la sua mano per poi passarmi l'acqua sul viso e uscire dal bagno velocemente

"C-che vuol dire Jiminie" Taehyung mi rincorse fermandomi ancora

"Taehyung lasciami stare, perfavore"

"No Jiminie, non posso" sospirò "so di aver sbagliato, però non lasciarmi. Ho già avuto paura quando ti ho visto steso atterra e ti ho portato in infermeria"

Diamine, come avevo potuto non pensare che fosse stato lui? E adesso cosa dovevo fare?

Sii forte Jimin. Sii forte

Lo guardai pdr poi chiudere gli occhi e sospirare
"Taehyung, io non ce la faccio nemmeno a guardati in faccia adesso"

Mi presi una pausa prima di ricominciare, era davvero difficile poter dire queste parole alla mia famiglia, a lui, proprio a lui.

"Non so se mi passerà, se riuscirò a stare bene. Credo solo che, ehm, fino ad allora così sarà" annuii non voltandomi mai per poi continuare a camminare verso l'uscita della scuola.

Mi sentivo male, mi faceva male il petto, era un peso troppo persistente ma potevo continuare a resistere.
Le sue parole mi avevano aiutato a non crollare ancora una volta, semplicemente sarei riuscito a superarla meglio rispetto alle altre volte.

Potevo farcela.

"Sir Dream"//Yoonmin (completata) Where stories live. Discover now