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Qualche ora prima

Sospirai sedendomi sul divano seguito dagli altri totalmente esausti.
Avevamo provato e riprovato, senza mai fermarci, la coreografia della nostra nuova canzone senza dimenticarci delle ore di palestra e quelle di canto.

Se non ci sarebbero stati gli anni di trainee probabilmente avrei classificato quel giorno come uno dei più estremi.

Fin da bambino avevo sviluppato una vera e propria passione per il ballo. Nom avevo visto nessumo in televisione praticare quest'arte, semplicemente provavo spesso a saltare, fare giravolte, e per me sentire quel leggero vento che proprio questi passaggi richiedevano, mi faceva sentire libero, bene. Proprio come il canto, che mano mano ho sviluppato negli anni, la danza mi portava ad esperimere tutto ciò che avevo dentro senza poter proferire tutte le spiegazioni possibili come quando si ha un dibattito faccia a faccia e per me, che ero timido e incapace di sostenere tale confronto, era fondamentale.

Non ero quel tipico ragazzo a cui piaceva alzarsi, durante le ore buca, dal proprio banco per andare in giro in classe, oppure organizzarsi con gli altri per uscire a bere qualcosa, o semplicemente partecipare in ogni modo alla vita, in modo attivo, cosa che un normale studente e ragazzo faceva.
Io no, io preferivo parlare tramite la danza, tramite quei salti e quelle giravolte che ogni giorno, ogni settimana, ogni mese specializzavo sempre di più.
Cercavo di mettere il massimo ad ogni piccolo passo e forse, quel mio essere un 'mix' di situazioni anche in una sola piccola coreografia, mi ha reso migliore e più forte, salvandomi veramente tanto.

Essere un idol, per me, non significava fama, soldi e successo ma lavoro, amicizia, comprensione e determinazione. Quella felicità stava nei miei occhi che avevano trovato un ancòra o una valvola si sfogo nella magia del ballo e persone belle che erano destinate a stare al mio fianco, come i ragazzi, rispetto agli occhi di chi da sotto il palco urlava parole di conforto, di amore, piangeva con noi, gioiva con noi.

Ed il cuore mi si riempiva diventando allo stesso tempo più leggero.

Mi voltai verso il soffitto concentrandomi a guardarne il colore ma sobbalzai subito appena vidi Hoseok spuntare da sopra la mia testa.

"Ops, scusami" rise sedendosi accanto a me

"Oh, tranquillo hyung, ho solo perso un cuore" sbuffai scuotendo la testa

"Scusami scusami scusami" continuò ridendo ed abbracciandomi

"No! Non ti scuso!" scossi la testa facendo il finto offeso

"Cosa? Davvero?" mise il broncio mentre io annuii

Ci piaceva spesso giocare in quel mondo, amavo come Hoseok riusciva a portarmi il sorriso anche quando i muscoli avevano ceduto del tutto.

"Non puoi farmi questo!" mi saltò completamente addosso stendendosi su di me

"Oh dai hyung, pesi!" risi dandogli dei piccoli schiaffetti sulla schiena

"Non mi interessa" mi diede un bacio sulla guancia "perd-"

"Prendetevi una stanza" alzò un sopracciglio Yoongi entrando in salotto silenziosamente.

Mi tolsi subito Hoseok di dosso, senza nemmeno tanta difficoltà visto che lo fece stesso lui, e diedi uno sguardo al maggiore che aveva preso, nel frattempo, una birra fresca.

"Oh, hyung, stavamo giocando" sorrisi avvicinandomi senza avere risposta da lui
"Hyung?" continuai

"Non mi interessa" annuì

"Sir Dream"//Yoonmin (completata) Where stories live. Discover now