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Era passato ormai un mese dalla partenza della mia pausa. Lasciare l'appartamento in cui eravamo, la camera in comune che avevo con i ragazzi, lasciare tutti loro senza vederli, mi fece davvero molto male e fu una delle cose più brutte che potessi mai decidere.
Senza voltarmi indietro, con la valigia fra le mani, diedi le spalle alla Hybe, la mia casa produttrice, la mia vita, la mia storia, la mia esistenza; ma soprattutto diedi le spalle ai miei amici, alla mia famiglia.

A casa mia, fortunatamente, non era cambiato assolutamente nulla, anzi i miei erano ultra felici di rivedermi, ma soprattutto avevano pensato bene di stare sempre con me in questi periodo così da sollevare il mio morale e farmi pensare ad altro.

Quello che mi preoccupava ancora era quel vuoto che sentivo sempre e comunque dentro di me. Non potevo farmi vedere in condizioni pietose dalla mia famiglia, ma quando nessuno era in casa, quando ero immerso nella mia solitudine, si ripresentava quel terribile vuoto che mi spaventava più di ogni altra cosa.

Sembrava stessi ritornando davvero a tanti anni fa dove l'unica valvola di sfogo era la danza e nient'altro poteva, o riusciva, ad entrare e uscire dal mio corpo.
Stavolta però sembrava più grave, nemmeno la danza era fondamentale per potermi risollevare il morale.

L'unica cosa che tempo fa mi aveva aiutato a superare questa difficoltà era stata la vicinanza con Yoongi, la sua presenza era vitale per me. E si, avevi deciso di prendere questa pausa per non pensare più a lui ma era inevitabile se dovevo sentirmi meglio.
Avevo bisogno di un suo abbraccio, di vederlo.

Guardai il soffitto per ancora un pò di tempo fin quando non allungai la mano per afferrare le cuffiette e inserirle nel cellulare intento ad ascoltare musica. Stavolta mi capitò di ascoltare la mia adorata "Lie" e beh, niente di più vero.

Il cellulare sembrava captare le mie emozioni più di quanto io stesso riuscissi a spiegarle, ed era davvero magico.

"Jiminie, Jiminie! Vieni con noi a cena fuori? Papà vuole festeggiare per bene il tuo ritorno" sorrise Jihyun, mio fratello, entrando in stanza

Mi voltai verso di lui, accorgendomene solo poco dopo, e sorrisi leggermente
"Mh, scusami non ho ascoltato"

"Ho detto, ti va di uscire? Papà vuole stare con te a cena" annuì

"Oh, oh beh, io adesso avrei da fare ma voi andate okay? Magari proverò a raggiungervi dopo" sorrisi leggermente mordendomi le labbra

"Hey, Jiminie, c'è qualcosa che non va?" alzò un sopracciglio avvicinandosi e quindi sedendosi sul mio letto

"Mh, no, perché?"

"Credi sia stupido? Ti conosco come le mie tasche, fratellino, dimmi che hai"

"Non è niente, davvero, sto bene"

"Non è realmente così. Hai lasciato la band, senza nemmeno pensarci due volte, non sei così solare e giocoso come al solito. Chi è che ti ha fatto male?"

Lo guardai scuotendo la testa. Avrei voluto continuare a dirgli 'nessuno' o 'stai tranquillo' solo per potermelo togliere dai piedi ma a quanto pare nessuna parola riuscí ad uscire dalla mia bocca. Erano tutte bloccate alla gola e il motivo era perché lui aveva totalmente capito tutto.

"Jimin?" mi accarezzò i capelli sussurrando "parlami"

Lo guardai, constatando quanto mi era mancato tutto questo e quanto un aiuto da parte del proprio fratello può essere fondamentale, tanto che lo abbracciai di scatto, appoggiando la testa sulla sua spalla, e quindi iniziando a singhiozzare lentamente.

"Hey Minnie, che hai?" sussurrò accarezzandomi la schiena

"Io-" sospirai raccontando completamente tutto quello che era successo, dal sogno e le sue vicende fino alla realtà e i suoi problemi. Passando per la relazione di Hoseok e Yoongi soffermandomi sullo stato d'animo che adesso provavo.

"Sir Dream"//Yoonmin (completata) Où les histoires vivent. Découvrez maintenant