{CAPITOLO CINQUE}

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Arrivai con qualche minuto di ritardo, me la prendevo con comodo osservando tutto ciò che mi circondava quindi era raro per me essere in orario, come già tutti sapevano.

Aprii la porta e notai subito dei miei colleghi attaccare vari festoni e accorgimenti di diverso tipo su ogni parete del locale, per giunta anche davanti alla caffetteria dove c'era il mio posto di lavoro.
Sorrisi notando quando fosse diventato carino il locale con quei colori abbinati alla perfezione.
Era già molto bello di suo, moderno al punto giusto, dopotutto i signori Kim erano davvero impeccabili in questo, guai se qualcosa era fuori posto o se un quadro era stato attaccato più in alto rispetto ad all'altro.

Il locale comprendeva due piani, uno era quello di entrata pricipale dove c'era l'angolo delle bibite calde e fredde, una sala riposo e un piccolo laboratorio destinato alla pasticceria, era tutto sui toni del marroncino chiaro e un bianco latte; tavolini, poltroncine e sedie in tema moderno che rispecchiavano la stanza in cui ci si trovava. L'altro, invece, si serviva di una scala a chiocciola, situata nel corridoio trovato ai lati del bancone del bar, dove si arrivava poi ad una grande e spaziosa sala da discoteca con tanto di divanetti tutti, stavolta, sui toni del rosso-fucsia proprio per rispecchiare le funzioni della stanza che non era poi cosi calma. Anche lì c'era un bar adibito alle bibite alcoliche e il tutto veniva assolutamente apprezzato dai clienti che preferivano passare serate intere in questo locale.
Il posto in centro poi gli dava una spinta maggiore.

"Buonasera" sorrisi avvicinandomi alla signora Kim

"Ciao caro, ben arrivato. Sono contenta che puoi darci una mano, né abbiamo bisogno più del dovuto"

"Ma signora Kim, per lei questo ed altro" sorrisi
Ed era vero, i genitori di Taehyung erano degli angeli e nessuno poteva togliermelo dalla testa. Autoritari si, precisi anche, ma con una dolcezza mai vista prima d'ora.

"Sei gentilissimo Jimin" mi passò una mano dietro le spalle sorridendo "Ti chiedo allora di aiutare loro con i festoni e poi organizziamo il piano mh?"

Annuii mentre lei avvisava tutti di vederci, in seguito, nel suo ufficio per poi muoversi già verso di esso socchiudendo la porta.

Posai le mie cose e mi avvicinai ai ragazzi da lei indicati per poter contribuire nel dare una mano.
"Allora, cosa posso fare?" sorrisi

Si voltò uno di loro, rivelandosi Taehyung stesso
"Jimin..."

Il mio sorriso sparì presto, soprattutto quando notai che di fianco c'era il suo ragazzo.
Che accoppiata vincente.

Girai velocemente il mio passo verso altri ragazzi che avevano "palesemente" bisogno di aiuto e mi incamminai, ma ovviamente venni bloccato

"Aiuta noi, dobbiamo slacciare questi" disse Jungkook indicando delle grosse pile di cartoncini colorati in modo cromatico e tutti ritagliati in varie forme ben precise: le note musicali.

Li guardai
"Questo lavoro non si può fare in due?"

Sia Taehyung che Jungkook annuirono alla mia domanda.

"Ottimo, sembra di vederci ancora chiaro no? Siete in due, potete farcela" annuí

"Abbiamo bisogno di te" Taehyung mi guardò dritto negli occhi.

Feci lo stesso per un millisecondo per poi abbassare la testa mentre continuavo di ripetermi di non piangere, di non crollare, di non farlo al suo sguardo, a quello sguardo che conoscevo troppo bene, che ricordavo fosse quello che aveva quando si sentiva distrutto.

E, in quei tempi, quante erano le lacrime versate che entrambi avevamo tirato fuori, uno sulla spalla dell'altro.

"Ti prego Jimin" Taehyung ricominciò ancora quasi in un sussurro data la voce tremolante.

"Sir Dream"//Yoonmin (completata) Where stories live. Discover now