{CAPITOLO SEI}

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Mi trascinai verso lo spogliatoio con una voglia pari a quella dell'essere umano il lunedì mattina e sospirai guardandomi intorno.
Non volevo farlo, avrei pregato per tornare indietro nel tempo e rispondere che purtroppo mi si era bruciata casa o che avevo contratto un virus contagioso, ma purtroppo ai miei sbagli non si può rimediare se poi erano svolti a fin di bene. Dopotutto volevo solo svagarmi e non di certo incontrare il mio rapper preferito.

Sarebbe stato meglio se il festeggiamento fosse stato dedicato al fidanzamento ufficiale di Jungkook e Taehyung, ne sarei rimasto più entusiasta, sul serio.
Invece chi mi toccava servire oggi? Tutto solo soletto?

Min Yoongi, mi sembra ovvio. In una stanza insieme ai suoi amici, da soli, con me che ero il peggior cameriere mai visto in quell'ambito.
Cosa poteva andare storto, ancora?

Sbuffai sbattendo ripetutamente la testa contro l'armadietto fino ad allontanarmi per massaggiarla, non volevo arrivare di certo con la faccia mezza schiacciata in fronte al tavolo del rapper, sarei stato ancora più ridicolamente perfetto. Ruotai gli occhi appoggiandomi ad esso per poi notare una divisa piegata e dai colori brillanti sulla panchina. Mi avvicinai ricordandomi di doverla cambiare e la sciolsi per controllare in cosa consistesse.
C'era un camicione lungo e sui toni del blu scuro, proprio come il tema scelto, e un choker abbinato nero da mettere attorno al collo.

Bah, non male.

Annuii e mi avviai nei bagni dei ragazzi del mio piano per iniziare a togliere la mia divisa e mettere la nuova. Mi guardai allo specchio e in effetti non mi stava per niente male, il choker poi dava tutta un'altra aria. Il problema e che...mi sentivo povero e dovevo darmi assolutamente una sistemata quindi, proprio per questo, aprii uno dei cassetti delle ragazze presenti. Il prescelto fu quello di Hwasa, sicuramente pieno di ciò che mi serviva, ed infatti trovai la piastra, che usai per arricciare i capelli e dargli quel volume che durante la giornata avevano perso, una matita per gli occhi che mi diede più sguardo e colore, una cipria per non sembrare troppo lucido e un rossetto rosso che picchettai sulle mie labbra. Posai tutto, ringraziando mentalmente la ragazza, ed aggiustai le mie adorate francesine ai piedi facendo attenzione nel fare i nodi per evitare figure poco carine. Infine uscii fuori sistemandomi per bene la postazione di lavoro.
Ero pronto, più o meno.
E nell'attesa decidi di lucidare i bicchieri, riflettendo su quel che sarebbe accaduto questa serata.
Le mie domande erano davvero tante e tutte si incentravano sulla persona di Yoongi, su che tipo era, che personaggio sarebbe stato nella vita reale, se amava i suoi fan come lui stesso prometteva e se era quel ragazzo così misterioso quanto amorevole di cui tutti ci eravamo innamorati.

Di più io.

L'ora x si stava per avvicinare ed io avevo controllato più di quaranta volte il mio aspetto, sembravo una di quelle ragazzine al loro primo appuntamento, anche se Min Yoongi mai mi avrebbe natoto, ma oltre ad esso ero fissato nell'osservare quell'orologio che ad ogni mio sguardo segnava due minuti in più rispetto a prima che, a me però, sembravano un eternità.
Quando sarebbe arrivato?

"Jimin, come va?" mi chiese, appoggiandosi al bancone, Taehyung.

Non doveva rimanere di sopra? Mi chiesi più e più volte per non farmi saltare i nervi o semplicemente per non rovinarmi il momento.

Alzai lo sguardo, quindi, e lo guardai annuendo
"Va bene, credo"

Rimasi lo sguardo fermo sulla sua di divisa, mentre quel bicchiere era ormai più lucido dei miei stessi occhi quando mi svegliavo da ogni sogno, e notai che anch'essa era molto bella. Anche loro avevano un camicione, bicolore rosso e fucsia con dei ricami come a ricordare la musica, rigorosamente neri e un papillon del medesimo colore. Il camicione era abbastanza largo sul collo in modo tale da poter permettere anche a loro una piccola catenina stretta al collo, del colore dell'oro, che gli donava quel tocco in più.

Stavolta si erano superati tutti.

"Uh, stai benissimo con questa divisa, ti dona il colore" sorrise

Abbozzai un mezzo sorriso
"Si, mi piace in effetti. Anche la vostra non è per niente male"

"Beh si, non possiamo lamentarci" ridacchiò

Annuii e sospirai appena notai più movimento davanti alla porta di entrata protetta da due bodyguards. Corrugai la fronte inziando ad agitarmi più del dovuto.
In questo caso avrei preferito che ci fosse stato con me Dream e il suo potere nel farmi tranquillizzare, a questo punto di sicuro mi sarei trovato meglio nell'affrontare questa diamine di serata.

Dov'era? Perché se mi percepiva ogni volta che ero agitato non si faceva avanti proprio adesso?

"Hey Jimin, va tutto bene" Taehyung mi posò una mano sul braccio e sorrise "sarai impeccabile"

Lo guardai dritto negli occhi, almeno per farmi trasmettere quella sensazione di protezione che, in cattiva o buona fede, solo lui poteva darmi. Lo capí al volo ed infatti ricambiò il gesto, quel gesto che consentiva nel mettermi una mano sul viso per poi sussurrarmi un
"Buona fortuna"

Annuii e lui seguii, facendo lo stesso per poi allontanarsi appena il suo nome fu reclamato da sopra. Mi lanciò un'ultimo sguardo per poi salire.
Sospirai e chiusi gli occhi, senza avere avuto nemmeno tempo di come minimo ringraziarlo.
'Che diamine!' Pensai. Com'era possibile che doveva riuscirci sempre e ogni volta darmi la stessa sensazione?

Presi un bicchiere riempiendolo con dell'acqua e ne bevvi un sorso. Sapevo di non poterlo fare in quel momento, ma non avevo intenzione di svenire di certo. Alzai lo sguardo, mentre la mia bocca era ancora piena d'acqua, e notai la signora Kim andare verso la porta.
Al di fuori vidi solo una lunga macchina nera, pareva essere una limousine, seguita da altre ancora ferme una in fila all'altra, dal quale scesero un totale abbondante di persone. I volti non riuscivano a vedersi bene erano coperti e l'unica cosa che riuscii a capire era che...

"È lui!" esclamò Lisa saltellando dalla pasticceria, che aveva una piccola finestra tale da far vedere tutti i movimenti ai ragazzi a lavoro e alla gente che, curiosa, li osservava lavorare.

Ironia della sorte, però, mi stavo letteralmente inchiodando sul mio posto, diventato sempre più rigido e sempre più impaurito.

"Shhh state zitti!" parlò Jack dal piano di sopra ricomponendo la sua squadra che, al suo richiamo, ritornò silenziosa.

La signora Kim sembrava essere davvero tranquilla mentre aspettava che i bodyguards aprissero le ante della porta per poter permettere il passaggio.
Iniziai a pregare in tutte le lingue del mondo sperando in un segno, un temporale, un fulmine, un incendio che mi avrebbe avvolto e tolto di mezzo. Ero davvero troppo tragico in queste situazioni ma mi bastava poter non essere visto, non essere io ad doverlo servire, mi bastava essere trasparente, inesistente.

Come Dream.

Non potevo, non riuscivo a sopportarlo.

Sentii immediatamente la porta aprirsi e la signora Kim mi guardò subito facendomi capire di posare il bicchiere. Lo feci velocemente annuendo e mi preparai nella mia postazione assumendo una postura, la solita in questi casi, corretta.

La signora Kim sorrise e accolse calorosamente gli invitati
"Benvenuto signor Min" sorrise

Sentii la sua risata, quella risata che venne risuonata nelle mie orecchie prima delle parole poste in atto per ringraziare la signoria Kim.
A quel punto non riuscii a fare altro che spegnere il cervello, lasciandomi affogare da quel residuo di acqua anche avevo in gola, prima di poter fare i conti con la mia di incolumità.

"Sir Dream"//Yoonmin (completata) Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz