CAPITOLO 34 (FINE)

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Appena Yoongi raggiunse i ragazzi, di corsa al bancone, subito parlò di quello che era appena successo con Jimin sulla spiaggia e tutti, allo stesso modo iniziarono a preoccuparsi ed impanicarsi correndo fuori per poter iniziare le ricerche.

Cercarono davvero in lungo e in largo, ovunque potesse, secondo loro, essere andato, nei posti a lui più preferiti, finché non fermarono la loro auto in un luogo spaesato, lontano da tutto, per poter riflettere bene sul da farsi.

Avevano tutti lo stato d'animo scombussolato, ma soprattutto Yoongi che era stato l'ultimo ad averlo visto e quindi parlato con lui. Lui stava davvero male, non riusciva a stare fermo, continuava ad andare avanti e indietro.

Tutto, in una buona causa, però, visto che la sua attenzione attirò una terribile scoperta.
Lì, nel largo del mare, c'era qualcosa che non si muoveva, che galleggiava.

"Taehyung!" urlò come primo nome a caso, a squarciagola, appena tuffandosi in acqua afferrò il corpo di Jimin.

Il corpo inerme e congelato di Jimin.

"Che cazzo sta succedendo?!" corse subito Taehyung, sentendosi chiamato in causa, ma soprattutto dopo aver visto il suo hyung tuffarsi in acqua.

Questa reazione non fu solo sua, però, anche gli altri quattro corsero assieme a lui per capirci qualcosa.

Ritrovandosi quella scena, davanti agli occhi, però, permetteva ai ragazzi poche scelte: piangere, urlare, disperarsi.
Erano tutti in procinto di farlo ma dovettero ad ogni modo farsi coraggio, darsi forza a vicenda e quindi tra uno stato di shock all'altro, tra un pianto disperato e un mutismo selettivo, presero il corpo del loro amico e lo caricarono in auto, correndo subito in un pronto soccorso più vicino.

Finché avevano avuto coraggio loro nel poterlo trasportare, andava bene così. Chiamare un ambulanza avrebbe solo fatto perdere tanto tempo, tempo prezioso che era vitale per Jimin.

In quel momento la situazione che si presentava era quasi agghiacciante. Namjoon, quello più calmo dei sei, aveva preso il controllo dell'auto assicurando a tutti di arrivare sani, salvi e in tempo; Jin però, standogli seduto accanto ma soprattutto conoscendolo, sapeva che non era così tranquillo come diceva, quindi cercava in tutti i modi di non farlo agitare. Dietro c'erano Hoseok e Jungkook che tenevano per mano Taehyung ripetendogli in continuazione di calmarsi, di non agitarsi anche se erano parole quasi inutili, però, visto che stava per farsi raggirare da un'altro attacco di cuore.
Infine, sul retro, c'era Yoongi, tremante e ancora gocciolante, che stringeva fra le braccia Jimin provando a dargli calore, sperando che prima o poi avrebbe aperto gli occhi. Singhiozzava, e sapeva farlo, senza farsi vedere.

"Respira?" sussurrò d'un tratto Namjoon, richiamando l'attenzione di tutti, guardando dallo specchietto retrovisore Yoongi.

Il ragazzo alzò la testa, e con uno sguardo perso rispose semplicemente 'no'.
Secco e drastico.

Stavano perdendo tutto.

Lo portarono di corsa in ospedale, in quel freddo e vuoto posto illuminato solo da quelle poche luci circostanti e, come saette, diedero tutte le loro informazioni personali, riconoscendosi come personaggi dello spettacolo, fregandosene di quel che la stampa, i giornalisti, i fan, avrebbero detto sul loro conto in quel momento. Medici, dottori, infermieri, avvisati della gravità, trasportarono Jimin in una delle sale a codice rosso disponibile.

E ora, non c'era altro da fare che aspettare.

I ragazzi, in sala d'attesa, iniziarono a contattare il loro manager, e Hoseok gli spiegò tutta la situazione, così da rendere più sicura la zona in cui si trovavano e quindi rilasciare le notizie lentamente.
Gli altri invece, seduti, cercavano di restare calmi e dare forza al loro amico.

"Sir Dream"//Yoonmin (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora