{CAPITOLO SETTE}

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Mi voltai subito di spalle prendendo un tovagliolo dalla mia tasca, sempre alla portata di mano, cercando subito di asciugarmi e quindi di risistemarmi soprattutto anche il trucco. Si stavano voltando verso di me e quindi, decidi di muovermi, sperando in ogni caso che non m'avessero visto nessuno dei presenti in quel momento in quel locale.

Altrimenti la mia ora sarebbe arrivata prima del dovuto.

"Jimin, perfavore, vieni qui" sorrise la signora Kim richiamandomi gentilmente

Sgranai gli occhi bloccandomi. Aveva detto il mio nome? Ed era sicuro al cento per cento? Nessun'altro aveva il mio nome qui, no? Solo io?
Beh si, solo io.

Tirai un sospiro prima di mettere su un piccolo sorriso e voltarmi
"Arrivo signora Kim" mi avvicinai in modo apparentemente tranquillo alla signora, sperando di nom sembrare troppo goffo o troppo bambinello, per poi abbassare automaticamente la testa appena fui davanti a Yoongi e gli altri ragazzi, facendo un inchino leggermente più lungo del dovuto
"Buonasera, è un onore avervi qui"

Sentivo gli occhi di quei ragazzi addosso, bruciavano più di quello di Taehyung e Jungkook, e proprio per questo motivo di alzare la testa non era il momento giusto, anche se visibilmente irritante e maleducato da parte mia.

La signora Kim mi posò la mano sulla spalla e sorrise
"Lui sarà il vostro cameriere, qui è tutto messo a vostra disposizione, spero vi troviate bene" annuì "vi lascio in ottime mani" mi massaggiò le spalle, stringendole come a spingere tutta la sua pressione su di me, per poi lasciarmi e andare via, raggiungendo probabilmente il suo ufficio.

Quella brutta sensazione riprese spazio dentro di me e l'ansia mista al nervosismo, ancora una volta, mi stavano divorando. Erano dei ragazzoni tutti più alti, si vedeva pericolosamente nonostante non avevo ancora mostrato il mio viso a loro, ne li avevo ancora mai guardati.

Mi voltai andando verso il bancone pensando di potermi già portare avanti in qualcosa o semplicemente liberarmi di loro quanto prima, ma venni bloccato da una presa abbastanza solida attorno al polso, che in un secondo momento capii fosse da parte dello stesso Min Yoongi.

Alzai leggermente la testa e corrugai la fronte, finalmente riuscendo a guardare parte del suo viso
"M-mi scusi, è s-successo q-qualcosa?"

Risero tutti facendomi sentire un pochino idiota. Probabilmente la mia voce era uscita come un sussurro, come quella di un bambino, e non era così tanto divertente se l'avrebbero vista dalla mia prospettiva.

Arrossii schiarendomi la voce decidendo di non dire altro, preferii riabbassare la testa pentendomi della domanda e quindi rimuginando sugli altri innumerevoli modi esistenti che avevo per poter rispondere.

"È possibile vederti in faccia o devo far domanda alle autorità?" sorrise Yoongi con la sua voce calma ma allo stesso tempo autoritaria.

Sembrava quella di Dream, e probabilmente lo sentivo ovunque perché mi mancava fin troppo.

"Lascialo dai, magari è timido" commentò uno dei quattro ragazzi

"Timido? Lui? Non ce lo vedo sai?" rise ancora

D'accordo, forse non era una delle persone più simpatiche del pianeta, ma comunque non potei fare altro che concordare con il ragazzo che mi diede del timido: lo ero e anche tanto.

"Dai Yoongi, veramente, andiamoci a sedere, prenderà confidenza a mano a mano" parlò un'altro ragazzo ancora mettendo una spalla sul suo amico.

Yoongi mi lasciò il polso sbuffando quasi verso quel suo amico che aveva lasciato smettere il suo divertente gioco verso di me, e solo a quel punto decisi di dover far qualcosa, né valeva del mio posto di lavoro, non potevo lasciarlo andare così per via di una mia timidezza, di un mio problema. Presi un bel respiro e alzai la testa guardando tutti coloro che erano difronte a me, quasi come a formare un cerchio.

Potei solo notare la bellezza di uno dopo l'altro e, messi anche in fila, tutro rendeva ancora di più.

Il primo a partire da sinistra era alto, con un bel fisico scolpito soprattutto sul petto, vestito completamente di nero, il che valorizzava di più, i capelli tinti in un grigio chiaro e con il taglio "mullet" che andava tanto di moda, un viso abbastanza tranquillo e un sorriso contornato da fossette. Lui era probabilmente Namjoon.

Il secondo, accanto a lui, sembrava essere più affidabile e cortese, era anch'esso ben impostato soprattutto sulle spalle che avrei giurato fossero enormi, vestito con una camicia bianca posta all'interno di un pantalone nero chiuso da uma cintura, e capelli di un colore abbastanza scuro, forse nero, e con il taglio, per lui come il primo, mullet. Era il ragazzo che mi aveva ricordato di essere timido, probabilmente SeokJin.

Il terzo, aveva un'aria davvero simpatica e giocosa e proprio questa stessa cosa gli donava dei tratti sexy. Aveva i capelli mossi e scuri che gli cadevano sulla fronte, un fisico alquanto allenato e vestito con un pantalone largo e apparentemente comodo e una t-shirt bianca, semplice ma faceva il suo effetto. E lui era sicuramente Hoseok, dato il suo sorriso stampato sempre in viso.

E infine c'era lui, l'inimitabile Min Yoongi. La sua aria era più misteriosa e cupa del solito, indossava un cappello largo e nero dal quale poteva intevadersi un accenno di mullet, aveva scolpito il suo fisico e poteva tranquillamente vedersi attraverso il suo look total black e attillato più che mai. Cosa fondamentale? Quei dannati anelli che lasciavano accentuare di più le vene sulle sue mani, e quell'immancabile scia di profumo favolosamente buono.

Ero rimasto incantato da quei quattro principi, uno meglio dell'altro, e a questo punto iniziai a vagare troppo con la mente, sperando di ritornare sul pianeta terra prima del dovuto.

"Ehm...permettetemi di accompagnarvi" annuii continuando a guardarli notando lo stesso sguardo da parte loro su di me.

Yoongi ghignò e alzò un sopracciglio annuendo così da farmi passare per primo facendogli strada verso il corridoio che portava alla sala da loro prenotata. Feci segno ai ragazzi di seguirmi e una volta arrivati aprii la porta entrando, spostandomi di lato per dare loro tempo di entrare e guadarla.

"Prego, entrate pure" annuii

"Grazie, è davvero bello qui" sorrise il ragazzo dalle spalle larghe guardarsi attorno, probabilmente subito innamorato di quel piccolo angolo dove giacevano piccole librerie.

"Hai ragione hyung, è davvero bello" annuì l'altro ragazzo, Namjoon, seguendolo per poi iniziare a prendere posto.

Tutti presero posto iniziando a parlottare tra di loro di come fosse andato il viaggio e di quello che avrebbero dovuto passare per il ritorno, sembravano davvero stanchi. Annuii, ascoltando ciò che avevano da dire e pensando a quanto fosse davvero difficile la vita di un idol e, in un certo senso, diedi anche ragione a Yoongi per aver deciso di staccare la spina, poteva essere comprensibile al cento per cento. Tanti fan a cui dare retta, tante prove a cui assistere, tanto lavoro da portare a termine in tempi brevi; doveva essere certamente la passione a farti andare avanti, ma comunque prima o poi la stanchezza ti sovrasta, ed era plausibile.

Sospirai dopo aver sistemato il tavolo davanti a loro, mettendo al posto giusto tutto ciò di cui c'era bisogno soprattutto per quel tipo di servizio, e alzai lo sguardo
"Perdonatemi per l'interruzione, volevo solo tenervi al corrente che qui, in questa sala, c'è la possibilità di usare un cellulare collegato alla mia postazione. Potete chiamarmi quando sarete pronti per ordinare, così da non dovervi alzare troppe volte, ed io arriverò subito"

"Oh, è molto figo, ma tu comunque devi fare avanti e indietro, no?" annuì il ragazzo dai capelli mossi

"Beh, è questo il mio lavoro signore" lo guardai mordendomi le labbra sorridendo leggermente.

"Mio dio, signore, perfavore no! Chiamami hyung, si è no ci dividiamo quattro anni" ridacchiò.

Annuii, cordialmente al ragazzo e subito ritornai al mio lavoro rifinendo gli ultimi dettagli sul tavolo. Lavoravo all'apparenza tranquillamente ma, in realtà, continuavo a sentirmi sottopressiome per via dello sguardo di Yoongi fisso sulla mia persona. Sembrava essere così forte, così acceso da tenermi fermo, bloccarmi completamente e lasciare che potesse bruciare addosso senza problemi.

Scossi la testa per poi schiarirmi la voce e quindi avvicinarmi alla porta guardando il gruppo
"O-oh...beh...io. Uhm...vado, v-vi lascio alla vostra privacy" sbattei le palpebre più volte per poi fare un mezzo inchino e andare via velocemente.

Non ne sarei per nulla uscito vivo, ma avevo assolutamente bisogno di ritornare al mio posto, isolato, senza di loro.

"Sir Dream"//Yoonmin (completata) Donde viven las historias. Descúbrelo ahora