Capitolo 11

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Harry riuscì ad aprirla visto che era molto più forte di me fisicamente.

Rimasi fermo a qualche passo di distanza da lui, avevo un piano.

"Non corri più?" Domandò sorridendo.

"No" risposi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"Perché?" Alzò un sopracciglio sospettoso.

"Sto rispettando le regole, una diceva di non uscire dalla stanza senza il tuo permesso e non lo sto facendo" risposi con un sorrisetto.

"Bravo bambino" disse avvicinandosi.

"Quindi non mi farai niente?"domandai.

"Proprio niente no" rise prendendomi per i fianchi e buttandomi poi sul letto.

"Harry ma cos-" non riuscì a finire la frase che iniziò a farmi il solletico.

"No ti prego!" lo supplicai ridendo. Odiavo il solletico e non riuscivo a smettere di ridere.

"È la tua punizione angelo" disse ridendo a sua volta.
Avevo le lacrime agli occhi dalle risate quando decise di fermarsi e si sdraiò accanto a me.

STAN

Appena uscito da casa di Harry decisi di nascondermi in giardino.
Quel ragazzo si comportava in modo  ultimamente, sicuramente mi nascondeva qualcosa.
Così cercai un punto dove nascondermi ed aspettai. Dopo poco sentì una macchina uscire dal vialetto, Harry stava andando da qualche parte.
Aspettai ancora per non so quanto tempo e stavo quasi per andarmene quando vidi Harry ritornare. Ma non era solo, con lui c'era un ragazzino.

Aspetta un attimo! Ma è il ragazzo del pub!

Quando li vidi entrare in casa mi allontanai silenziosamente dalla casa con un sorriso sulle labbra che non prometteva niente di buono.

Beh Styles, in un modo o nell'altro mi devi ripagare la droga no?

HARRY

"Così impari" dissi soddisfatto
Mi fece la linguaccia che ricambiai.

"Harry?"

"Si?" mi girai a guardarlo.

"Niente" rispose coprendosi gli occhi con le mani.

"Dai dimmi" cercai di convincerlo.

"No" disse guardandomi, sorridendo.

"Lou" mi lamentai.

"Vuoi proprio saperlo?" Domandò.

"Si"affermai deciso.

"Sei lunatico" rispose ridendo.

"Lo prendo per un complimento" dissi sorridendo.
Lui rise girandosi per guardarmi negli occhi.

Dio, quanto è bello.

LOUIS

Restammo a guardarci per un bel pò, in silenzio. Ma non c'era imbarazzo, anzi, l'atmosfera era tranquilla.

"Che ne dici di uscire oggi?" mi propose.
I miei occhi si illuminarono.

"Sul serio?" Domandai contento.

"Sul serio" rispose sorridendo.

-

"Dove mi porti?" domandai contento una volta entrato in macchina, questa volta però ero affianco a lui, seduto al posto del passeggero e non sui sedili posteriori.

"La cintura Lou "mi rimproverò.

Alzai gli occhi al cielo.

"Dai! Perché non me lo dici?" Continuai, questo ragazzo era un mistero continuo.

"Louis" mi avvertì.
"Non conosci sicuramente il posto in cui stiamo andando, quindi sarebbe inutile lo stesso" disse poi.

"Dimmelo lo stesso" insistetti.

"Louis, la cintura" ripeté lui.

Alzai nuovamente gli occhi al cielo e mi allacciai la cintura.

"Contento?" domandai ironicamente.

"Si, molto" rispose sorridendo.

"Allora?" Continuai.

"Ti porto in un parco, basta fare domande" concluse.

"Okay" risposi soddisfatto.

-

Scesi dalla macchina mi guidò fino all'ingresso del parco.

"Guarda Lou, dobbiamo arrivare lì in cima" disse, indicandomi il punto più in alto della collina davanti a noi.
Dopo aver preso delle mappe iniziammo la salita.

"Guarda Harry! Uno scoiattolo!" dissi indicando uno scoiattolino che stava salendo su di un albero.

-

Vedemmo un sacco di animali in quel luogo, poi ci fermammo per andare in bagno. In tutto c'erano 3 "stazioni" sulla collina, dove potevi andare in bagno, prendere qualcosa da mangiare o semplicemente riposare le gambe, e noi ci fermammo alla seconda.
Una volta aver finito in bagno Harry mi comprò una bottiglia d'acqua e ci sedemmo per un po' su una panchina. Poi continuammo la salita, io non ero per nulla stanco.

"Guarda che bel paesaggio che si vede da qui" dissi ammaliato davanti alla bellezza del paesaggio che avevo difronte.

"È stupendo" rispose, ma con la coda dell'occhio vidi che in realtà guardava me, e non il paesaggio.

"Conosci da molto questo posto?"domandai.

"Ci venivo da piccolo con la mia famiglia" rispose.
"Non ci pensare nemmeno, non ti parlerò della mia famiglia" continuò poi, sapeva già che gli avrei chiesto qualcosa. In effetti avevo mille domande che volevo fargli ma a questo punto era meglio evitare.

"Il verde è diventato mio colore preferito! Amo questo posto" dissi ad un certo punto, guardandomi intorno.
"Qual è il tuo colore preferito?"continuaì.

"L'azzurro" rispose guardandomi.

-

Eravamo quasi arrivati in cima quando Harry si paralizzò, i suoi occhi divennero più scuri e serrò la mascella.

"Harry, che succede?"chiesi confuso, avvicinandomi a lui.
Non mi rispose, così seguii il suo sguardo.

Angel ☼ Larry Stylinson Donde viven las historias. Descúbrelo ahora