Capitolo 44

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LOUIS

Il giorno seguente, dopo aver fatto colazione, mi vestì con un paio di jeans grigi abbastanza stretti, le mie solite vans ed una maglietta azzurrina.

Io ed Harry uscimmo quella mattina per fare un giro.  Era una bellissima giornata per cui tornammo a casa direttamente per l'ora del pranzo.
Tornati a casa Gemma ci salutò velocemente e sbattè violentamente la porta, portandosi dietro una valigia.

"Cos'è successo adesso?" Domandò Harry confuso.

"Tua sorella è insopportabile" spiegò Niall sbuffando.

"Questo lo so bene" ridacchiò Harry.

"Chi cucina?" Ci domandò Greta entrando in salotto.

"Non guardate me! Sono negato" disse Niall.

"E va bene, cucino io. Ma voi mi aiuterete, vero?" Chiese Greta guardando me ed Harry.

"Non ci sono problemi" dissi io, aspettando che anche Harry rispondesse.

"Va bene" si rassegnò il riccio.

Prima di iniziare a cucinare però decisi di farmi una doccia visto che ero abbastanza sudato dopo la camminata di stamattina.
Aprii l'acqua aspettando che diventasse tiepida e mi spogliai velocemente, entrando in doccia.
Ero davvero sovrappensiero che non mi accorsi che Harry era appena entrato in bagno, si era spogliato ed aveva aperto l'anta della doccia per entrare.
Per la sorpresa lanciai un urletto quando mi ritrovai il viso di Harry vicino il mio, il quale ridacchiò leggermente e mi circondò i fianchi con le braccia, mentre io agganciai le mie dietro il suo collo. Dopo un po' portò una mano al mio sedere stringendolo leggermente ed un altra alla mia erezione.
Cominciò a stuzzicarmi, ma io volevo di più.

"Harry, ti voglio dentro di me" sussurrai.
Non rispose e continuò a torturarmi con le dita.
"Ti prego" continuai.
Mi stava facendo impazzire.

"Non qui, non così" Borbottò cercando di tenermi fermo.
Non soddisfatto della sua risposta, mi scansai e provai ad uscire ma Harry mi afferrò un polso.

"Hai intenzione di lasciarmi così?" Domandò inarcando un sopracciglio ed indicando con la mano libera la sua erezione.
Arrossì e mi inginocchiai davanti a lui.
Cominciai a stuzzicargli la punta prima di prenderlo completamente in bocca e mi aiutai con una mano per procurargli ancor più piacere. Lui con una mano afferrò i miei capelli aiutandomi nei movimenti.

"L-Lou!" urlò prima di venire nella mia bocca.
Ingoiai e mi alzai guardandolo soddisfatto.

"Meglio?" Domandai.

"Molto meglio" affermò ghignando.

-

Tornati di sotto trovammo già il pranzo pronto.
Oops.

"Scusaci Greta noi-" iniziai.

"Non fa nulla Lou, per favore non dire niente, non voglio sapere niente delle vostre avventure sessuali!" ridacchiò facendo scoppiare Niall in una risata interminabile.
Arrossì immediatamente, mentre Harry tossì piano, imbarazzato.
Poi ci sedemmo a tavola e mangiammo gli spaghetti che aveva preparato Greta.

-

Quel pomeriggio Niall entrò di corsa nella nostra stanza.

"Ragazzi!" ci urlò con le lacrime agli occhi reggendo in mano quattro pezzi di carta.

"Si?" chiese Harry annoiato quando mi scostai da lui per l'arrivo del biondo.

"Niall, cosa sono quelli?" Chiesi io, indicando ciò che aveva in mano.

"I biglietti Lou, i biglietti!" Esclamò felice porgendomeli.
A quel punto si interessò anche Harry e si avvicinò a noi.

"Sono dei biglietti per le Honduras?" Chiese il riccio.

"Si, fantastico no?" Sorrise.
"Ho cambiato idea su Miami" continuò.

"Quattro biglietti?" Chiesi.

"Certo Lou! Ti ho detto che ci saremo andati tutti insieme" spiegò non smettendo di saltellare.
Guardai Harry sgranando gli occhi, lui mi sorrise di risposta.

"Io lo sapevo, quando Niall si mette in testa una cosa è quella" rise il riccio.
Cercai di formulare una frase ma non ci riuscì.

"Niall ma-" iniziai.

"Risparmiati le parole liscio, ovvio che sareste venuti pure voi, cosa ti aspettavi?" Rise.
"Ho già prenotato tutto, guarda la data" continuò.

"Fra due giorni?!" Sbarrai gli occhi, non ci potevo credere.

"Si! Gemma torna domani sera, doveva stare fino a venerdì ma ha cambiato programma" disse.

"Grazie Niall!" l'abbracciai, non sapendo cosa altro dire.

"Non dirlo neanche! Adesso devo scappare" rise ricambiando l'abbraccio, dandomi un bacio sulla guancia e scompigliando i capelli di Harry, che a quel gesto mise sul volto un broncio adorabile.
Istintivamente, quando il biondo uscii dalla stanza, mi avvicinai a lui e morsi leggermente una sua guancia.

"Sei adorabile" mi giustificai arrossendo.

"Non quanto te" rispose, affondando la testa nell'incavo del mio collo e laciando baci umidi.

Angel ☼ Larry Stylinson Where stories live. Discover now