Capitolo 58

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HARRY

Seguì Louis di sopra e una volta arrivati in camera, si girò verso di me incrociando le braccia al petto.
Nonostante fosse arrabbiato era comunque adorabile.

"Dove sei stato?" Mi chiese per la terza volta.

"Che ti avevo detto ieri?" Sospirai.

"Non mi ricordo" borbottò.
Mi avvicinai al comodino ed aprì un cassetto cacciando fuori una busta bianca che conteneva i biglietti aerei che tra quattro giorni ci avrebbero portato in Inghilterra, gliela lanciai e lui l'afferrò velocemente aprendola.
Dopodiché lo vidi scuotere la testa, buttò la busta ai suoi piedi e corse via dalla stanza.

LOUIS

Non ci posso credere,pensavo di averlo convinto ieri, invece ha veramente deciso di sbarazzarsi di me ed anche al più presto direi.
Mi accasciai contro la porta del bagno chiusa a chiave ed iniziai a piangere silenziosamente.
Davvero, volevo tornare da mia madre e Zayn ma non riuscivo ad immaginare la mia vita senza Harry.

"Louis? Apri la porta, ti prego" sentì la sua voce dall'altro lato della porta.
Lo ignorai.

"Louis, ti prego dobbiamo parlare, apri" continuò, sbattendo i pugni contro la porta sempre più forte.

"Lasciami in pace" riuscì a dire tra le lacrime.

"No cazzo! Apri" insistette.
Continuò così per un bel pò, ma non avevo intenzione di ascoltarlo. Mi coprii le orecchie con le mani, premendo forte per non sentire le sue urla.
Quando mi fui calmato mi scoprì le orecchie, rimanendo stupito non sentendo neanche un suono.
Mi avvicinai al lavandino per lavar via le tracce di lacrime dalle mie guance. Ed aspettai che il rosso dai miei occhi andasse via prima di uscire.
Quando aprì la porta fui stupito di trovare Harry ai piedi di essa che si teneva la testa tra le mani. Al suono della porta si alzò velocemente fronteggiandomi.

"Amore" sussurrò, ed allungò una mano per accarezzarmi il viso, senza riuscirci visto he fui abbastanza veloce da scansarmi dal suo tocco.
Mi diressi verso le scale per arrivare al piano inferiore, dove avrei potuto distrarmi parlando con Gemma o Niall.
Ma Harry non me lo permise e dopo solo qualche passo mi afferrò per un braccio riportandomi nella nostra camera e chiudendo la porta dietro di lui.

"Lou, guardami" ordinò.

"Spostati" risposi invece, non obbedendo e cercando di scansarlo per uscire di lì.

"Dobbiamo parlare" disse.

"Non ho niente da dirti quindi adesso spostati e lasciami passare" alzai lo sguardo verso di luiz

"Non ti ricordi nulla di quel che ti ho detto ieri Louis?" Chiese assottigliando gli occhi.

"Ricordo ogni singola parola e non ci vuole un genio per capire che tutto quello che hai detto era una bugia. Almeno abbi le palle di dirmi in faccia che non mi vuoi più senza usare i tuoi stupidi trucchetti" risposi, cercando di restare calmo.

"Credi che tutto quel che ce stato tra noi sia stato un gioco per me?" Domandò duro, inarcando le sopracciglia.

"No, non sto dicendo questo. Dico che adesso tu ti sei stancato di me e per non so quale fottuto motivo inventi delle scuse per nulla credibili. Se ci tenevi davvero a me ci avresti pensato prima di rapirmi o di portarmi in Italia! Adesso però hai ottenuto quello che volevi, ovvero divertiti con me, usare il mio corpo ma ora ti sei stancato, hai bisogno di qualcosa di nuovo evidentemente" sbottai.

"Ma di che cazzo stai parlando? Credi davvero che farei una cosa del genere? Ciò che avevo da dirti l'ho fatto ieri, ed ogni fottuta parola era sincera" mi urlò contro gesticolando.
"Eh si, hai ragione! Avrei dovuto pensarci prima di portarti qui ma sono stato un egoista di merda e non ho pensato a nessun altro che non fosse me. E se pensi davvero che ciò che volevo da te fosse solo il tuo corpo perché secondo te non ti ho posseduto la sera stessa in cui ti ho portato nella mia casa? Sarebbe stato perfetto, no? Nessuno avrebbe sentito le tue urla da lì. Oppure avrei potuto farlo quella volta nella doccia, quando tu stesso mi avevi chiesto di farti mio, ma non l'ho fatto cazzo! Non l'ho fatto perché volevo rendere tutto speciale. E per me quella sera in spiaggia sotto le stelle lo è stata!".
Dopodiché prese dei lunghi respiri per calmarsi e dopo qualche secondo, sempre guardandomi negli occhi disse "Nonostante mi fai incazzare ed esasperare così tante volte non potrei mai decidere di sbarazzarmi di te, mai. Ti amo come non ho mai amato nessuno nella mia vita e sentire queste parole è stato peggio di una pugnalata al cuore" concluse girandosi per andarsene.
Rimasi immobilizzato per qualche secondo ma prima che potesse uscire dalla stanza gli afferrai un polso per bloccarlo.

"Harry?" Lo chiamai, cercando di farlo girare verso di me.

"Cosa?" Rispose, liberandosi dalla mia stretta.

"Ti amo anch'io" confessai. In quel momento non trovavo parole migliore per poter descrivere quel che provavo. Dovevo ammettere che le sue parole mi avevano colpito, ci teneva davvero a me.
Prima che potesse dire altro mi alzai sulle punte per raggiungere le sue labbra e lo baciai.

Angel ☼ Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora