Capitolo 48

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LOUIS

Non so quanto tempo passò quando decisi di andare a cercare il riccio, rimanendo comunque nei paraggi dell'Hotel per non perdermi.

"Harry?" Urlai al vuoto, nella speranza che mi avrebbe sentito.

"Hazz?" Riprovai.
Ancora nulla, continuai a ripetere il suo nome ma non ottenni risposta. Sbuffai e mi avvicinai alla spiaggia.
Intanto mi promisi che non avrei più fumato, avrei rispettato il bisogno del riccio ed alla fine potevo vivere tranquillamente anche senza questo stupido vizio.
I lettini in spiaggia erano tutti vuoti ovviamente, dato l'orario. Mi stesi su uno di essi, continuando a farmi mille paranoie mentali su dove fosse finito.
Senza rendermene conto mi addormentai.

-

HARRY

Dovevo allontanarmi da Louis, in quel momento non potevo proprio guardarlo in faccia. Così dopo aver smaltito la rabbia camminando per l'Hotel mi diressi da mia sorella, per controllare se si sentisse meglio e per distrarmi un po'.
Dopo un po' ti tempo presi la decisione di tornare al bungalow.

"Louis sono tornato, preparati che mangiamo fuori" dissi una volta dentro, alzando la voce per farmi sentire dal ragazzo che probabilmente si trovava in bagno visto che in camera non c'era nessuna traccia di lui.
Alzai gli occhi al cielo quando non sentii nessuna risposta e mi avvicinai alla porta del bagno aprendola.

Dove cazzo era finito?

Mi precipitai fuori iniziando ad urlare il suo nome per farmi sentire. Ricevetti molte occhiatacce ma non me preoccupai.
Dopo qualche minuto lo vidi venirmi in contro, strofinandosi con un pugno chiuso un occhio.

Adorabile.

"Dove sei stato?" Chiesi irritato.

"Ero venuto a cercarti, ma mi sono addormentato in spiaggia. Non volevo" sussurrò, appoggiando la testa al mio petto.

"Stanco?" Chiesi accarezzandogli i capelli.
Annuii solamente.

"Se non vuoi mangiare fuori ci facciamo portare la cena in camera" gli dissi.

"No no va bene, mangiamo fuori" rispose staccandosi.

LOUIS

Una volta arrivati al ristorante dell'Hotel notammo con piacere che non c'era molta gente, probabilmente perché era passata da un botto l'ora comune di cena.
Occupammo un tavolo, e dopo pochi minuti arrivò un cameriere a prendere le nostre ordinazioni.

"Volevo scusarmi per oggi" gli dissi, alzando lo sguardo dal tavolo per incontrare i suoi occhi.

"Lascia stare" rispose semplicemente.

"No davvero, non fumerò più, questa volta davvero credimi" continuai.
Mi guardò negli occhi sospirando.

"Lo prometti?" Chiese.

"Lo prometto" dissi annuendo.

"Bene" sussurrò, prendendomi per mano da sopra al tavolo.

"Poi quando stavamo alla spiaggia stavo pensando che-" iniziai.

"No Louis non ti obbligo a dirlo, se non vuoi va bene, capirò" disse.

"No fammi finire, stavo pensando che in realtà anche tu sei bugiardo" affermai.

"Sentiamo, e perché?" Chiese alzando un sopracciglio.

"Hai detto che ho un bellissimo sorriso".

"È la verità" disse confuso.

"So benissimo che non sono per nulla bello, soprattutto il mio sorriso. E poi sono grasso ed ho il sedere e le gambe troppo femminili" confessai tutto quel che avevo pensato quella mattina stessa.

"Louis, di cosa stai parlando?" Chiese socchiudendo gli occhi.

"Dico quel che penso" borbottai.
Avvicinò la sua sedia alla mia e mi prese il viso fra le mani per guardarmi negli occhi.

"Angelo per favore non dire cazzate! Sei bellissimo ed io adoro ogni singola parte di te. Amo il tuo sorriso.. mi rende felice. E pensare nemmeno che tu sia grasso! Anzi, dovresti mettere su qualche chilo però stai dimagrendo e diventerai debole se continui di questo passo, ma non permetterò che ciò accada. Il tuo culo mi fa impazzire e le tue gambe sono perfette.
Non mi piace che pensi questo di te stesso, devi credermi quando ti dico che sei il ragazzo più bello che io abbia incontrato in tutta la mia vita, Louis, sei perfetto" disse tutto d'un fiato.

"Lo pensi veramente?" Chiesi spalancando gli occhi per la sorpresa.

"Si, lo penso veramente" affermò.

"Anche tu sei perfetto" dissi abbracciandolo impulsivamente, sentendo un calore nel petto che non avevo mai provato prima d'ora.

Il nostro momento fu interrotto dal cameriere che ci portò le nostre ordinazioni.
Il mio naso venne assalito da un misto di odori deliziosi e il mio stomaco prese a brontolare.
Presi la mia forchetta e ci diedi dentro.
Anche le altre persone presenti in sala sembravano pensare che il loro cibo fosse equamente buono perché per i prossimi minuti non vi fu alcun suono se non quello delle posate contro i piatti di ceramica.

Una volta finito di mangiare sentivo la mia pancia piena, tanto che avrei potuto direttamente dormire su quel tavolo.
Harry infatti fu costretto a trascinarmi quasi verso la nostra camera.
Infilai velocemente il pigiama e mi stesi al letto aspettando il riccio che intanto era andato al bagno. Volevo davvero aspettarlo sveglio ma ero talmente stanco per l'abbuffata che crollai in un sonno profondo.
Sperando che non si sarebbe arrabbiato per non aver rispettato la sua promessa sul "divertirci" quella sera.

Angel ☼ Larry Stylinson Where stories live. Discover now