Capitolo 13

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LOUIS

Non potevo crederci, non volevo lasciare la mia città, dove mi avrebbe portato?
Poi la porta della mia stanza si aprì, entrò Harry che, come al solito, chiuse a chiave la porta e si sedette al mio fianco.

"V-voglio restare solo " gli dissi.

"Lou per favore, non rendere questo ancora più difficile " sussurrò.

"Dimmi che stai scherzando!"urlai arrabbiato.

"Non alzare la voce "disse a denti stretti, scandendo bene le parole.

"Mi farai vedere mia madre?" Chiesi.

"Non lo so Louis, smettila".

"Di fare cosa?!" urlai di nuovo.

"Di farmi domande e di urlare!" urlò a sua volta.

"Bene" sussurrai, calmandomi.

"Andremo in Italia"mi informò.
"Adesso seguimi" continuò.
Mi portò in bagno e mi diede il pigiama da mettere. Quando mi lasciò da solo mi feci un bagno caldo, almeno potevo rilassarmi per qualche minuto. Uscito dalla vasca indossai il pigiama ed uscì.
Non sapevo dove andare siccome Harry non mi aveva detto niente, ma probabilmente dovevo bussare alla sua porta, come l'ultima volta. Così lo feci.

"Entra, la porta è aperta" lo sentì dire.

Entrai nella sua camera per la prima volta e mi guardai intorno: le pareti erano bordeaux, così come il piumone del letto ed il tappeto ai piedi di esso.
Il letto era davvero enorme, in legno, con ai suoi lati due comodini con sopra delle lampade, su una parete c'era un armadio sempre in legno, su un'altra dei quadri ed una finestra, mentre sulla parete di fronte al letto una tv a schermo piatto, che era accesa.

"Vieni qui" ordinò, colpendo dolcemente più volte con la mano il posto al suo fianco.
Mi avvicinai e mi sedetti sul letto.

"Hai fame?" Domandò.

Scossi la testa.

"Senti Lou, non volevo esser-" fu interrotto dalla vibrazione di un cellulare.
Controllò il suo ma il display era spento, quindi lo posò sul letto, poi estrasse il mio cellulare dal comodino. Lesse il nome e me lo passò.

Zayn

"angelo sai ciò che devi dire, e metti il vivavoce" sussurrò.
Accettai la chiamata e misi il vivavoce.

"Z-zayn?" balbettai.

"Louis! Dove sei?!" Urlò.

"Zayn io.. te l'ho detto dove sono"mentii.

"Per favore Lou, siamo tutti preoccupati ,dimmi dove sei che vengo a prenderti" disse.
Vidi Harry alzare gli occhi al cielo.

"Zay sto bene, te lo giuro".

"Perché non mi vuoi dire che ti sta succedendo? Sono il tuo migliore amico, ci siamo sempre detti tutto" disse ferito.

"Non puoi capire" sussurrai.

"Allora spiegamelo, cazzo!" disse irritato.

"Non posso"

"Perché no?" Chiese.

Stavo per rispondere quando Harry mi strappò il cellulare dalle mani, attaccò la chiamata e lo appoggiò sul comodino.

"Hei" dissi irritato sporgendomi su di lui per riprendermi il cellulare, fino a toccare il comodino ma mi diede una pacca sul sedere che mi fece ritornare al mio posto.

"Non è stato corretto" lo rimproverai.

"Lo so, ma mi stava irritando" rispose sorridendo.

"Dai, adesso guarda un pò di tv con me" continuò dolcemente.

STAN

Josh è un amico che sto pagando per tener d'occhio Styles ed il ragazzino.
Mi avvisò che avevano deciso di partire per l'Italia ed io ero intenzionato a seguirli, ovviamente.

Mi stava richiamando, così risposi: "Dimmi tutto".

"Partiranno dopodomani" disse.

"Prenoto un hotel, tu domattina và a prendere i biglietti per il volo, chiaro?"Sorrisi.

"Ok, ma sappi che sono ancora convinto che questa è una fottuta pazzia" disse.

"Non mi interessa il tuo parere" risposi irritato.

Sbuffò e chiuse la chiamata.

HARRY

Io e Louis passammo molto tempo stesi sul letto uno di fianco all'altro, a guardare la televisione, si fecero le 9:00 di sera e non avevamo ancora mangiato.

"Lou hai fame?" chiesi.

"In realtà si" rispose.

"Andiamo" dissi scendendo dal letto.

Una volta che scese anche lui lo portai in soggiorno ed andai in cucina per prendere l'occorrente per preparare due panini.

-

Dopo aver mangiato, Louis si andò a lavare i denti.
Mi diede la buonanotte e mentre si stava dirigendo verso la sua camera gli afferrai un polso.

"Si?" Domandò confuso.

"Dormi con me?" domandai.

Diventò rosso e non rispose, lo presi per un si.
Risi divertito dalla sua reazione e lo trascinai verso la mia camera.
Ci sdraiammo uno di fianco all'altro, sotto il piumone caldo.

"Cosa mi stai facendo?" Sussurrai avvicinandolo a me.
Sorrise appoggiando la testa sul mio petto, strinsi le braccia intorno al suo corpo e ci addormentammo così.

Angel ☼ Larry Stylinson Where stories live. Discover now