Capitolo 54

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LOUIS

Stavo tremando dalla paura mentre Stan si avvicinava sempre di più al mio corpo ancora seduto sul letto e legato da delle manette.

"Non avere paura, amore" sussurrò quando fu vicino a me.
Mi fece stendere e si mise sopra di me.
Provai ad allontanarlo con la mano libera ma lui era molto più forte di me, perciò non lo smossi di un centimetro.

"Ti prego, non farmi male" lo pregai.
All'improvviso sentii le sue labbra sul mio collo che succhiavano sempre con più forza un punto preciso, mi dimenai maggiormente ma non servì a niente, solo a fargli stringere con decisione i miei fianchi per farmi stare fermo.
Non volevo che mi lasciasse un segno, che mi marchiasse. Era strano ma mi sembrava quasi di star tradendo Harry.

"Stai buono amore, vedrai che ti piacerà" sogghignò, lasciando un bacio umido sul punto dolente del mio collo.
Con un gesto veloce mi tolse la maglietta, che ovviamente rimase appallottolata vicino al mio braccio legato e mi slacciò i jeans, facendoli scivolare dalle mie gambe insieme alle mutande.
Iniziai a piangere realizzando ciò che voleva farmi.

"Shh non piangere, piccolo" disse, prendendo le chiavi delle manette da sopra il comodino e togliendomele.
Con un gesto brusco mi fece scendere dal letto e mi fece inginocchiare ai piedi di esso.
Lo vidi sorridere malizioso e portò le mani verso i suoi jeans, slacciandoli e calandoli con le mutande fino alle caviglie.
Si prese l'erezione ben formata tra le mani ed iniziò a masturbarsi. Girai lo sguardo, guardando altrove. Mi faceva schifo.

"Toccati" gemette.
Non risposi e rimasi fermo, sperando che tutto finisse al più presto.

"Toccati ho detto" ringhiò afferrandomi i capelli e tirandoli, facendomi urlare.
Portai una mano verso le mie parti intime contro voglia, facendo come mi aveva detto.
Gemette nuovamente alla vista, più forte.

Poi tolse le mani dal suo membro e mi afferrò nuovamente la testa tirandomi verso lui.
"Adesso prenderai tutto ciò che ti darò, intesi?" Chiese, allineando la punta del membro alle mie labbra.
Scossi la testa tenendo le labbra serrate. E spinsi con le mani sulle sue ginocchia per allontanarmi.
Non servii a molto, infatti quando mi tirò nuovamente i capelli spalancai le labbra per urlare e me lo mise con un gesto brusco in bocca.
"Non usare i denti o te ne pentirai" mi avvisò.
Sentii gli occhi riempirsi nuovamente di lacrime e rimasi immobile lasciando che mi scopasse la bocca.
Più di una volta raggiunse con la punta la mia gola facendomi soffocare.
Poi uscì e continuò a masturbarsi finché non venne, sporcandomi il viso e il petto.
Mi veniva da vomitare.

STAN

"Ora capisco l'ossessione di Styles nei tuo confronti" risi, rivolgendomi al ragazzino ancora inginocchiato ai piedi del letto.
"Rimani così" gli ordinai poi, alzandomi per prendere il cellulare.
Lo accedi e gli scattai una foto. Era così bello coperto dal mio sperma.
Poi lo buttai nuovamente sul letto e presi a leccare e mordere ogni singolo punto del suo corpo, soffermandomi sulla sua entrata.
Cercai di introdurre qualche dito ma si dimenò talmente tanto da non permettermi di farlo.
Gli mollai uno schiaffo e mi alzai per andarmi a fare una doccia dopo averlo legato di nuovo a letto.
Quando tornai a letto, la prima cosa che feci fu prendere il cellulare per mandare la foto che avevo scattato a Louis ad Harry, scrivendo "proprio una brava troia".

Spensi il cellulare soddisfatto,indossai un paio di pantaloni del pigiama e dei boxer e mi stesi di fianco al ragazzino, coprendo il suo corpo con la coperta.
Mi addormentai così.

HARRY

Dopo aver visto la foto presi tutto ciò che mi capitava per mano scaraventandolo contro al muro, urlando minacce di morte contro quel figlio di puttana.
L'avrei massacrato, non avrebbe dovuto toccarlo.

Gemma e Niall si fiondarono in camera spaventati da tutto quel casino. Probabilmente li avevo svegliati visto che era notte.

"Cosa succede Harry?" Mi chiese mia sorella, avvicinandosi e portandomi con forza a sedermi sul letto.

"È stato rapito cazzo! L'hanno rapito!" Urlai, fuori di me.

"Cosa stai dicendo? Come lo sai?" Domandò Niall.

Raccontai loro tutto.
Di quando l'avevo rapito e del perché l'avevo portato in Italia.
Gemma e Niall rimasero sorpresi e sembravano anche piuttosto arrabbiati.
Ma non potevo preoccuparmi di loro adesso, dovevo trovare Louis.

"Allora mi stai dicendo che Louis è stato rapito da questo Stan" ragionò Niall.
"Ma cosa vuole da lui?" Continuò confuso.

"Da lui niente, è da me che vuole qualcosa" dissi.

"Cosa?" Domandò Gemma.

"Soldi, vuole dei soldi che in passato gli ho già dato" risposi. Ero sicuro di aver ripagato il mio conto.

"Quanto?" Chiese, sempre la ragazza.

"Un bel po'e io non ho tutti quei soldi da dargli" risposi, guardandomi le mani.

"Harry, noi abbiamo abbastanza soldi per aiutarti" si intromise Niall.

"Esatto, non lascerò che Louis rimanga con quel tipo" continuò Gemma.

"Grazie ragazzi, vi ripagherò tutto, lo prometto" dissi sincero, stringendo i due in un abbraccio.

LOUIS

Fu difficile dormire quella notte.
Mi addormentai solo per poche ore e quando mi svegliai cercai di girarmi dal lato opposto del letto per vedere se fossi da solo.
Ma trovai Stan sveglio che stava guardando la televisione.

"Buongiorno amore" mi sorrise, sporgendosi per baciarmi sulle labbra ma mi scansai, così ritornò al suo posto scuotendo leggermente la testa divertito.

"Che ore sono?" Domandai.

"Le undici di mattina, amore" rispose, guardando per un attimo l'orologio che aveva al polso.

"Posso farmi una doccia?" Gli chiesi poi.
Avevo ancora il suo sperma secco addosso.

"Certo, va pure" rispose e mi slegò le mani.
Mi massaggiai i polsi rossi e mi diressi nudo al bagno.
Mi infilai subito sotto la doccia facendo scorrere sul mio corpo l'acqua bollente, per pulirmi e togliere la puzza di Stan dal mio corpo.
Non so quanto tempo dopo uscì, mi avvolsi in un asciugamano, tornai in camera per prendere i miei vestiti e dopo di nuovo al bagno per indossarli.
Una volta tornato in camera trovai Palum seduto sul letto vicino a Stan, non avevo sentito nemmeno il rumore della porta.

"Ciao, Louis" mi salutò, indicandomi con un cenno del capo.

Non risposi nemmeno e mi sedetti su un divanetto poco distante dal letto.

Angel ☼ Larry Stylinson Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt