Capitolo 66

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Entrò Harry, era irritato e si vedeva.
Non disse neanche una parola, guardò me e Zayn prima di dirigersi verso uno dei tanti cubicoli, dal quale uscì dopo qualche minuto.
Zayn aveva la mascella serrata mentre cercava di contenersi, ed io intanto gli stringevo un braccio.
Poi Harry si avvicinò al lavandino e si sciacquò le mani non distogliendo mai lo sguardo da noi attraverso lo specchio.

"Qualche problema?" Chiese poi, avvicinandosi a noi due.

"In realtà si" rispose Zayn facendo un passo avanti verso di lui. Gli tirai il braccio come segno di avvertimento.

"Dimmelo allora" lo istigò il riccio.

"Credo che tu già lo sappia" rise amaramente Zayn.

"Zay basta" dissi mettendomi tra loro due, faccia a faccia con il mio amico che mi guardò, scosse la testa ed uscì finalmente dal bagno.
Sospirai di sollievo.

"Che cazzo vuole? E perché vi siete allontanati? Mi stavo preoccupando" mi disse quando fummo soli.

"Sa tutto" ammisi girandomi verso di lui.
"Ma non dirà nulla, stai tranquillo" continuai dopo aver visto la sua espressione incazzata.

"Farà meglio!" Urlò fuori di sé.

Dopo essere riuscito a calmarlo raggiungemmo il gruppo ed uscimmo tutti insieme dal locale, si era fatto abbastanza tardi.

"Tu vieni con me" mi ordinò Harry.
Alzai le spalle come risposta.
Salutai tutti i miei amici con un bacio sulla guancia e quelli di Harry con un gesto della mano, e quando stavo per allontanarmi con il riccio per raggiungere la sua moto sentì Zayn chiamarmi.
Mi girai e tornai indietro verso di lui, confuso.

"Ti accompagno io a casa" mi disse, guardando alle mie spalle.

"Tranquillo, vado con Harry" sorrisi incerto poggiandogli una mano su una spalla.

"No, vieni con me" insistette.

"Va tutto bene Louis, vai con lui" disse Harry alle mie spalle, avvolgendomi i fianchi con le sue braccia.
Mi girai verso di lui e gli diedi un veloce bacio, dopo avergli sussurrato un grazie all'orecchio per non aver scatenato una guerra.
Lo vidi annuire e dopo aver lanciato uno sguardo alle mie spalle si girò e si allontanò.

"Andiamo" disse il moro.

**

Ero nella mia camera e mi stavo annoiando a morte, così decisi di contattare Harry.

L: che fai?

H: niente amore, tu?

L: mi annoio. Vieni da me?

H: tua mamma è in casa?

L: sì.

H: allora no. Ci vediamo domani, ti vengo a prendere dopo scuola.

L: uffa.

H: non fare così.

L: perché non vuoi venire?

H: secondo te?

L: le dirò che sei un mio amico, ti prego.

H: Louis..

L: di cosa hai paura? Fidati di me, non ti metterei mai in pericolo.

H: dieci minuti e sono da te.

Esultai di gioia e corsi al piano di sotto per avvertire mia madre.

"Mamma!" Urlai.

"Angelo che succede?" Chiese lei preoccupata e la vidi uscire dalla cucina.

"Ho invitato un amico, sarà qui tra poco" la informai.

"Va bene, lo conosco?" Mi chiese.

"Emh no, si chiama Harry comunque, l'ho conosciuto al pub l'altra sera" dissi.

Eravamo in camera adesso, Harry si era presentato a mia mamma ed era quasi ora di cena ormai.

"Ragazzi!" Sentimmo mia madre chiamarci dal piano di sotto.

"È tutto okay Johannah?" Chiese Harry quando la raggiungemmo.

"Certo che si, caro" sorrise lei.
"Che ne dici di rimanere per cena?" Domandò poi.

"Oh certamente!" Acconsentì il riccio.
"Ti serve una mano con il cibo?" Aggiunse.

"Perfetto! No grazie, è quasi pronto. Vi chiamo tra poco" ci disse per poi sparire nuovamente in cucina.

-

Durante tutta la cena mia mamma ovviamente non si era risparmiata di porre ad Harry diverse domande invadenti.

"Ok, basta così mamma" alzai gli occhi al cielo all'ennesima domanda.

"Scusami caro, sono stata troppo invadente?" Chiese mia madre preoccupata al riccio.

"Non preoccuparti Johannah" rispose lui mentre si puliva la bocca con un tovagliolo.
"La cena è stata squisita" continuò poi, lodando mia mamma che lo ringraziò subito dopo.
Poi l'aiutammo a lavare i piatti sporchi e salimmo al piano superiore, nella mia camera.

"Perché non rimani con me stanotte?" Gli chiesi con voce quasi supplichevole.

"Amore, non credo che tua madre ne sarà felice" ridacchiò, baciandomi un angolo della bocca.

"Non deve saperlo per forza" sussurrai.

"Oh certo che deve saperlo invece, furfante" intanto continuava con le carezze ed i baci dolci.

"Uffa" sbuffai annoiato.

"Non sbuffare con me" mi rimproverò, dandomi una leggera pacca sul culo.

"Almeno salutami propriamente prima di andartene".
Lo volevo, troppo.

"Non accetti che io ti dica di no, vero?" Domandò.

"Perché dovresti dirmi di no?" Chiesi irritato.

"Forse perché tua mamma è al piano di sotto?" Chiese ironico.

"Bene, allora dimmi quando posso venire da te" alzai gli occhi al cielo.
"Non posso credere che ci stiamo mettendo d'accordo sul sesso" continuai ridendo.

"Non è divertente, e non dovremo metterci d'accordo sul sesso, cazzo" era frustrato.
Si passò una mano tra i capelli e disse "Non sai quanto ti voglio e non poterti prendere in questo momento mi fa uscire pazzo ma non lo faremo così, tra noi non sarà mai una semplice sveltina, chiaro?".

"Si" risposi baciandolo.

**

Come promesso Harry mi venne a prendere a scuola il giorno dopo.
Pranzai da lui e passammo il pomeriggio in giro tra i negozi della città.
Invece quella sera rimasi da lui...inutile dire quante volte facemmo l'amore, non ci bastavamo mai.

Angel ☼ Larry Stylinson जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें