Capitolo 41

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LOUIS

Quel che trovammo dentro sembrava uscito da un film horror.
I corpi di Greta, Gemma e Niall era stesi per terra ricoperti di sangue.
Harry si avvicinò velocemente a loro, squotendoli, mentre io rimasi vicino la porta incapace di compiere qualsiasi gesto.
Proprio mentre stavo per correre verso la cucina per afferrare il telefono e chiamare un ambulanza notai le labbra di Niall piegarsi in un piccolo sorriso.
Harry intanto era inginocchiato accanto a Gemma con gli occhi lucidi.

"Niall?" Chiesi, avvicinandomi al biondo.

"Biondo? Ti abbiamo portato dei pancakes, li vuoi?" Cercai di convincerlo a parlare o muoversi.

Bingo.

Ridacchiò piano ma abbastanza forte per essere udibile sia da me che da Harry.
Iniziai a fargli il solletico ed iniziò a ridere di gusto, in quel momento si alzarono con lui anche Gemma e Greta.

"Niall! Hai rovinato tutto" lo incolpò Gemma, incrociando le braccia al petto.

"Ti avevo detto che non ero bravo a restare fermo! e poi mi ha fatto il solletico" si giustificò, indicandomi con l'indice.

"Cosa?" Chiese Harry confuso da tutto quel che stava accadendo.

"Aspetta! Ma i miei pancakes?" Chiese Niall poi, guardandosi in giro e mettendo il broncio quando capii di essere stato ingannato.

"È stato credibile però, vero? Almeno per i primi secondi!" disse Greta.

"È stata una mia idea! Lo so, sono geniale" rise Gemma.
Ridacchiai leggermente ma mi fermai immediatamente quando incontrai lo sguardo di Harry furioso.

"Ma che cazzo vi dice il cervello?!" urlò il riccio girandosi e salendo le scale.

"Però era molto credibile" sussurrai per rassicurarli, rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato.

"È anche merito mio però! Ho proposto io di utilizzare il sangue finto, Gemma voleva usare il ketchup, che idea stupida! Si sarebbe sentito l'odore e poi sarebbe stato un enorme spreco" disse Niall.

Gli sorrisi e decisi di andare da Harry,

HARRY

"Cosa vuoi?" Sbottai quando entrò Louis in camera, seguendo con gli occhi ogni suo movimento.

"Parlarti" rispose semplicemente.

Si avvicinò al letto, dov'ero steso e si sedette.

"Di cosa?" Continuai brusco.

"Sei stato un po' rude con gli altri" disse tranquillamente incrociando le gambe.

"Scherzi, vero?" Domandai irritato.

"Ci sono rimasti male, insomma volevano solo divertirsi un po' e so che era uno scherzo di cattivo gusto ma le cose si possono risolvere con la calma non ce bisogno-" iniziò a blaterale ma quando i miei occhi incontrarono i suoi si zittì, lasciando in sospeso la frase.

"Mi stai per caso dicendo cosa fare?" Domandai.

"Uhm no, s-stavo solo...guardiamo un po' di televisione?" Domandò cambiando argomento.
Abbassò lo sguardo sulle sue mani iniziando a torturarsi le dita. Ero stato uno stronzo, lui non c'entrava nulla e non era giusto da parte mia prendermela con lui.
Gli alzai il viso con due dita guardandolo negli occhi.

"Scusa" sussurrai.

Aprì la bocca ma non disse nulla, continuò a guardarmi ed in quel momento non resistetti ed unì le mie labbra alle sue. Louis incastrò le mani nei miei capelli, massaggiandoli dolcemente, mantre io portai le mie sui suoi fianchi perfetti, premendo leggermente ed avvicinandolo a me.
Mi scostai per primo per prendere aria, appoggiai la mia fronte alla sua e gli stampai un'ultimo semplice bacio.
Lo vidi chiudere gli occhi, mi stesi e lo feci sdraiare sul mio corpo, poi gli alzai di poco la maglietta massaggiandogli la schiena, mentre lui lasciò le mani nei miei capelli e prese a giocare con un mio riccio.

-
Dopo un po' sentimmo la voce di Niall chiamarci dal piano inferiore e prima di arrivare alle scale sentii Louis fermarmi con un braccio.

"Ehm Harry?" Mi chiamò per attirare la mia attenzione.

"Si?" Chiesi dolcemente.

"Non ti arrabbierai troppo con loro, vero?" Domandò preoccupato.

"No, hai ragione tu. È stata veramente un idea di merda ma devo scusarmi per come li ho trattati" affermai.
Lo guardai sorridere e gli fece un occhiolino.
Poi scendemmo al piano inferiore dove trovammo tutti seduti al tavolo pronti per pranzare.

"Ragazzi volevo scusarmi per prima, sono stato troppo rude con voi" dissi.

"Va tutto bene Harry, abbiamo esagerato anche noi" sorrise Gemma, facendo annuire gli altri due ragazzi.

-

Poi tornai in camera con Louis, avevamo un po' di tempo libero prima di lavare la macchina di mia sorella.
Ci sedemmo sul letto uno di fronte all'altro.
Io ne approfittai per mandare alcune mail cn il mio cellulare, mentre Louis continava a lamentarsi non avendo nulla da fare.

"Louis, smettila di lamentarti" gli dissi per la centesima volta probabilmente.

"Ma mi sto annoiando! Potresti darmi il mio cellulare, almeno faccio qualcosa" si lamentò.

"Nemmeno per sogno" dissi fulminandolo.

"Allora cosa posso fare?" Chiese esasperato.

"Ecco, tieni questa" dissi scocciato superando con il mio corpo il suo e prendendo dal mio cassetto una pallina blu, non sapevo cosa ci facesse lì ma la vidi per la prima volta la notte scorsa. Giela diedi e tornai sul mio cellulare.

"Cosa ci faccio con questa?" Domandò guardando la pallina.

"Falla rimbalzare contro il muro" dissi senza interesse non alzando gli occhi dallo schermo del cellulare.
Il più piccolo alzò gli occhi al cielo ed obbedì.
Dopo un paio di lanci però la pallina non tornò nelle mani di Louis ma cadde a terra.

"Harryy" si lamentò.
"Dai mi annoio, facciamo qualcosa" continuò.
Stufo dei suoi continui lamenti, posai il cellulare e mi avvicinai al suo corpo.

"Così ti stai annoiando?" Chiesi.
Annuì velocemente.

"E per questo mi hai disturbato?" Domandai.
Non rispose, limitandosi a guardarmi negli occhi.

"Rispondimi, piccolo" ordinai.

"No uhm, si" sussurrò.

"No o si?" Chiesi avvicinandomi al suo orecchio.

"Si" sussurrò debolmente.

"Cattivo ragazzo" sorrisi.

"Cosa hai intenzione di farmi Haz?" Mi provocò.

"Inizia a piacermi questo gioco" sussurrai.

Angel ☼ Larry Stylinson Where stories live. Discover now